L'architettura cluniacense e cistercense: Un confronto di stili

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L'ascesa del gotico con i cluniacensi

È generalmente riconosciuto che l’architettura gotica nacque nella regione dell’Île-de-France. Qui l’abate Suger, della congregazione benedettina dei cluniacensi, si propose come animatore di un’importante impresa architettonica e figurativa: la ristrutturazione della Abbazia di Saint-Denis.

Suger ingrandì l’Abbazia e arricchì la parte absidale. Credeva che ogni chiesa dovesse competere con il Tempio di Salomone e diventare quindi un rifugio di bellezza. Mostrò un particolare apprezzamento per gli oggetti preziosi, le gemme, gli ori, dichiarando che la contemplazione di opere meravigliose si traduceva in gioia mistica ed esaltazione del divino.

Con la ristrutturazione dell’Abbazia di Saint-Denis, il desiderio di magnificenza, imponenza e splendore che l’abate cluniacense nutriva per la sua abbazia costituì l’input essenziale per la nascita di elementi nuovi. I principali si individuano soprattutto nella ricostruzione del coro, il doppio deambulatorio con le sette cappelle radiali, coperte con volte a cinque costoloni, con la doppia corona di colonne sottili da cui si innalzano gli archi a sesto acuto.

A Saint-Denis l’articolazione dello spazio fu concepita in funzione della luce, adottata come elemento strutturale, formale e simbolico. Questa luce è nuova non solo perché assente nelle costruzioni romaniche, ma in quanto simbolo di Cristo, che con la sua venuta ha portato la “nuova luce” nel mondo.

La risposta cistercense: l'essenzialità della forma

Su posizioni opposte si attestò il pensiero dell’ordine dei cistercensi, che vollero distinguersi dai cluniacensi. Infatti, fondarono la loro estetica sulla contemplazione della bellezza dell’anima, scagliandosi contro il piacere meraviglioso e diffidando la bellezza esteriore.

I fondatori dell’ordine cistercense imposero regole rigidissime per la costruzione delle loro chiese e abbazie, rifiutando con orgoglio il fasto secolare. Le costruzioni cistercensi dovevano realizzarsi con materiali semplici e poco costosi, non avere vetrate colorate, né decorazioni scultoree, né pavimenti eleganti e neanche un campanile in pietra. I materiali preziosi presenti dovevano limitarsi agli oggetti di uso liturgico.

Un modello architettonico fondamentale per l’architettura cistercense fu l’abbazia di Fontenay, fondata da San Bernardo di Borgogna. Con la sua monumentalità severa, sembra appartenere a un’altra epoca o un altro mondo.

Essa presenta un’architettura sobria, disadorna, con volumetrie elementari: la chiesa abbaziale ha una pianta cruciforme, a tre navate, priva di pareti curve, con cappelle sul transetto e coro rettangolare. La navata centrale è coperta da una volta a botte acuta, divisa in otto campate da arconi trasversali.

La diffusione delle abbazie cistercensi in Europa fu rapida.

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