Cartesio: La Ricerca della Certezza e il Metodo nella Filosofia Moderna
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La Critica Cartesiana alla Scolastica e la Ricerca di un Nuovo Fondamento
Il punto di partenza della filosofia di René Cartesio è la delusione provocata dalle conoscenze tradizionali della scolastica. Egli ritiene infatti che si tratti di un sapere totalmente insicuro, in cui nulla appare certo e dove tutti i problemi si presentano con un'enorme varietà di opinioni contrastanti. Questo giudizio si estende alla filosofia in generale e, poiché tutte le scienze dipendono da essa, essendone essa a stabilirne le basi più generali, nessuna di esse appare sufficientemente sicura.
Cartesio considera la conoscenza come un'unità organica, simile a un "grande albero", le cui radici sono la metafisica, il tronco la fisica e i rami le diverse scienze particolari come la medicina, la meccanica e la morale. Pertanto, l'obiettivo fondamentale che Cartesio si pone è la demolizione del vecchio edificio del sapere, ormai vacillante, per costruirne uno nuovo su fondamenta più solide e sicure.
La Centralità della Certezza e la Svolta Soggettivistica
La nuova conoscenza deve essere in grado di garantire sicurezza e certezza. Il concetto di certezza è tipicamente moderno: non si tratta più primariamente dell'adeguamento tra soggetto e verità (adaequatio rei et intellectus), bensì della sicurezza del soggetto riguardo alle proprie conoscenze. Questo implica uno spostamento del focus sul soggetto conoscente, un approccio che prende il nome di soggettivismo, il quale considera la conoscenza dal punto di vista del soggetto e dei suoi processi cognitivi. Questo soggettivismo, in alcune sue evoluzioni, può sfociare nell'idealismo (la concezione secondo cui è il soggetto a "creare" o strutturare la realtà che conosce).
Soggettivismo e idealismo caratterizzano molti approcci alla conoscenza propri della modernità.
Il Metodo Cartesiano: La Via per la Certezza
Il compito fondamentale per garantire la certezza è, secondo Cartesio, trovare un nuovo metodo che superi le lacune dei metodi precedenti. Il sillogismo aristotelico, ad esempio, è valido solo se le sue premesse sono accettate come vere, ma perde ogni valore quando si dubita di esse. Inoltre, non serve ad accrescere la conoscenza, ma si limita a esplicitare contenuti già noti o accettati per fede.
È necessario, dunque, un metodo:
- Universale: unico per tutte le scienze.
- Unificante: capace di ricondurre il sapere a unità e di evitare la dispersiva diversità di opinioni.
Tale metodo deve fondarsi su ciò che è comune a tutti gli uomini: la ragione. La ragione è definita come la facoltà di distinguere il vero dal falso. In essa risiede il valore intrinseco dell'attività scientifica, e il suo corretto uso deve garantire la certezza.
Le Operazioni della Ragione e le Regole del Metodo
Tuttavia, non è sufficiente possedere la ragione; è cruciale saperla guidare correttamente. Bisogna stabilire regole precise per applicare adeguatamente le sue due operazioni fondamentali:
- L'intuizione: la comprensione intellettuale immediata, chiara e distinta, di concetti o verità fondamentali.
- La deduzione: il processo logico attraverso cui si derivano conclusioni necessarie da premesse conosciute con certezza (spesso tramite intuizione).
Come afferma Cartesio, "Non basta avere un buon ingegno, l'essenziale è applicarlo bene". Il metodo consiste quindi in un insieme di regole – poche, chiare e semplici – tali che, se seguite rigorosamente, impediscono di assumere il falso per vero e consentono di accrescere progressivamente e con sicurezza la conoscenza. In questo, Cartesio si differenzia dalla scolastica, che si limitava spesso a commentare e sistematizzare verità già date (dalla tradizione filosofica o dalla rivelazione).
Per Cartesio, la verità deve essere scoperta attraverso l'uso metodico della ragione, e di essa si deve poter essere assolutamente certi.
Il Modello Matematico
Questo nuovo metodo si ispira alla matematica. Per i razionalisti come Cartesio, la matematica rappresenta il modello ideale di ogni conoscenza e l'espressione più perfetta della ragione umana. Essa è, infatti, l'unica disciplina che sembra resistere alle critiche rivolte al sapere tradizionale, poiché i suoi fondamenti appaiono evidenti e le sue dimostrazioni rigorose e certe.