Stato, Cittadinanza e Forme di Governo: Definizioni e Tipologie
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Concetti Fondamentali dello Stato
Stato: organizzazione giuridica di un popolo su un determinato territorio con potere sovrano. Il suo scopo è il benessere sociale e regolare la vita attraverso le leggi.
Popolo: comunità di persone che compone lo Stato.
Territorio: l’area geografica dove si situa lo Stato.
Sovranità: il potere che lo Stato esercita.
Elementi identificativi: inno, bandiera, denominazione (nome), emblema.
Cittadinanza
Definizione: Status giuridico che comporta diritti e doveri verso lo Stato.
Diritti: libertà di circolazione, associazione e riunione.
Doveri: difesa della patria, pagamento delle tasse, rispetto delle leggi.
Come si Acquista la Cittadinanza
Ius sanguinis: per discendenza da cittadini italiani.
Ius soli: per nascita sul territorio, in casi specifici.
Matrimonio: dopo 2 anni di residenza in Italia, 3 all’estero (su richiesta).
Adozione: i minori adottati da cittadini italiani diventano cittadini.
Naturalizzazione: dopo 4 anni (UE) o 10 anni (extra UE) di residenza.
Doppia Cittadinanza
Possibile se le leggi degli Stati coinvolti lo permettono.
Perdita della Cittadinanza
Automatica: per incarichi esteri o guerra contro l’Italia.
Per rinuncia: se si acquisisce una nuova cittadinanza all’estero.
Territorio dello Stato
Componenti: terraferma, acque territoriali (12 miglia), spazio aereo.
Confini: naturali (montagne, fiumi) o convenzionali (trattati).
Sedi diplomatiche: ambasciate considerate territorio nazionale.
Sovranità dello Stato
Caratteristiche:
Originaria: la sovranità dello Stato esiste di per sé, senza dipendere da altri.
Esclusiva: solo lo Stato ha potere sul suo territorio, senza interferenze esterne.
Incondizionata: lo Stato decide autonomamente le proprie leggi e politiche.
Coattiva: lo Stato può imporre il rispetto delle leggi anche con la forza.
Poteri:
Legislativo: fa le leggi (Parlamento).
Esecutivo: le applica (Governo).
Giudiziario: le fa rispettare (Magistratura).
Limitazioni: rispetto della Costituzione e del diritto internazionale.
Forme di Stato
La forma di Stato definisce come viene organizzato il potere all'interno di un paese, regolando la distribuzione dell'autorità tra il governo centrale e gli enti locali.
Stato unitario
Definizione: il potere è centralizzato in un unico governo, che amministra l’intero territorio.
Esempi: Italia, Francia, Spagna.
Caratteristiche:
il governo centrale ha il controllo totale.
gli enti locali (Regioni, Comuni) non sono sovrani, ma subordinati al governo centrale.
in Italia, l’Art. 5 della Costituzione riconosce le autonomie locali.
Stato federale
Definizione: unione di più entità politiche (Stati, Cantoni, Länder) con una propria autonomia, ma governate da un’autorità centrale.
Esempi: USA, Svizzera, Germania, Belgio.
Caratteristiche:
ogni Stato membro ha un proprio governo e parlamento.
il governo centrale gestisce ambiti come difesa e politica estera.
la Costituzione federale regola il rapporto tra Stato centrale e Stati membri.
Stato regionale
Definizione: forma intermedia tra Stato unitario e federale, dove le Regioni hanno una certa autonomia ma non sono sovrane.
Esempi: Italia (federalismo regionale), Spagna, Francia.
Caratteristiche: lo Stato centrale mantiene il controllo su questioni fondamentali (es. politica estera).
Differenza tra Stato federale e Stato regionale
Stato federale: nasce dall’unione di Stati sovrani che mantengono la loro autonomia interna.
Stato regionale: deriva da un processo di decentramento di uno Stato unitario, che assegna autonomia a enti locali senza concedere sovranità.
Nascita ed Evoluzione dello Stato
Nascita dello Stato Liberale
Lo Stato liberale nasce a seguito della Rivoluzione Francese del 1789, che segna la fine dell’Ancien Régime e dello Stato assoluto. Nel corso del XIX secolo, il modello liberale si diffonde ampiamente in Europa, portando a una trasformazione delle istituzioni politiche e sociali.
