L'Ascesa del Fascismo in Italia: Dalla Vittoria Mutilata al Regime Totalitario
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Il Contesto Post-Bellico e la Nascita del Fascismo
A conclusione della Prima Guerra Mondiale, i nazionalisti italiani, tra cui D'Annunzio, definirono la vittoria italiana come una "vittoria mutilata", poiché non erano stati ottenuti tutti i territori promessi dal Patto di Londra. Di conseguenza, nella penisola non c'era un clima positivo. Inizia poi a diffondersi un sentimento di paura verso il Partito Socialista, che alimentava una serie di proteste e ribellioni da parte del proletariato, incutendo timore alla borghesia cittadina.
Inoltre, nel 1919 avvengono le prime elezioni del dopoguerra e si assiste a un ribaltamento delle forze politiche: la coalizione liberale perde la maggioranza in Parlamento e il Partito Socialista Italiano, diviso in riformisti e rivoluzionari, diventa il partito più forte (inizialmente Benito Mussolini ne faceva parte).
Parallelamente, a Milano viene fondato un movimento politico che prende il nome di Fasci di Combattimento, il cui fondatore è Benito Mussolini. Questo movimento aveva l'obiettivo di far sì che l'Italia riacquistasse prestigio europeo sotto l'aspetto militare, economico e politico.
Il "Doppio Binario" Fascista e la Presa del Potere
Per "doppio binario fascista" si intende che Mussolini ha sempre operato su due fronti: da un lato quello istituzionale e dall'altro quello caratterizzato dall'uso della violenza.
L'Azione Istituzionale
Da una parte, Mussolini si è comportato in modo trasparente e si è adoperato per riformare l'Italia sia a livello politico che economico, con l'obiettivo di renderla una grande potenza. In questo senso, cerca di puntare sull'autarchia (quindi sull'autosufficienza), fonda un sistema cooperativo (soluzione data allo scioglimento dei sindacati), avvia una battaglia demografica (un programma di interventi statali per la politica sociale e assistenziale) e dà vita a nuovi organi di comando, tra cui il Gran Consiglio del Fascismo e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
L'Uso della Violenza
D'altra parte, Mussolini ha operato attraverso la violenza e, come prima cosa, quando i Fasci di Combattimento stavano prendendo sempre più forza, forma le squadracce, squadre d'assalto che avevano l'obiettivo di compiere spedizioni punitive nei confronti dei socialisti.
La Marcia su Roma: Un Fatto Emblematico
Un fatto emblematico, che è la manifestazione della forza acquisita in pochi anni da Mussolini, è la Marcia su Roma. Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 1922, 26.000 fascisti in armi si dirigono a Roma per manifestare la potenza e la forza del partito. Le istituzioni non dimostrano resistenza a questa marcia e il Re d'Italia Vittorio Emanuele III decide di affidare a Mussolini l'incarico di formare un nuovo esecutivo, vedendo in lui una persona in grado di ristabilire l'ordine sociale del Paese.
Ciò dimostra che Mussolini, nonostante l'utilizzo della violenza, è stato sostenuto dalle istituzioni nella sua presa del potere.
La Costruzione del Consenso e il Controllo Sociale
L'obiettivo fondamentale del Fascismo consisteva nell'ottenere consenso, influenzando profondamente la mentalità della popolazione e persino le azioni quotidiane. Si voleva trasformare gli italiani in fascisti, dotati di un sentimento di fedeltà totale alla patria.
Il Ruolo della Scuola e della Cultura
La scuola, in tutto ciò, ha un ruolo essenziale: si assiste infatti a una riorganizzazione di quest'ultima, imponendo programmi e libri in linea con le idee fasciste. Con la Riforma Gentile del 1923 si assiste a questo emblematico cambiamento. Essa estese l'obbligo scolastico fino a 14 anni ed era caratterizzata da esami particolarmente rigidi. Il liceo classico era l'indirizzo di spicco perché aveva il compito di formare la futura classe dirigente. La scuola che si andò a creare era fortemente meritocratica, tanto che permetteva solo ai migliori di continuare il percorso di studi nelle scuole superiori e all'università. Il sistema scolastico viene sottoposto allo stretto controllo del Duce; infatti, gli insegnanti dovevano essere tesserati al PNF.
Gentile, inoltre, inaugurò l'Istituto Nazionale di Cultura Fascista e fu di centrale importanza nella realizzazione dell'Enciclopedia Italiana, volta a organizzare la cultura italiana in modo che fosse allineata al Fascismo.
Organizzazioni Giovanili e del Tempo Libero
Un ruolo di fondamentale importanza fu assegnato a una serie di istituzioni, come l'Opera Nazionale Balilla (ONB), che prevedeva la divisione dei ragazzi in:
- Figli della Lupa
- Balilla
- Avanguardisti
L'obiettivo era fornire ai giovani una formazione sportiva per influenzarne le menti. Tra i 18 e i 21 anni si passava ai Fasci Giovanili di Combattimento e gli universitari accedevano ai Gruppi Universitari Fascisti (GUF). Tutte queste organizzazioni furono unificate nella Gioventù Italiana del Littorio (GIL).
Mussolini, però, credeva che anche i lavoratori dovessero occupare il tempo libero con attività aderenti al Fascismo; dunque, istituì l'Opera Nazionale Dopolavoro (OND).
Propaganda e Architettura
Per favorire il consenso, il Duce capisce l'importanza dei mezzi di comunicazione di massa, tanto che utilizza strumenti come il cinema (Istituto Luce e Cinecittà) e la radio (EIAR) per fare propaganda ed entrare progressivamente in ogni ambito della vita dei cittadini.
Un ruolo importante nella rappresentazione del potere è dato anche all'architettura: infatti, Mussolini cerca di far costruire palazzi e opere monumentali, caratterizzate da uno stile puro e semplice, in modo da dare l'idea che l'Italia fosse un Paese all'avanguardia.