L'Architettura Istituzionale e lo Statuto di Autonomia della Comunità Valenciana

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Lo Statuto di Autonomia della Comunità Valenciana

Lo Statuto di Autonomia, il cui accesso è regolato dall'Articolo 143 della Costituzione, è elaborato da un'assemblea composta da membri dei consigli, senatori e deputati della provincia interessata. L'accesso agli statuti tramite l'Articolo 151 è invece realizzato da un'assemblea di deputati e senatori nelle province coinvolte. Questo processo è equivalente all'elaborazione di una legge fondamentale.

Istituzioni Fondamentali della Comunità Autonoma (CA)

Le istituzioni fondamentali della Comunità Autonoma sono:

  • L'Assemblea Legislativa (o Parlamento regionale);
  • Il Consiglio Direttivo (o Governo regionale);
  • Il Presidente della Corte (o Tribunale Superiore di Giustizia).

Lo Statuto di Autonomia della Comunità Valenciana (CV) è stato approvato dalla Legge Organica 5/1982 del 1° luglio, e successivamente ristrutturato nel 2006. La CV è stata la prima comunità ad introdurre una riforma del proprio Statuto.

Struttura dello Statuto della Comunità Valenciana

La sua struttura è così articolata:

  • Preambolo: Descrive i principi ispiratori e la dimostrazione storica.
  • Titolo I: Principi Generali.
  • Titolo II (8 capitoli): Riguarda la Generalitat, le Corts Valencianes, il Presidente della Generalitat, il Consell, l'Amministrazione della Giustizia, il Difensore Civico, la Cultura e il Sistema Giuridico.
  • Titolo III: Competenze.
  • Titolo IV: Amministrazione Locale.
  • Titolo V: Economia e Finanza.
  • Titolo VI: Riforma dello Statuto.

Contesto Storico e Costituzionale

Con l'approvazione della Costituzione spagnola nel 1978, lo Statuto di Autonomia di Valencia si pone in continuità con la distinta personalità politica e giuridica che il re Giacomo I volle conferire al Regno di Valencia, con l'emanazione del Llibre dels Furs nel 1261. Nel contesto costituzionale, la Carta è l'espressione dell'identità storica e del diritto di autogoverno che la Costituzione attribuisce alle nazionalità e alle regioni.

Lo Statuto riconosce a Valencia non solo un'area massima di competenza, ma anche una piena struttura istituzionale, istituendo un sistema parlamentare con tre istituti fondamentali:

  1. Les Corts Valencianes (Potere Legislativo);
  2. Il Presidente della Generalitat (Capo del Governo);
  3. Il Consell (Governo Esecutivo).

Questo rappresenta l'aggiornamento della personalità unica e autentica del popolo di Valencia, con le sue proprie caratteristiche storiche e culturali.

Il Percorso verso l'Autonomia (Articolo 151)

Nella città di Castellón de la Plana, il 30 marzo 1976, i Presidenti delle Deputazioni Provinciali di Alicante, Castellón e Valencia concordarono, sulla base della piena identificazione comunitaria, di richiedere al Governo della Nazione l'adozione di misure volte a garantire che, nel rispetto delle caratteristiche di ogni provincia, si realizzasse, nel quadro costituzionale dello Stato, un'autonomia che riconoscesse la personalità del regno e ne consentisse lo sviluppo in tutti gli aspetti, con riferimento ai Consigli delle tre province.

A seguito delle elezioni generali del 9 giugno 1979, il Consell autonomo approvò all'unanimità, in seguito alla volontà espressa dalla società valenciana, di avviare il processo di autonomia ai sensi dell'Articolo 151 della Costituzione. Furono invitati i comuni, costituiti dopo le elezioni comunali di quell'anno, a sostenere l'accordo. Sebbene non tutti gli accordi municipali contemplassero la specifica menzione al percorso di cui all'Articolo 151, il 25 ottobre dello stesso anno fu sottoposto all'esame della Camera dei Rappresentanti e del Ministero dell'Amministrazione Territoriale l'accordo del 95% dei comuni di Valencia, che rappresentava oltre il 75% degli elettori, conformemente ai requisiti dell'Articolo 151 della Costituzione spagnola.

