Ascesa e Trasformazione della Cina: Da Impero a Potenza Economica
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Nascita e Sviluppo della Cina Moderna
La Cina Diventa una Repubblica
Nel 1911, la rivoluzione anti-imperialista e anti-dinastica depose l'imperatore Pu Yi e proclamò la Repubblica di Cina. La nuova repubblica, tuttavia, non riuscì a controllare l'intero territorio. Sebbene il potere fosse nominalmente nelle mani del Kuomintang, il paese rimase per molti anni diviso in ambiti controllati dai signori della guerra. Tra il 1927 e il 1937 si sviluppò un periodo particolarmente turbolento. Il Partito Comunista Cinese, fondato nel 1921 a Shanghai, si scontrò con la politica dittatoriale del governo. Con l'affermazione di Mao Zedong come leader comunista, l'azione si orientò verso i contadini medi, concentrandosi nella zona di Canton. Nel 1934, il governo scatenò una feroce repressione, costringendo i comunisti ad abbandonare il Sud e a dirigersi verso nord. Questa fu la Lunga Marcia, una spedizione di centinaia di migliaia di persone in fuga.
L'Invasione Giapponese e la Rivoluzione Comunista
Nel 1937, i giapponesi invasero la Cina, controllandone gran parte fino alla capitolazione giapponese nel 1945. Dopo la resa del Giappone, ripresero gli scontri tra le due forze, e la Cina precipitò in una guerra civile. Dal 1947, i comunisti, che controllavano il territorio a nord e le zone rurali, lanciarono una grande offensiva militare, occupando infine Pechino, dove proclamarono la Repubblica Popolare Cinese il 1° ottobre 1949. Sotto il dominio comunista, guidato da Mao Zedong, la Cina abolì la grande proprietà terriera, rinnovò antiche usanze legate alla religione, al matrimonio, alla famiglia e alla condizione femminile, e avviò una riforma per semplificare la scrittura dei caratteri cinesi. In politica estera, la Cina si orientò verso il "terzo mondo". La Costituzione del 1954 fu seguita dall'occupazione cinese del Tibet.
Dal Modello Sovietico al Capitalismo
La Repubblica Popolare Cinese, nata durante la Guerra Fredda, non fu riconosciuta dalla maggior parte dei paesi occidentali e si rivolse all'URSS. Adottò il modello sovietico, basato sulla rapida collettivizzazione della terra e sulla priorità dell'industria pesante. Nel 1958, si verificò la rottura tra Cina e URSS, e Mao annunciò una nuova direzione: il Grande Balzo in Avanti. Furono create oltre 24.000 comuni popolari che combinavano l'agricoltura con l'artigianato tradizionale e piccole industrie. L'obiettivo era mobilitare l'intera popolazione. Nel 1965, Mao lanciò una campagna contro alcuni dirigenti accusati di voler portare la Cina verso il capitalismo: la Rivoluzione Culturale. Questa rivoluzione, che ebbe luogo tra il 1965 e il 1969, causò migliaia di vittime. Mao e i suoi sostenitori vinsero la battaglia mobilitando le masse a favore delle giovani Guardie Rosse. Dopo la morte di Mao nel 1976, il comunismo cinese, con Deng Xiaoping, pose fine alla politica della Rivoluzione Culturale e propose di trasformare il paese in una grande potenza economica, integrando alcune pratiche del capitalismo.