Analisi della poesia "E' stato un triste, sonnolento tardo" di Giovanni Pascoli

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E' stato un triste, sonnolento tardo

Analisi del componimento

Tutti gli elementi che compongono il poema terminano per portare al dialogo che il poeta ha con la sorgente negli ultimi sei versi. La domanda che questo rende il poeta e la corrispondente risposta è quindi diventato il centrale, testo fondamentale. E così non è la fonte che parla al poeta, ma egli stesso che si dispiega in un dialogo intimo con se stesso, con la sua coscienza.

Ricorda ancora, nonostante il tempo trascorso, i sogni che accendevano la sua vita, che hanno dato senso e gioia di vivere? La risposta, piena di pessimismo venato di tristezza, è la confessione di dimenticanza, perdita di tali aspirazioni, sogni e dei sogni che una volta aveva. Questi sogni sono morti nella memoria del poeta. La morte diventa così uno degli elementi chiave del testo, non la morte fisica, ma come perduto, dimenticato, abbandonato.

Il tardo - coordinata temporale in cui la scena si svolge - rappresenta il declino del giorno, la sua morte, come qualificato dal poeta ("settimana morto"), mentre anche premiato i suoi sentimenti e le proprie esperienze ("triste e sonno") e così il parco dove si va a parlare con la fonte, è descritto nel suo abbandono e la solitudine con movimenti delicati: l'edera è nera, polverosa, cigolio della chiave nella serratura del cancello, il ferro è arrugginito, e solo l'acqua che sgorga dalla sorgente richiede un po' la vita, la corsa, scorre, canta, ma in una monotona. Non quelle successive sono triste, sonno, morto, nessuno spazio parco è abbandonato e solo, in ritardo e il parco sono che manifestazioni del poeta d'animo, i sentimenti e passato, irrimediabilmente perduto i loro sogni di ieri.

Come il poeta, molte persone a una certa età si guardano indietro per cercare di riconoscere quali sono i suoi sogni di ieri, i goals sono stati segnati in gioventù, molte persone nel crepuscolo della loro vita, hanno bisogno di fare il punto sincero in quello che set e raggiunti. Abbiamo tutti bisogno di un paio di sogni, progetti che ci tengono in vita, in piena attività, ogni età ha i propri obiettivi, è chiaro che la gioventù è più ampia gamma molto, ma in età adulta e persino la vecchiaia sono anche presi, dovrebbero avere obiettivi da soddisfare per sentirsi utile e vivo.

La famiglia, la ricchezza, prestigio sociale, il lavoro, gli amici sono i conti, i debiti e crediti nel bilancio di una vita.

E quando il risultato è positivo, quando la parte del credito supera il debito, ci si sente a pieno titolo, la soddisfazione di realizzazione. Ma quando succede il contrario, nel compiere tale equilibrio, a guardare indietro ci rendiamo conto che abbiamo perso i sogni che una volta ci ha incoraggiato a vivere e illuminato il nostro cammino, non siamo riusciti a ottenere qualcosa abbiamo sognato, abbiamo senti triste, abbandonato, morto, come il poeta, il più tardi quel parco polveroso, ammuffito e solitario.

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