Alessandro Manzoni e la Lingua Italiana: Evoluzione e Impatto dei Promessi Sposi

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L'Importanza dell'Opera Manzoniana nella Lessicografia Italiana

L'opera "Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al vocabolario della Crusca", scritta tra il 1817 e il 1824, è considerata una tappa fondamentale nella storia della lessicografia italiana.

La Teoria Linguistica di Manzoni: Evoluzione in Fasi (1821-1868)

Prima Fase (1821-1823): La Ricerca di un Linguaggio Moderno

Tra il 1821 e il 1823, Manzoni iniziò la prima edizione de "I Promessi Sposi". In questa fase, affrontò il problema della prosa italiana. In una lettera a Fauriel, Manzoni spiegò di utilizzare un approccio eclettico, combinando elementi letterari con francesismi e milanesismi, cercando uno stile duttile e moderno, lontano dal purismo. Tuttavia, nel 1823, riconobbe che il linguaggio "composito" della prima stesura era un fallimento, a causa della sua tendenza al dialettismo.

I Promessi Sposi rappresentarono un modello di "prosa elegante e colloquiale" inedito, che permetteva l'apprendimento attraverso un'opera scritta in una prosa italiana libera dall'eccessiva retorica. Prima di quest'opera, la lettura di libri in italiano era spesso faticosa a causa degli eccessi retorici.

Seconda Fase (1825-1845): L'Approdo al Toscano Moderno

Tra il 1825 e il 1827, Manzoni si dedicò alla ricerca del toscano moderno, studiando testi di scrittori fiorentini contemporanei e consultando il lavoro della Crusca.

Nel 1827, Manzoni si recò a Firenze, entrando in contatto diretto con la lingua toscana parlata.

Tra il 1840 e il 1842, fu pubblicata la seconda edizione de "I Promessi Sposi", risultato di questo percorso linguistico. L'opera fu corretta per adeguarla all'ideale di una lingua d'uso, resa scorrevole, piana, libera da latinismi, dialettismi ed espressioni letterarie arcaiche. Si trattava di un linguaggio fiorentino dell'uso colto, senza inflessioni locali.

Nel 1847, Manzoni propose al lessicografo Giacinto Carena la lingua toscana come base per completare l'unità linguistica italiana.

Terza Fase (1861-1868): La Diffusione del Toscano come Lingua Nazionale

Nel 1861, con l'Unità d'Italia, la maggioranza della popolazione italiana parlava ancora il proprio dialetto regionale.

Nel 1868, Manzoni si concentrò sulla diffusione della lingua toscana, ormai dichiarata lingua nazionale italiana, attraverso:

  • Politica linguistica: diffusione tramite l'instaurazione dell'educazione popolare in tutta Italia.

Questa fu l'ultima fase della riflessione linguistica manzoniana, che ebbe effetti rilevanti grazie alla forza di penetrazione de "I Promessi Sposi". L'opera, come già detto, rappresentava un modello di prosa elegante e colloquiale, liberata dalla retorica eccessiva, facilitando l'apprendimento e superando le difficoltà tipiche dei testi italiani precedenti.

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