L'Arte Romanica e l'Iconografia del Paliotto: Contesto Storico e Tecniche Pittoriche
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Il Romanico: Contesto Storico e Diffusione (1170-1190)
Nonostante le varietà regionali, lo stile romanico è la prima arte internazionale del Medioevo ad aver raggiunto un livello di diffusione globale. È l'arte di un'epoca, piuttosto che di un singolo paese o regione. La nascita di questa arte si inserisce in un contesto storico continentale particolare: il terrore del primo millennio, i pellegrinaggi e il feudalesimo.
Il Terrore del Millennio e la Rinascita Spirituale
Il lavoro di Henri Focillon ha esplorato il clima di ansia che invase i popoli d'Europa nel corso del X secolo. Un insieme di circostanze politiche (invasioni normanne, musulmane, ungheresi) creò questa situazione di angoscia, ma gli uomini del 900 diedero una formulazione religiosa alla profezia oscura della Rivelazione, che fu interpretata come se il mondo dovesse scomparire nel 1000, diffondendosi ovunque.
Per la maggior parte dei cristiani, l'anno 1000 non segnò la fine del mondo, ma solo l'inizio di un'era di calamità, fame e malattie che colpirono duramente molte persone. La pietà, intesa come ringraziamento o come rifugio dalle paure, si espresse in un forte rinnovamento dell'arte religiosa. Temi manifesti di questa rinascita furono la plastica romanica, piena di mostri e visioni infernali, e l'immagine del Giudizio Universale che presiedeva l'ingresso dei templi costruiti in quel periodo.
Pellegrinaggi e Struttura Feudale
Inoltre, l'importanza acquisita dai monasteri nell'XI secolo e il fatto che molti conservassero reliquie dei santi li resero centri di afflusso di devoti. Lungo le strade frequentate dai pellegrini, in particolare la via che conduceva a Santiago de Compostela, furono costruiti edifici di culto che possono essere collegati tra loro grazie a una serie di caratteristiche comuni. Il fenomeno del pellegrinaggio è più ampio e deve essere collocato nel contesto dei pellegrinaggi a Roma e Gerusalemme, con il desiderio di mobilità che portò alle Crociate e all'intensificazione degli scambi nell'XI secolo.
Tutti gli studi concordano sul fatto che l'arte romanica fu la manifestazione della società feudale: non era semplicemente un'arte monastica, ma un'arte aristocratica, espressione della superiorità sociale delle due classi che occupavano il vertice della piramide sociale: il clero e la nobiltà, e anche l'identificazione tra di loro. Monaci e nobili condividevano la condizione di proprietari terrieri, ovvero protettori e committenti quasi esclusivi degli artisti fino al XIII secolo.
Uno spirito comune univa chiese e castelli; i monasteri benedettini si ergevano come fortezze, i cosiddetti “Castelli di Dio”. La visione del mondo dall'alto era parallela alla scala di valori che permeava la vita. Per la nobiltà guerriera che andava alle Crociate, Cristo era un eroe e non poteva essere concepito se non crocifisso, e la Vergine Maria, la Madonna in trono, riceveva l'omaggio di un cavaliere.
Caratteristiche dello Stile Romanico
- L'arte romanica è vista nel desiderio di annunciare il trionfo finale della Chiesa cristiana.
- Predominanza di temi religiosi: le storie del Vecchio e Nuovo Testamento fornirono agli artisti molte ispirazioni.
- Tendenza all'horror vacui (paura del vuoto), ovvero a riempire l'intero spazio compositivo, e simmetria geometrica.
- Assenza di prospettiva: la figura più grande può rappresentare il personaggio più importante (gerarchia dimensionale).
- Adeguamento delle figure allo spazio e al contesto architettonico.
Descrizione di un'Opera Romanica (Paliotto)
Dati Tecnici
- Stile: Romanico
- Autore: Sconosciuto
- Tecnica: Tempera all'uovo, colrature di stucco
- Supporto: Tavola
- Località: MNAC (Museo Nazionale d'Arte della Catalogna)
Tecnica Esecutiva
La tecnica a tempera all'uovo, che rende il colore luminoso e ha una lenta essiccazione, facilita i modellati. Nel XV secolo fu aggiunto l'olio, creando così la tempera grassa, che è più flessibile e si adatta molto bene alla pittura realistica di quel tempo.