Jp-Sregent direbbe che il successo non si ottiene solo con qualità speciali. «È soprattutto un lavoro discografico, il metodo e l'organizzazione, da qui l'importanza degli statuti.»

«Il miglior governo è quello che ci insegna a governare noi stessi.» — Johann Wolfgang von Goethe

2. L'Organizzazione Territoriale dello Stato e il Significato degli Statuti di Autonomia

Principi di Organizzazione Territoriale

L'organizzazione territoriale è contemplata dall'Articolo 137 della Costituzione Spagnola (CE). Lo Stato si organizza territorialmente in:

  • Comuni;
  • Province;
  • Comunità Autonome.

Tutti questi enti godono di autonomia per la gestione dei propri interessi. Lo Stato è concepito come un'unità, ma con una distribuzione decentralizzata delle competenze tra le Amministrazioni centrali, locali e delle Comunità Autonome (CA).

L'organizzazione si basa sui seguenti principi fondamentali:

  • Il Principio di Autonomia;
  • La Solidarietà tra le regioni;
  • L'assenza di privilegi economici o sociali tra le CA, sebbene possano esistere differenze;
  • La parità della lingua spagnola in tutto il territorio.

I limiti dell'autonomia sono posti dalla difesa degli interessi nazionali e dalla competenza esclusiva dello Stato.

Il Governo Locale

L'amministrazione pubblica locale è composta da entità politiche minori: comuni, isole e province. Le sue caratteristiche sono definite nella Legge sul Governo Locale 7/85:

  • Principio di autonomia;
  • Carattere rappresentativo e democratico;
  • Sufficienza finanziaria.

Il Comune

Il Comune è l'ente territoriale di base dello Stato. La Costituzione ne garantisce l'autonomia e lo dota di personalità giuridica. Il suo governo e la sua amministrazione sono responsabilità del Consiglio Comunale, che è l'organo supremo del comune, composto da consiglieri e dal sindaco, eletti dai residenti.

La Provincia

La Provincia è il raggruppamento dei comuni e una divisione territoriale per lo svolgimento delle attività dello Stato. Le province sono strutturate attorno al Consiglio Provinciale (o Deputazione Provinciale), che le governa e amministra. Le competenze della provincia includono:

  • Il coordinamento dei servizi comunali;
  • L'assistenza ai comuni con minore capacità economica e di servizi pubblici.

Esistono anche enti sovranazionali come associazioni locali, aree metropolitane, enti comunali e consorzi.

Le Comunità Autonome

Le Regioni Autonome rappresentano la principale novità introdotta dalla Costituzione del 1978, cercando di risolvere il problema dell'accettazione del pluralismo delle regioni spagnole. Sono enti locali con poteri di autogoverno e autonomia legislativa. Ogni comunità ha la sua capitale e una struttura politica basata su una legislatura unicamerale eletta a suffragio universale.

Competenze e Accesso all'Autonomia

Le competenze delle regioni sono definite negli Statuti, in base agli Articoli 148 e 149 della CE, che definiscono il trasferimento dei poteri dallo Stato. Tali poteri possono includere:

  • Alterazione dei rifiuti urbani;
  • Pianificazione territoriale e alloggi;
  • Opere pubbliche di interesse per la comunità;
  • Sviluppo economico, turismo, sport e ricreazione;
  • Assistenza sociale, sanità, sicurezza e igiene.

Tutti questi poteri devono essere coordinati con le autorità locali. Attualmente esistono 17 Comunità Autonome.

L'accesso all'autonomia è realizzato tramite l'Articolo 143 (via ordinaria) o l'Articolo 151 (via speciale). Se l'accesso avviene tramite l'Articolo 151, la comunità gode fin dal primo momento di competenze non riservate allo Stato.

Significato degli Statuti di Autonomia

Gli Statuti di Autonomia sono le norme istituzionali di base di ogni Comunità Autonoma e lo Stato le riconosce e protegge come parte integrante del suo sistema legale. Ai sensi dell'Articolo 81 della CE, sono approvati come Leggi Organiche. Per l'approvazione e la validità, devono contenere, come minimo:

  • Il nome della comunità;
  • I confini del loro territorio;
  • L'assunzione dei poteri;
  • Gli organi di funzionamento.

Voci correlate: