Capolavori dell'Arte Romana ed Etrusca: Pompei, Cerveteri e Roma
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Casa del Poeta Tragico (Pompei)
La Casa del Poeta Tragico è una domus romana di Pompei. Originariamente forse a due piani, si è conservato solo il piano terra. Si trovano due ampie aree principali: un cortile d'ingresso (atrio) e un cortile porticato interno (peristilio).
Ai lati dell'ingresso si trovano due locali aperti verso l'esterno (tabernae). Nella domus si entra attraverso un corridoio (vestibolo), che conduceva all'atrio. L'atrio presentava un'apertura centrale nel tetto (compluvio), con una vasca rettangolare sul pavimento per raccogliere l'acqua piovana (impluvium).
Intorno all'atrio si dispongono varie stanze, tra cui le camere da letto (cubicula). L'atrio e il peristilio sono collegati tramite una stanza di rappresentanza (tablinum), utilizzata come sala di ricevimento. Intorno al peristilio si affacciavano le stanze principali della casa, come la sala da pranzo (triclinium) e un angolo dedicato al culto degli dei protettori della casa (Larario), dove si trovavano le immagini dei Lari.
L'arredamento era essenziale, ma le pareti erano riccamente decorate con grandi pitture murali e mosaici. Non c'erano finestre verso l'esterno; l'illuminazione e la ventilazione erano assicurate dall'atrio e dal peristilio.
Stile e Tipologie Abitative Romane
Lo stile è quello della domus romana. A Roma esistevano diversi tipi di abitazioni:
- Gli appartamenti in edifici a più piani (insulae)
- Le case unifamiliari signorili (domus)
- Le residenze di campagna o suburbane (ville)
La domus romana deriva tipologicamente dalle case greche.
Contesto Storico: Pompei
Pompei fu una città fondata dagli Osci, un antico popolo italico. Divenne un centro importante per il commercio e un luogo di villeggiatura estiva per i Romani. Fu completamente distrutta e sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., evento in cui morì la maggior parte dei suoi abitanti. Nel XVIII secolo iniziarono gli scavi archeologici sistematici, che riportarono alla luce la città e i suoi reperti, spesso in ottimo stato di conservazione.
Contenuto e Significato della Casa del Poeta Tragico
Questa casa deve il suo nome a un mosaico con scena teatrale (prova di attori) trovato nel tablino, anche se interpretazioni successive lo legano a un pannello dipinto con un poeta. Si deduce che appartenesse a una famiglia della classe medio-alta.
All'ingresso si trova un famoso mosaico pavimentale di epoca ellenistica raffigurante un cane alla catena con la scritta 'Cave Canem' (Attenti al cane). I cani erano spesso tenuti come guardiani e protettori della casa.
All'interno della casa si trovano anche importanti affreschi, tra cui scene mitologiche come il Sacrificio di Ifigenia. Questo affresco illustra un episodio cruciale della Guerra di Troia: per placare l'ira della dea Artemide, offesa per l'uccisione di una cerva sacra, e permettere così alla flotta greca di salpare per Troia per salvare Elena, il re Agamennone fu costretto a sacrificare sua figlia Ifigenia.
Sarcofago degli Sposi (Cerveteri)
Breve descrizione dell'opera
È un sarcofago fittile etrusco che rappresenta una coppia (marito e moglie) semisdraiata su un letto conviviale (klinè, simile a un triclinio).
Composizione
- Le due figure hanno i corpi sdraiati, con i busti eretti quasi ad angolo retto rispetto alle gambe, in una posa tipica del banchetto.
- Le forme dei corpi sono sintetizzate, privilegiando la resa dei grandi volumi rispetto al dettaglio anatomico.
- La composizione non è rigidamente simmetrica, ma risulta equilibrata.
- Gli sposi sono raffigurati affiancati, suggerendo un rapporto paritario, stabilità e armonia.
Ritmo
Si nota un contrasto tra la relativa staticità dei corpi e il maggiore dinamismo suggerito dal movimento delle braccia e delle mani, intente a compiere gesti legati al banchetto o alla conversazione.
