Carlo Alberto di Savoia: Il Regno, le Riforme e la Prima Guerra d'Indipendenza

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Carlo Alberto, nato nel 1798, nel 1821 aveva già avuto l’occasione di farsi avanti nelle imprese politiche, essendo stato reggente a seguito della morte di Vittorio Emanuele I, dove concesse la Costituzione.

Con l’intercessione dello zio Carlo Felice, la Costituzione venne messa da parte, così come i rapporti tra i due. Dal 1831 fu comunque suo successore, guidando il Regno di Sardegna fino al 1848-49, dove fu sconfitto dagli Austriaci prima a Custoza e poi a Novara, per poi ritirarsi in Portogallo.

Lo chiamarono il “Re Tentenna”, satira di un mazziniano, prendendo spunto dal fatto che i patrioti consideravano Carlo Alberto una persona piuttosto indecisa.

Le Origini e la Formazione Liberale

Carlo Alberto, principe di Carignano, nasce a Torino nel 1798, figlio di Carlo Emanuele di Savoia e Maria Cristina Albertina di Sassonia.

Carlo Alberto conclude i suoi studi a Parigi, dove è influenzato da idee liberali. Quando il Piemonte torna sotto il controllo dei Savoia, rientra nel capoluogo sabaudo e nel 1817 si sposa con Maria Teresa d'Asburgo-Lorena. In quel periodo siede al trono Vittorio Emanuele I, la cui politica reazionaria non è condivisa da Carlo Alberto. Negli ambienti liberali piemontesi viene considerato un alleato per cambiare la situazione.

La Reggenza del 1821 e i Moti Rivoluzionari

Nel 1821 scoppiarono i moti rivoluzionari contro i regimi assolutisti anche a Torino. Vittorio Emanuele I abdica in favore di Carlo Felice, ma il nuovo sovrano è temporaneamente assente. Carlo Alberto viene così nominato reggente e concede la Costituzione di Spagna del 1812. Carlo Felice però torna a Torino e sconfessa la scelta del nipote. Intanto i moti rivoluzionari vengono sedati dalla Santa Alleanza, guidata dagli Austriaci. Nel 1823, per riconquistare la fiducia dello zio e degli Austriaci, partecipa alla spedizione francese che vuole reprimere la Rivoluzione spagnola. Qui riceverà l’attesa riabilitazione.

Un Sovrano tra Riforme e Contraddizioni

L’educazione di Carlo Alberto è piuttosto contraddittoria. Egli è influenzato dalle idee liberali (napoleoniche) e la sua educazione non era mirata a prepararlo per il trono, visto che non ci si aspettava che sarebbe diventato il futuro erede. Saranno Carlo Felice e Carlo Emanuele I a dargli un’educazione “da sovrano”.

Anche dopo, quando stabilirà rapporti con esponenti liberali intorno al 1820, non si dimostrerà mai un liberale radicato, totalmente contro l’assolutismo.

La Politica Riformatrice e la Residenza di Racconigi

La Casa di Racconigi è la sua residenza estiva. Nel Gabinetto Etrusco fece la prima stesura dello Statuto Albertino. Nella biblioteca ci sono tantissimi libri di storia, geografia... È presente una sala da biliardo, ma anche delle terme per sollevarsi dagli affanni del regno.

Nel 1821 Carlo Alberto, che aveva avuto rapporti con degli esponenti del mondo rivoluzionario, ma che non furono mai concretizzati, infatti non aveva preso nessun genere di impegno. Egli era d'accordo sulla presentazione della proposta della Costituzione, ma mai nei moti.

Nel 1831 Carlo Alberto succede a Carlo Felice e Mazzini gli manda una lettera che passerà alla storia (parole di unione, fiducia, liberali, richieste di liberare l’Italia dai “barbari” che la opprimevano), ma queste parole liberali non avranno effetti e il re avvia una politica reazionaria che culmina con la repressione.

Una volta passato il periodo delle rivolte, si concentra su una politica riformatrice che mira a cambiare lo stato economico e sociale del regno (istituzione della Corte di Cassazione...). La volontà riformatrice lo porta inoltre a cambiare lo stemma della casata. Dal punto di vista politico resta antiaustriaco (influenzato da Gioberti e Cesare Balbo).

Sia i liberali (soprattutto mazziniani) che i reazionari lo avevano in antipatia per la sua posizione quasi ambivalente.

In questi anni è attento alla gestione del suo regno e al suo progetto di modernizzazione, circondandosi di letterati moderati che saranno poi coloro che favoriranno maggiormente l’Unità d’Italia.

Il 1848: Rivoluzioni e la Prima Guerra d'Indipendenza

Il 1848 è un anno di grandi rivolgimenti in tutta Europa, anche in Italia. Il 12 gennaio 1848 insorge prima Palermo e poi Napoli, obbligando re Ferdinando II di Borbone a concedere la Costituzione, creando una sorta di effetto domino negli altri regni della penisola. Tra i sovrani che concederanno la Costituzione c’è anche Carlo Alberto, che concederà lo “Statuto Albertino” facendo così diventare il regno una monarchia costituzionale, con un Senato e una Camera.

Le Campagne Militari e la Sconfitta

Nella primavera del 1848 Milano insorge contro gli Austriaci; anche Vienna si ribella e a Parigi si instaura la Repubblica. Il 23 marzo Carlo Alberto entra in guerra contro gli Austriaci, liberando Milano. Successivamente, dopo un primo attacco, a Pastrengo ottiene un’importante vittoria contro il generale Radetzky. Gli Austriaci però reagiscono e nel luglio sconfiggono l'esercito sabaudo a Custoza.

Carlo Alberto decide di scendere a patti e cedere Milano agli Austriaci. I milanesi si sentono così traditi, ma il re non torna sui suoi passi.

Nell’agosto firma un armistizio in cui si stabilisce che le truppe devono ritirarsi dal Lombardo-Veneto.

L'Abdicatione e la Fine del Regno

Nel 1849 Carlo Alberto tenta una nuova sortita contro gli Austriaci, ma viene sconfitto presto nella battaglia di Novara. A seguito di ciò, si mise in fuga e fu fermato da delle truppe austriache. In quel momento si finse un funzionario di stato e decisero di chiamare un loro generale. Egli capì chi era, ma volendogli salvare la vita, escogitò un piano per liberarlo.

Il re abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II ed, esiliato per volere austriaco, morirà in Portogallo nel 1849.

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