La facciata è dipinta su legno di pioppo con tempera all'uovo e presenta tecniche complementari, come lo stucco e la colradura, ovvero l'applicazione di una vernice trasparente tinta di giallastro.
Stile e Composizione
Le figure e gli elementi sono ben definiti. Si nota una grande preoccupazione nel riprodurre il disegno e l'anatomia dei personaggi: l'artista mostra un'evoluzione della pittura romanica e una scioltezza che non si riscontra nei pittori precedenti.
I fondi sono monocromatici (blu o rosso) ai lati e contrastano apertamente con l'intensità della colradura metallica (ormai quasi perduta). Oltre al rosso e al blu, sono stati utilizzati anche l'arancio e il verde oliva.
La composizione è organizzata da grandi masse di colore e si distingue per il suo equilibrio e senso del movimento.
Il fronte è diviso in cinque parti distinte, presiedute dal pannello centrale, dove la Vergine, incorniciata da un arco trilobato, tiene il Bambino sulle ginocchia.
Iconografia e Simbolismo
Sebbene si distingua per la forte tendenza ieratica, le figure sono già molto umanizzate. Soprattutto il Bambino, che, invece di presentarsi nell'atteggiamento tipico di benedizione e staticità, è inclinato su un lato come se volesse muoversi in un altro scomparto: questo gesto anima la scena. Anche la Vergine ammorbidisce la sua posizione, appoggiando la mano sinistra sulla gamba del piccolo mentre l'altra si posa sul suo cuore.
Attorno al centro ci sono scomparti con scene della vita della Vergine: l'Annunciazione e la Visitazione, la Natività e, sull'altro lato, sotto questi due, da sinistra a destra, l'Epifania e la Presentazione di Gesù Bambino al Tempio.
Le figure relative a ciascuna area sono disposte simmetricamente attorno a una spina dorsale centrale. I cinque scomparti sono separati da un sistema di cornici in cui sono visibili elementi in stucco.
Le scene sono chiuse, ad eccezione dei Re Magi, che sono diretti verso la Madre e il Bambino. I Re Magi partecipano anche a una scena aperta dal gesto del fanciullo; questo, tuttavia, non riceve, ma benedice l'Annunciazione e la Visitazione.
Non c'è prospettiva, nonostante alcuni elementi architettonici come gli archi dell'Annunciazione e della Visitazione, e l'uso di masse di colori puri contribuisca a creare l'illusione della profondità.
Le figure sono allungate, coperte da ricche vesti tipiche dell'Oriente, e domina la frontalità, tutte caratteristiche dei mosaici bizantini. Notiamo anche molte delle caratteristiche della pittura romanica: linee spesse, grandi masse di colori puri, mancanza di prospettiva e di profondità effettiva, mancanza di preoccupazione per la luce, figure sullo stesso piano e accompagnate da uno sfondo scuro e composizione giustapposta.
In Catalogna, molte di queste tavole sono conservate; tuttavia, sono rare in altri paesi europei.
Significato Iconografico Dettagliato
Il paliotto è dedicato alla Vergine. Al centro della tavola è rappresentata la sua immagine come Sedes Sapientiae (Trono della Sapienza), che simboleggia Gesù Bambino. Questi, a sua volta, è presentato con la mano destra nell'atto di benedire le prime scene della storia. È importante sottolineare che nell'episodio dell'Epifania sono rappresentate non le tre razze del mondo (un'iconografia che non appare fino al XVI secolo), ma le tre età dell'uomo: gioventù, maturità e vecchiaia.
Nella parte centrale, la Vergine e l'Infante che affiancano il fronte mostrano dimensioni maggiori rispetto agli altri personaggi, utilizzate per stabilire le gerarchie. La scena è completata da due angeli, uno su ciascun lato.
I lati sono divisi in due scomparti ciascuno, che rappresentano scene connesse con la vita di Maria: l'Annunciazione, la Visitazione, la Natività e la Presentazione al Tempio sono passaggi importanti del Vangelo di Luca, mentre l'Adorazione dei Re Magi appartiene al Vangelo di Matteo.
Funzione
I paliotti d'altare, chiamati anche antipendis, avevano la funzione religiosa di attrarre l'attenzione dei fedeli con scene dipinte sul pannello di legno posto di fronte all'altare.