Tempo ed Espressività
- L'opera trasmette un senso di serenità e un desiderio di eternità, quasi che la coppia salutasse dall'Aldilà.
- L'espressione dei volti è caratterizzata dal tipico sorriso arcaico.
- Particolare attenzione è data agli occhi a mandorla, ai gesti delle mani, ai dettagli delle acconciature e degli ornamenti.
Stile
Lo stile è quello dell'arte etrusca arcaica (fine VI secolo a.C.), con influenze ioniche (greche). La resa non è naturalistica, ma mira a comunicare il significato dell'opera e lo status sociale dei defunti.
Contenuto e Significato
Mostra una coppia che partecipa a un banchetto, forse ultraterreno, conversando intimamente. Gli Etruschi credevano nella vita oltre la morte e avevano grande attenzione per il culto dei defunti e la realizzazione di tombe monumentali. Inoltre, come dimostra l'opera, le donne etrusche godevano di una maggiore libertà e visibilità sociale rispetto alle donne greche o romane della stessa epoca, partecipando attivamente ai banchetti e alla vita pubblica.
Funzione
La funzione era funeraria. Il sarcofago era destinato a contenere le ceneri dei defunti (pratica dell'incinerazione).
Contesto
La civiltà etrusca, sviluppatasi nell'Italia centrale pre-romana, mostrava interesse per la ricchezza materiale, la bellezza e i piaceri della vita. Le loro necropoli, come quella di Cerveteri da cui proviene l'opera, erano vaste e monumentali, spesso con tombe che imitavano l'architettura delle case. L'arte etrusca assorbì forti influenze dal mondo greco.
Ara Pacis Augustae (Roma)
Breve descrizione
L'Ara Pacis Augustae (Altare della Pace Augusta) è un altare monumentale dedicato alla dea Pace, fatto costruire dal Senato romano per celebrare il ritorno vittorioso dell'imperatore Augusto dalle campagne in Gallia e Hispania e l'instaurazione della Pax Romana.
È costituito da un recinto quasi quadrato in marmo, posto su un podio rialzato, accessibile tramite due porte sui lati Est e Ovest. All'interno del recinto si trova l'altare vero e proprio.
Decorazione e Composizione
- Sia l'interno che l'esterno del recinto sono finemente decorati con rilievi.
- La fascia inferiore esterna presenta una decorazione a girali d'acanto e altri motivi vegetali, simbolo di abbondanza e fertilità.
- La fascia superiore esterna è figurata: sui lati lunghi (Nord e Sud) è raffigurata la solenne processione inaugurale dell'altare; sui lati corti (Est e Ovest), presso le porte, vi sono pannelli con scene mitologiche e allegoriche (la Lupa con Romolo e Remo, Enea che sacrifica ai Penati, la dea Roma, la Tellus o Italia).
- Le due fasce sono separate da un fregio a meandro.
- La composizione della processione segue un modello lineare, con i personaggi disposti su più piani per suggerire la profondità. Le figure sono realistiche e mostrano l'influenza dell'arte ellenistica.
- Vengono raffigurati con grande cura dei dettagli l'imperatore Augusto, i membri della sua famiglia (tra cui Livia, Agrippa, Tiberio, Druso), i sacerdoti (flamini, pontefici) e altri dignitari, vestiti con le toghe cerimoniali, in un atteggiamento di composta dignità ed eleganza (gravitas).
Ritmo
Il ritmo della processione è equilibrato, solenne, con movimenti pacati.
Tempo ed Espressività
- L'opera rappresenta un momento storico preciso (la cerimonia di consacrazione del 13 a.C. o la dedicatio del 9 a.C.), ma lo proietta in una dimensione atemporale, mirando all'eternità.
- I personaggi della famiglia imperiale sono raffigurati con naturalezza e intenti ritrattistici, pur essendo idealizzati.
- L'opera vuole rappresentare il potere pacifico e ordinato della famiglia imperiale e dello Stato romano, esprimendo nobiltà, serenità e pietas religiosa.
