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MUNCH

 -MALINCONIA-

L’UNICO PERSONAGGIO DI CUI SI VEDE SOLO IL BUSTO IN PRIMO PIANO, OCCUPA UNA POSIZIONE DEL TUTTO MARGINALE, COME Sé SI TROVASSE PER CASO NEL DIPINTO. PROTAGONISTA INVECE E’ L’AMBIENTE E QUINDI LA SPIAGGIA CHE RITRAE IL SENSO DI MALINCONIA. TUTTO E’ SILENZIOSO E IMMOBILE. I TONI SONO FREDDI E LE LINEE SONO ONDULATE. 


IL GRIDO 

TUTTO IL MALESSERE E L’ANGOSCIA DELL’ARTISTA SONO RACCHIUSI NEL DIPINTO. IL QUADRO RAPPRESENTA L’ESPERIENZA DI UN MOMENTO DI PANICO E DI SMARRIMENTO. LA FIGURA CHE GRIDA OCCUPA IL PRIMO PIANO E NEL SECONDO PIANO TROVIAMO DUE FIGURE, DUE UOMINI CHE SI ALLONTANANO. LA PROSPETTIVA E’ DALL’ALTO. A DESTRA VI È’ LA VEDUTA DI OSLO CON LE COLLINE. IL PAESAGGIO E’ DISTORTO ED È’ CARATTERIZZATO DA COLORI INNATURALI.  LE TONALITÀ’ SONO PIÙ’ CARICHE ED ACIDE E LA FIGURA DELL’UOMO RISULTA ALLUNGATA . 


LA FANCIULLA MALATA 

Lo spunto dell'opera è decisamente autobiografico.

Nel dipingere la bambina sopraffatta dalla malattia, infatti, Munch prende spunto dalla tragica morte della sorella Sophie, stroncata nel 1877 da una feroce tubercolosi.

Accanto alla ragazza appare, in una quasi unica macchia di colore, la mamma che morirà poi dello stesso male.

Il punto centrale del dipinto, che è l'opera più significativa della sua arte giovanile, è rappresentato dalle mani quasi indistinguibili.

Quelle della madre stringono quella sinistra della fanciulla evidenziando in tal modo il forte legame tra la donna e la ragazza.


SERA SUL VIALE KARL JOHAN 

La serata di Munch nel dipinto “Sera sulla via Karl Johan” è la scena di un incubo, un sogno di ansia in cui Munch mostra il boulevard principale di Christiania affollato:

sulla sinistra da figure vestite di nero con facce bianche come cadaveri che fluttuano come zombi inarrestabili verso lo spettatore. La folla di persone è una sorta di corteo rappresentativo della società borghese, uomini col cilindro e donne con eleganti cappellini, tutti con gli occhi sbarrati e i visi informi e contratti in una fissità inquietante, personaggi ridotti a maschere, prigionieri di norme e convenzioni;

sulla destra procede silenzioso e si contrappone una figura solitaria e scura che cammina dando le spalle in senso opposto, controcorrente, allontanandosi. Quella figura metaforicamente incarna l’artista che si sottrae al controllo sociale e non chiede consensi né alla classe dominante, né alla massa; si allontana da una folla rumorosa, il cui trambusto è troppo per l'anima sensibile di un artista.



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