Cartesio: Fondamenti del Pensiero Moderno e la Ricerca della Verità

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Il Pensiero di Cartesio: Fondamenti e Concetti Chiave

La Conoscenza: Il Metodo e il Dubbio

Cartesio cerca una conoscenza che sia vera, al di là di ogni dubbio. La sua priorità è trovare un metodo che guidi il ragionamento. Analizzando il modus operandi della ragione, Cartesio individua due tipi di conoscenza:

  • Intuizione: la conoscenza immediata di idee semplici, la cui verità è evidente e innegabile.
  • Deduzione: il processo che deriva verità complesse da una serie di intuizioni di idee semplici e dalle connessioni tra esse.

Il processo per giungere alla conoscenza certa si articola in due fasi:

  • Analisi: scompone le idee complesse fino a individuare quelle semplici e indubitabili.
  • Sintesi: attraverso la deduzione, ricompone le idee semplici per comprendere quelle complesse.

Per applicare la deduzione e per sintetizzare, Cartesio introduce il dubbio metodico: un processo sistematico per mettere in discussione tutte le nostre conoscenze al fine di trovare un fondamento sicuro e indiscutibile. Inizialmente, si dubita della conoscenza derivante dai sensi. Successivamente, si mette in dubbio l'esistenza della realtà esterna (extra-mentale). Infine, si estende il dubbio alla conoscenza razionale stessa, ipotizzando l'esistenza di un "genio maligno" o "demone ingannatore" che potrebbe indurci in errore.

Tuttavia, Cartesio osserva che non si può dubitare del fatto stesso di dubitare: se dubito, penso, e se penso, esisto. La prima verità indubitabile che emerge è il celebre "Cogito, ergo sum" ("Penso, dunque sono"). Se penso, esisto come un essere pensante, un cogito, affermando l'esistenza della sostanza pensante (res cogitans) come primo assioma indubitabile. Da questo punto fermo, Cartesio cerca di costruire una conoscenza certa. Per farlo, parte proprio dal cogito. Egli classifica le idee in tre tipi:

  • Avventizie (o accidentali): che provengono dall'esterno.
  • Fattizie (o fittizie): create dalla mente combinando altre idee.
  • Innate: che la ragione possiede in sé fin dalla nascita e non sono né avventizie né fattizie.

Dio: Garante della Verità e dell'Esistenza

Cartesio definisce il sé (cogito) come sostanza pensante, la cui essenza sono le idee e i giudizi. Tra le idee innate, Cartesio individua quella di un essere infinitamente perfetto, identificata con l'idea di Dio. L'esistenza di Dio viene dimostrata attraverso due prove principali:

  • Prova Ontologica: afferma che, avendo in mente l'idea di un essere infinitamente perfetto, l'esistenza deve necessariamente essere inclusa tra le sue perfezioni.
  • Prova Cosmologica: sostiene che se io fossi la causa della mia stessa esistenza, mi sarei dato tutte le perfezioni; essendo invece finito, imperfetto e contingente, devo la mia esistenza a un essere necessario.

Questa catena di dipendenze per gli esseri finiti conferma l'esistenza di un Dio che ci ha creato e ci mantiene. Infine, Dio, essendo un essere perfetto e verace, garantisce l'esistenza del mondo esterno e la validità della conoscenza scientifica che lo studia.

La Realtà: Le Tre Sostanze Cartesiane

Cartesio definisce "sostanza" come ciò che esiste in modo tale da non aver bisogno di null'altro per esistere. Secondo questa definizione, si distinguono tre sostanze:

  • Cogito (Sostanza Pensante / Res Cogitans): l'anima, il pensiero.
  • Dio (Sostanza Infinita / Res Infinita): l'essere perfetto e creatore.
  • Realtà Esterna (Sostanza Estesa / Res Extensa): il mondo materiale, caratterizzato dall'estensione.

In senso stretto, solo Dio è sostanza, poiché le altre due dipendono da Lui per la loro esistenza. Tuttavia, la res cogitans e la res extensa sono indipendenti l'una dall'altra, nel senso che l'anima può esistere senza il corpo e la realtà materiale senza il pensiero individuale.

L'Uomo: Dualismo di Anima e Corpo

Cartesio difende un dualismo radicale tra anima e corpo. L'essere umano è propriamente il cogito (l'anima), una sostanza pensante indipendente dalla sostanza estesa (il corpo). Il corpo è concepito come una macchina, un meccanismo complesso che opera secondo leggi fisiche e non possiede libertà. Il cogito, invece, è immortale, libero e ha il compito di governare il corpo. La loro interazione, sebbene problematica, è ipotizzata avvenire nella ghiandola pineale, dove l'anima esercita il suo controllo sul corpo.

L'Etica: Libertà e Perfezione dell'Anima

Per Cartesio, la felicità si raggiunge attraverso lo sviluppo della perfezione dell'anima. Questo sviluppo coincide con la libertà. La vera libertà si manifesta quando il soggetto è guidato e disciplinato dal cogito (la ragione). La libertà consiste, quindi, nella capacità di volere ciò che la ragione riconosce come buono e vero per l'individuo.

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