Annibale Carracci: Tra Realismo e Mito, dal Mangiafagioli agli Affreschi di Palazzo Farnese
Classified in Lettere e Filosofia
Written at on italiano with a size of 2,7 KB.
Annibale Carracci (Bologna 1560)
Vertice dell'Accademia, Annibale Carracci fu più un esempio che un teorico. Il suo **disegno** raggiunse una **perfezione raffaellesca**, una tecnica colta e raffinata, maturata sullo studio del **Rinascimento fiorentino e romano**. Egli paragonava l'uso del pennello alla parola.
Il Mangiafagioli
Il *Mangiafagioli* è uno dei primi esempi di '**scena di genere**' nell'arte italiana. Questo tipo di pittura, già diffuso in area fiamminga, ritrae soggetti tratti dalla vita quotidiana, scene non sacre, né storiche, né mitologiche, ma scene di tutti i giorni, spesso considerate minori.
L'opera rappresenta un popolano nell'atto di divorare con avidità una scodella di fagioli. Sul tavolo sono disposti poveri oggetti di una mensa contadina: da destra, una brocca in terraglia, un bicchiere di vino, un coltello, un piatto con una frittata, porri e pane. Al centro, la scodella di fagioli.
Nella spoglia semplicità della scena, Annibale concentra l'attenzione sul personaggio, isolato da uno sfondo cupo appena rischiarato dalla finestrella inferriata a sinistra. La linea d'orizzonte è alta, con il punto di fuga a destra, in una visione decentrata.
La Galleria di Palazzo Farnese
Nel 1595, a Roma, Annibale affina la conoscenza dell'arte classica e studia da vicino i cicli vaticani di Michelangelo e Raffaello. Su incarico di Odoardo Farnese, l'artista affrescò la volta e le lunette del camerino del palazzo di famiglia. La complessa figurazione a carattere mitologico fu ispirata dallo stesso cardinale Odoardo.
Il soggetto principale, **l'amore per gli dei**, consentiva agli artisti di liberare il proprio estro creativo, come già avveniva nel '400 e nel '500. Sulla volta a botte della galleria, Annibale crea l'illusione di nove dipinti appesi con cornici dorate. Dietro una finta struttura architettonica scenograficamente aperta sul cielo, questa appare incorniciata e sorretta da statue e medaglioni che assumono un rilievo efficace, simile alle soluzioni del Correggio nelle cupole parmensi.
L'illusione complessiva, realistica e suggestiva, è uno dei principali punti di riferimento per la successiva **pittura barocca**.
Il Trionfo di Bacco e Arianna
Al centro della volta spicca il grande affresco *Trionfo di Bacco e Arianna*, che raffigura il festoso corteo nuziale dei due dei. Bacco e Arianna avanzano su carri trainati, lui da una tigre (simbolo dell'istinto), lei da arieti (simbolo della ragione), contornati da satiri e menadi che danzano a ritmo di tamburelli. Su un asino, in testa alla carovana, c'è Sileno. Intorno, un festoso svolazzare di putti e amorini affaccendati, simbolo di grazia e spensieratezza.