Stile
Lo stile è quello classico romano dell'età augustea, caratterizzato da un equilibrio tra naturalismo di matrice ellenistica e idealizzazione, compostezza formale e intento celebrativo.
Contenuto e Significato
Sulle pareti sono rappresentati i personaggi che parteciparono alla cerimonia di consacrazione dell'altare, insieme a divinità e personificazioni legate alla pace, alla prosperità di Roma e alle origini mitiche della città e della gens Iulia (la famiglia di Augusto).
Funzione
La funzione era commemorativa e celebrativa: commemorare la pace stabilita da Augusto dopo le campagne militari e celebrare la prosperità dell'Impero sotto il suo dominio (Pax Romana). Era anche un luogo di culto dove si svolgevano sacrifici annuali.
Colonna Traiana (Roma)
Breve descrizione
È una colonna monumentale istoriata (coclide) che narra, attraverso un lungo fregio a spirale, le campagne militari e i trionfi dell'imperatore Traiano nelle due guerre contro i Daci (popolazione dell'attuale Romania), combattute tra il 101 e il 106 d.C.
Composizione e Struttura
- Si compone di una grande base quadrangolare (piedistallo), decorata con rilievi raffiguranti cataste di armi daciche.
- Su questa base si innalza l'altissimo fusto della colonna, composto da 18 grandi rocchi sovrapposti di marmo di Carrara.
- Il fusto è percorso da un fregio continuo a spirale, lungo circa 200 metri, che si avvolge per 23 volte.
- All'interno del fusto, una scala a chiocciola conduce alla sommità.
- La colonna è sormontata da un capitello dorico, sul quale originariamente era posta una statua in bronzo dorato di Traiano (oggi sostituita da una statua di San Pietro).
- Nella base della colonna, una camera funeraria ospitava le urne d'oro con le ceneri di Traiano e della moglie Plotina.
Il Fregio Istoriato
- La narrazione delle guerre daciche si sviluppa senza interruzioni lungo la spirale, con circa 155 scene e oltre 2500 figure.
- Le scene raffigurano momenti salienti delle campagne: marce, costruzioni di accampamenti, discorsi dell'imperatore (adlocutio), battaglie, assedi, sottomissioni dei vinti, suicidio del re dace Decebalo.
- La prospettiva e le proporzioni non seguono regole naturalistiche: le figure sono spesso più grandi del paesaggio o delle architetture (prospettiva sintetica e gerarchica) per garantire la leggibilità e la chiarezza narrativa. L'altezza del fregio aumenta leggermente verso la cima per compensare la visione dal basso.
- L'obiettivo principale è la documentazione dettagliata e la celebrazione dell'impresa militare romana e del suo condottiero.
Stile
Lo stile è quello tipico dell'arte romana imperiale, con finalità narrative, documentaristiche e celebrative. Le scene sono raccontate con grande realismo nei dettagli degli equipaggiamenti militari, delle fortificazioni, dei paesaggi, ma con una certa schematicità compositiva e convenzionalità nelle pose.
Interpretazione
- Questo monumento fu dedicato all'imperatore Traiano dal Senato e dal Popolo Romano (SPQR) per celebrare la conquista della Dacia.
- Il fregio narra le varie fasi delle guerre, esaltando la forza, la disciplina e l'organizzazione dell'esercito romano, nonché il valore e la strategia dell'imperatore.
- Vengono espressi sentimenti come l'energia morale dei Romani, ma anche la dignità e la disperazione dei vinti (i Daci sono raffigurati con rispetto, non come barbari spregevoli). L'opera mostra un notevole grado di umanizzazione e attenzione ai dettagli patetici.
Funzione
La Colonna Traiana aveva una triplice funzione:
- Commemorativa e celebrativa: celebrare il trionfo romano nelle guerre daciche.
- Funeraria: ospitare le ceneri dell'imperatore, trasformandosi nel suo mausoleo.
- Propagandistica: esaltare la figura di Traiano come optimus princeps e la potenza militare di Roma.
Inoltre, indicava l'altezza originaria della collina sbancata per costruire il Foro di Traiano.