Cause di Giustificazione nel Diritto Penale: Focus sull'Autodifesa

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Articolo VII: Le Cause di Giustificazione

1. Autodifesa (Legittima Difesa)

La legittima difesa si configura come una situazione di necessità caratterizzata da un conflitto tra beni giuridici, in cui l'ordinamento giuridico può sacrificare uno per salvaguardare l'altro. Tuttavia, la legittima difesa si distingue dallo stato di necessità: nella legittima difesa, il conflitto sorge tra il diritto di un aggressore e quello dell'aggredito, concedendo a quest'ultimo maggiori possibilità di azione. Nello stato di necessità, invece, il soggetto agisce per prevenire un danno derivante da una situazione in cui "nessuno ha colpa".

1.2. Fondamento dell'Esonero dalla Pena per Legittima Difesa

La legittima difesa si fonda su una duplice base: la tutela individuale e la protezione dell'ordinamento giuridico. Chi agisce per legittima difesa non compie un atto in contrasto con la legge, pur ledendo un bene giuridico per salvarne un altro. Tuttavia, poiché l'atto difensivo è, per definizione, un'azione al di fuori delle usuali modalità legali, l'esonero dalla pena è concesso solo in casi eccezionali, come si evince dai restrittivi requisiti legali.

1.3. Concetto di Legittima Difesa

La legittima difesa è una causa di giustificazione che consente l'esenzione dalla responsabilità penale a chi compie un'azione (tipica) necessaria per respingere un'aggressione illegittima ai propri diritti o a quelli di altri.

1.4. Requisiti Oggettivi: L'Aggressione Illegittima

L'aggressione illegittima è l'elemento principale che distingue la legittima difesa dallo stato di necessità. A differenza di quest'ultimo, previsto per i casi in cui il pericolo deriva da un comportamento lecito o da fonti oggettive di rischio (come disastri naturali), la legittima difesa presuppone un'aggressione antigiuridica. Da ciò deriva una conseguenza importante per la definizione degli atti giustificati in entrambi i casi. Mentre chi subisce un'aggressione illegittima ha il diritto di fare tutto ciò che è ragionevolmente necessario per difendersi – poiché è l'aggressore a porsi al di fuori della legge e a dover sopportare le conseguenze della sua azione – chi agisce per evitare un danno di cui nessuno ha "colpa" può solo invocare una causa di giustificazione (lo stato di necessità), in cui il male causato non deve essere superiore a quello evitato.

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