Capolavori del Rinascimento: Ghiberti e Alberti tra Scultura e Architettura
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Le Porte del Battistero di Firenze: L'Innovazione di Ghiberti
La Porta Nord: Composizione e Stile
Nella Flagellazione e nella Crocifissione, la compostezza classica è ancora più scoperta: in esse, la figura di Cristo sfrutta la ponderazione per assumere un ritmo sinuoso che si rapporta alle pose simmetriche dei flagellatori. Nella seconda, la croce segna l'asse verticale di una composizione piramidale. La doratura, risaltando sul profondo sfondo bronzeo, esalta la linea e l'eleganza dei soggetti. Gli ambienti in cui si svolgono le scene sono appena accennati da rocce o elementi architettonici.
La Porta del Paradiso: Maestosità e Narrazione
Collocata sul lato est del Duomo di Firenze, la Porta del Paradiso riguarda l'Antico Testamento, completando la raffigurazione della percezione della salvezza cristiana. Composta da 10 formelle, di maggiori dimensioni e di forma quadrata, presenta più episodi con maggiore creatività. Fasce verticali con nicchie contengono figure di profeti e piccole teste entro tondi. Si osserva un superamento dell'articolazione ornamentale in favore della chiarezza e della modularità.
La razionalità dell'impianto convive con la raffinatezza del linearismo ornamentale che ingentilisce le figure umane, gli oggetti e gli animali. Il naturalismo è basato su ritmi cadenzati e su un equilibrio espressivo. Vi è un'allusione a temi di valore civile ed eventi di storia contemporanea, ad esempio Cosimo de' Medici.
La scena culmina nell'Incontro tra Salomone e la regina di Saba. L'incontro si svolge su uno sfondo paesaggistico urbano con edifici rinascimentali che si addolciscono con soluzioni goticheggianti. La scena allude alla riunificazione tra la Chiesa d'Oriente e d'Occidente. I personaggi si dispongono sulla trama di un chiaro impianto prospettico, secondo una progressione di piani che porta dall'alto rilievo allo stiacciato.
Leon Battista Alberti e il Tempio Malatestiano: Architettura e Simbolismo
Il Progetto Architettonico di Alberti
Nel Tempio Malatestiano, Leon Battista Alberti mantiene e integra le strutture preesistenti e le riveste con un involucro marmoreo. Sui fianchi, il ritmo solenne degli archi è indipendente da quello delle bifore gotiche retrostanti, utilizzate per l'illuminazione. Si nota un chiaro riferimento all'architettura romana.
L'ingresso è caratterizzato da grandi archi trionfali. Il portale d'ingresso è inserito entro un arco profondamente incassato, inquadrato da pilastri con semicolonne corinzie scanalate e un timpano aggettante che spicca su una parete di fondo in marmo policromo. La chiesa poggia su un basamento lungo il quale si sviluppa un fregio a rilievo con motivo a racemi. Una cornice orizzontale separa due ordini di semicolonne e alte lesene. Si riscontrano riferimenti all'architettura civile celebrativa e templare.
Interno: Atmosfera e Iconografia
All'interno, il sistema ha riguardato l'apertura di alcune cappelle laterali e le decorazioni scultoree. L'atmosfera è lontana dal classicismo, con una sensibilità cortese. Non si riscontrano misure iconografiche profane.