Caratteristiche dello Stato Liberale
Le caratteristiche fondamentali dello Stato liberale sono:
Divisione dei poteri: il potere non è più accentrato in un’unica figura (come il sovrano assoluto), ma viene distribuito tra organi diversi per evitare abusi e garantire un equilibrio.
Riconoscimento delle libertà fondamentali: i cittadini godono di diritti come la libertà personale, la libertà di stampa, la libertà di associazione e, soprattutto, la libertà economica, che consente di intraprendere attività senza restrizioni statali. Inoltre, la proprietà privata è tutelata dallo Stato.
Il Liberalismo di John Locke
John Locke è considerato il padre del liberalismo. Egli elabora il concetto della proprietà privata come diritto naturale dell’individuo, fondandolo sull’idea che il lavoro di una persona generi automaticamente un diritto di possesso. Secondo Locke:
Lo Stato deve garantire la proprietà privata e la sicurezza dei cittadini.
Esiste un "patto di governo", che definisce come lo Stato debba essere amministrato, distinguendosi dal "patto sociale" di Hobbes.
Per prevenire abusi, il potere deve essere diviso: se fosse concentrato in un’unica autorità, la proprietà privata e la libertà individuale sarebbero costantemente a rischio.
Il liberalismo di Locke si contrappone alla visione assolutista di Hobbes, ponendo le basi di una logica repubblicana che limita il potere dello Stato.
Lo Stato Liberale e il concetto di Stato di diritto
Lo Stato liberale è anche uno Stato di diritto, poiché il potere è vincolato alla legge e non è arbitrario. La Costituzione scritta sancisce i diritti dei cittadini e, in caso di violazioni, è possibile rivolgersi alla magistratura. Tuttavia, lo Stato liberale non è democratico:
Solo una ristretta élite (nobili, clero e ricchi) ha il diritto di voto.
Il potere rimane nelle mani di una minoranza privilegiata.
Per questo, lo Stato liberale è considerato uno Stato elitario, dove le decisioni politiche sono prese solo da una parte della popolazione.
Crisi dello Stato Liberale
Lo Stato liberale entra in crisi dopo la Prima guerra mondiale, principalmente a causa delle proteste e delle rivendicazioni della classe operaia, cresciuta con la Rivoluzione industriale. Il liberalismo, infatti, difendeva la libertà individuale, ma allo stesso tempo proteggeva la proprietà privata, spesso a vantaggio della borghesia. Questa contraddizione porta alla nascita di nuove forme di Stato nel XX secolo:
Lo Stato socialista, che abolisce la proprietà privata e promuove l’uguaglianza.
Lo Stato totalitario, che concentra il potere in un capo unico e sopprime ogni libertà.
Lo Stato democratico, che evolve dal modello liberale garantendo maggiore partecipazione popolare.
Lo Stato Totalitario
Lo Stato totalitario si afferma nei primi decenni del XX secolo ed è caratterizzato da:
Accentramento del potere in un capo unico, senza limiti costituzionali.
Mancanza di libere elezioni e repressione dell’opposizione.
Limitazione delle libertà individuali e uso della violenza per mantenere il controllo.
Propaganda e censura: i mezzi di comunicazione sono controllati dallo Stato e ogni dissenso è soppresso.
Uso della polizia segreta e delle forze armate per garantire l’obbedienza al regime.
Esempi di Stati Totalitari
Germania nazista di Hitler (1933-1945)
Italia fascista di Mussolini (1922-1943)
Unione Sovietica di Stalin (1924-1953)
Argentina di Videla (1976-1981)
Tutti questi regimi si caratterizzano per persecuzioni politiche, campi di concentramento, repressione della libertà e crimini contro l’umanità.
Lo Stato Democratico
Lo Stato democratico nasce nel XX secolo come evoluzione dello Stato liberale. La sua caratteristica principale è la partecipazione popolare al governo, attraverso libere elezioni e rispetto dei diritti fondamentali.
Principi della democrazia
Pluralismo politico: diversi gruppi possono competere per il governo.
Rispetto delle minoranze: nessuna parte della popolazione deve essere discriminata.
Governo basato sulla maggioranza, ma con controllo delle minoranze.
Tipologie di democrazia
Democrazia liberale: si basa sulla libertà e sulla responsabilità individuale.
Democrazia socialista: prevede un ruolo attivo dello Stato nell’economia e nella tutela del benessere sociale.
