L'Essere Umano: Esplorazioni Filosofiche e Religiose di Corpo e Anima

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L'Essere Umano: Prospettive Filosofiche e Religiose

Introduzione: L'Antropologia

La complessità che caratterizza l'essere umano è stata analizzata in tutte le tradizioni religiose e filosofiche, così come in quelle scientifiche. Tutte hanno un modo di intendere l'essere umano fin dalla preistoria. L'uomo diventa consapevole della sua complessità osservando somiglianze e differenze rispetto ad altri esseri. Queste domande sono state raccolte e rielaborate da miti, religioni, filosofia e scienza.

1. L'Uomo e la Religione: Corpo e Anima

Forse l'esperienza della morte e la capacità di esprimere attraverso il linguaggio il senso di perdita e di tristezza che ne deriva sono stati i fattori scatenanti della convinzione di una sorta di sopravvivenza al di là della morte. Così, gli esseri umani hanno iniziato a costruire spiegazioni mitico-religiose che tendevano a identificare nell'uomo due elementi, più o meno distinti e in qualche tipo di interazione: un corpo materiale, che finiva per essere definito come il corpo di una persona e, pertanto, mortale, e un'anima più sottile, attiva, che avvolge il corpo dandogli vita. L'anima, dopo la morte, sopravviveva al corpo adottando uno stile di vita sconosciuto, ma che necessitava anche di aiuto. Questa distinzione tra anima e corpo è stata usata per spiegare l'esperienza della coscienza, che, al tempo stesso, rendeva probabile la differenza tra anima e corpo.

2. L'Uomo e la Filosofia: La Questione delle Sostanze

La filosofia greca ha iniziato concependo l'essere umano come un essere razionale. Il corpo venne concepito come un ente o una sostanza che svolge attività di sviluppo e riproduzione degli organismi viventi, mentre l'anima fu concepita come un altro soggetto o una sostanza che rende possibile l'attività cosciente e il pensiero. Inoltre, poiché l'anima era considerata il motore del corpo, il principio di vita che permetteva di vivere e conoscere, si affermava la sua superiorità rispetto al corpo, che in qualche modo doveva sopravviverle. Nel corso della storia, alcuni filosofi intendevano che queste fossero due diversi tipi di realtà. Al contrario, altri filosofi intendevano che questa fosse un'unica realtà e quindi venivano chiamati monisti.

Monismo e Dualismo

  • Monisti: Corpo e Anima = un'unica realtà
  • Dualisti: Corpo e Anima = più di una realtà

2.1. Spiegazioni Dualistiche

I filosofi dualisti concordano sul fatto che gli esseri umani siano composti dall'unione di due sostanze con identità e funzioni distinte.

Platone

Platone inizia ad accertare l'esistenza di due realtà fondamentalmente diverse: un mondo sensibile, soggetto al cambiamento, e un mondo intelligibile (ideale). Platone sosteneva che l'unica filosofia dovesse completare la conoscenza della vera realtà, identificata nel mondo intelligibile (il mondo delle idee). Poiché l'uomo deve essere in grado di accedere a entrambi i mondi, egli deve essere composto da un elemento materiale che gli consente di sentire e da un elemento immateriale che gli permette di comprendere. L'essere umano è, quindi, un composto formato da un corpo mutevole e corruttibile, e da un'anima immutabile e incorruttibile. Queste sono realtà separate, unite solo accidentalmente per un tempo limitato. L'anima esiste prima del corpo e la sua origine è il mondo eterno della vera realtà, poiché entrambi possiedono la vera conoscenza. In questo modo, dopo la morte del corpo, l'anima sopravvive, tornando al suo luogo d'origine. Se l'anima è gestita correttamente, sarà felice nel mondo ideale; se non è gestita correttamente, vagherà tormentata in successive incarnazioni.

Cartesio

Cartesio costruisce una descrizione dualistica degli esseri umani. Egli esprime chiaramente le proprie conoscenze attraverso l'attività del pensiero, stabilendo come prima verità inconfutabile che, finché pensa, egli esiste. La fondazione di ogni conoscenza è la proposizione: «Cogito, ergo sum» (Penso, dunque sono). L'essenza dell'essere umano è il pensiero. L'essere umano è una sostanza pensante, una res cogitans. Cartesio considera l'esistenza di tre sostanze: la sostanza infinita (Dio), la res cogitans (sostanza pensante) e la res extensa (sostanza estesa). La sostanza infinita è Dio, che esiste di per sé e non può derivare da un soggetto pensante finito. La res extensa comprende i corpi degli esseri umani e tutto ciò che è materiale ed esiste. L'essere umano è composto da due di queste sostanze: il pensiero (anima) e il corpo (estensione). Queste due sostanze sono diverse e possono anche essere concepite separatamente, poiché il corpo non ha bisogno del pensiero per esistere e viceversa, sebbene negli esseri umani interagiscano in una strana combinazione. Questa relazione cartesiana mente-corpo è l'inizio della psicologia moderna. Cartesio, dal suo punto di vista scientifico, insistette sul suo approccio dualistico al fine di salvaguardare l'autonomia dell'anima contro il meccanicismo attribuito al campo della scienza moderna. Mentre i corpi si muovono secondo i principi fisici di conservazione e inerzia, e quindi le loro leggi matematiche sono certe, l'anima, con i suoi pensieri e valori spirituali, si muove per libertà, e quindi le sue leggi sono autonome e indeterminate. Fisica ed etica sono quindi approcci e fondamenti diversi.

2.2. Spiegazioni Monistiche

A differenza degli approcci dualisti, quelli monisti sostengono che l'essere umano sia un complesso unitario, sia esso materiale o spirituale, che si manifesta in due dimensioni, fisica e mentale.

Monismo Materialista

Nell'antica Grecia, Democrito (V secolo a.C.) affermò che tutta la realtà, inclusa l'anima umana, è un composto materiale risultante da un aggregato di atomi. L'essere umano è puramente materiale, e gli atomi che lo compongono si legano e si separano in modo accidentale. Nessuno può parlare, dunque, di immortalità dell'anima nel materialismo di Democrito. Questo approccio fu mantenuto da antichi filosofi come Epicuro, ma, dal XVIII secolo, riapparve raggiungendo la sua massima forza e vitalità nei secoli XIX e XX. Tra i filosofi materialisti del XVIII secolo si trova La Mettrie, che nel suo libro «L'uomo macchina» estende il meccanicismo all'essere umano. L'anima cartesiana sarebbe solo una parte materiale del corpo, identificata con il cervello, e gli stati mentali o psicologici possono essere ridotti a stati corporei. Gli esseri umani sono, quindi, macchine molto complesse che non richiedono alcuna direzione esterna per tutte le loro funzioni. Il materialismo meccanicistico di La Mettrie fu sostituito nel XIX secolo da un approccio più in linea con il materialismo evolutivo, secondo le opinioni prevalenti in quel momento. Tra i principali esponenti di questa corrente si annoverano Marx e Darwin.

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