Relazione tra Forma di Stato e Forma di Governo
La forma di Stato (unitario, federale, regionale) e la forma di governo (monarchia, repubblica) sono strettamente collegate. La distribuzione del potere politico e la forma di governo dipendono dalla struttura giuridica e politica dello Stato.
Stato unitario: la forma di governo può essere una monarchia costituzionale o una repubblica parlamentare.
Stato federale: la forma di governo può essere una repubblica presidenziale (come negli Stati Uniti), dove il governo centrale e gli Stati membri hanno poteri distinti.
La forma di governo definisce il modo in cui lo Stato organizza il potere e l'esercizio dell'autorità. Le principali forme di governo sono la monarchia e la repubblica, che si distinguono per la distribuzione e l'origine del potere.
Forme di Governo
Monarchia
Definizione: derivante dalle parole greche mònos (solo) e arché (potere), indica un sistema in cui il potere sovrano appartiene a un re.
Caratteristiche:
il monarca è il sovrano e il suo potere è spesso ereditario.
l'ordine di successione può variare (ad esempio, primogenitura o preferenza per i figli maschi).
in alcuni casi, il monarca può essere elettivo (es. Sacro Romano Impero, Polonia in passato).
Tipi di Monarchia
Monarchia assoluta
il monarca detiene tutti i poteri senza limiti costituzionali o legali.
considerato il rappresentante di Dio sulla Terra, la sua autorità è incontestata.
esempio attuale: Arabia Saudita.
Monarchia costituzionale
il potere del re è limitato da una Costituzione.
il monarca condivide il potere legislativo con il Parlamento, ma detiene il potere esecutivo.
esempi: Italia (1861-1946), Regno Unito (1689 in poi).
Monarchia parlamentare
il Parlamento detiene il potere legislativo e il Governo esercita il potere esecutivo.
il monarca ha un ruolo simbolico e rappresentativo (nomina del Primo Ministro, promulgazione delle leggi, comando delle forze armate).
esempi: Regno Unito, Olanda, Belgio, Norvegia.
Repubblica
Definizione: derivante dal latino res publica (cosa pubblica), è una forma di governo in cui i poteri dello Stato sono detenuti da organi eletti dai cittadini.
Caratteristiche:
il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato.
il mandato è a tempo determinato, stabilito dalla Costituzione.
Tipi di Repubblica
Repubblica presidenziale
il Presidente, eletto direttamente dal popolo, è sia capo dello Stato che capo del Governo.
il potere legislativo spetta al Parlamento (Congresso), indipendente dal Presidente.
il Presidente non può sciogliere il Parlamento e non è responsabile di fronte ad esso, salvo gravi motivi.
esempi: Stati Uniti, Argentina.
Repubblica parlamentare
il Parlamento detiene il potere legislativo e controlla il Governo, che necessita della sua fiducia per governare.
il Presidente della Repubblica ha un ruolo simbolico e rappresentativo.
il Governo deve avere la fiducia delle Camere; in caso contrario, deve dimettersi.
il Presidente può sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni.
esempi: Italia, Germania.
Lo Stato Socialista
Lo Stato socialista nasce in Russia con la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, ponendo fine allo zarismo e introducendo un sistema basato sull’ideologia marxista. Successivamente, si diffonde in diversi Paesi dell’Europa dell’Est, in Asia, Africa e America centrale.
Le sue caratteristiche principali sono:
Abolizione della proprietà privata, con i mezzi di produzione sotto il controllo dello Stato.
Presenza di un partito unico, che governa senza opposizione.
Pianificazione economica centralizzata, con piani di sviluppo pluriennali, spesso quinquennali.
Stato Socialista Totalitario
Nonostante il principio di uguaglianza, alcuni Stati socialisti evolvono in regimi totalitari. Il caso più emblematico è l’Unione Sovietica sotto Stalin, dove:
L’opposizione politica è repressa con la violenza.
Milioni di persone vengono perseguitate durante le purghe staliniane (1934-1938).
Vengono istituiti i gulag, campi di lavoro forzato per i dissidenti politici.
Crisi dello Stato Socialista
La crisi dello Stato socialista inizia con la perestrojka (1985) di Michail Gorbaciov, una serie di riforme per ridurre il controllo statale e introdurre elementi di economia di mercato. Questo processo porta al crollo dell’URSS nel 1991 e alla fine degli Stati socialisti in Europa. Oggi, solo pochi Paesi (Cuba, Cina, Vietnam, Laos e Corea del Nord) si dichiarano socialisti.