Cogito Ergo Sum: Comprensione del Pensiero Cartesiano e l'Esistenza di Dio
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Il Dubbio Metodico e la Prima Certezza: "Cogito, Ergo Sum"
Per comprendere appieno il pensiero di Cartesio, è fondamentale partire da una verità indubitabile: nel momento in cui si dubita, c'è qualcuno che dubita, e quindi, l'intelligenza dubita. Da questo si deduce l'esistenza del pensiero, che Cartesio afferma in latino "Cogito, ergo sum" (penso dunque sono), considerata la prima certezza, in quanto è l'unica conoscenza che può affermare la propria esistenza.
Pensiero ed Esistenza
L'analisi di questa prima certezza porta a concludere che l'esistenza è riconosciuta dal pensiero (chi non è cosciente non è in grado di riconoscere l'esistenza) e che l'esistenza è una condizione di possibilità del pensiero.
Pensiero, Coscienza e Realtà
È importante sottolineare che questo riconoscimento avviene sul piano del pensiero, della coscienza, della mente e non sul piano della realtà.
Il Punto di Partenza della Filosofia Cartesiana
Da qui si dipana l'intera filosofia di Cartesio.
L'"Io" Pensante e la Natura Immateriale dell'Anima
Questo pensiero può essere chiamato "io" o "anima", poiché non si sa se sia accompagnato da un corpo. Pertanto, questo io è qualcosa di immateriale, puro pensiero, qualcosa che solo gli umani possiedono. Per Cartesio, il pensiero non deriva dall'hardware.
Chiarezza e Distinzione come Criteri di Verità
Ma perché questa certezza è chiara e distinta? È chiara perché la comprendo con precisione, ed è distinta perché è ben definita e non si confonde con altro.
Pensiero come Contenuto Mentale e i Tre Livelli di Realtà
Cartesio interpreta il concetto di pensiero come contenuto mentale, in modo totalmente diverso dal concetto di idea di Platone. Distingue tra le idee e le cose che pensiamo esse rappresentino, e individua tre livelli di realtà: io, i miei pensieri e la realtà esterna.
Tipologie di Idee
In base alle loro caratteristiche, non tutte le idee sono uguali. Ne esistono tre tipi:
- Avventizie. Sono le idee che provengono dall'esterno, ma non servono a dimostrare l'esistenza del mondo esterno.
- Fittizie. Sono frutto della mia fantasia, create da me.
- Innate. Queste idee non provengono dall'esterno, né le ho create io. Sono idee potenziali, perché il neonato non le conosce ancora.
Il Solipsismo e la Via d'Uscita
Questo ragionamento conduce al solipsismo: l'accettazione che esista solo il proprio pensiero.
Per uscire dal solipsismo, Cartesio si affida alle idee innate, in quanto gli altri due tipi sono inutili, perché provengono dall'esterno o sono create da me. A Cartesio rimangono due idee innate: infinito e perfezione.
La Dimostrazione dell'Esistenza di Dio
A partire da queste idee, Cartesio dimostra l'esistenza di Dio e, di conseguenza, può fidarsi delle idee avventizie. Dio diventa la garanzia che a queste idee corrispondano delle certezze umane.
Cartesio non può utilizzare l'argomento di San Tommaso perché si basa sull'esperienza, e Cartesio non si fida dei sensi.
Queste idee innate possono provenire solo da Dio, perché non possono essere state causate da me, in quanto sono finito e imperfetto, né da un essere simile a me. Devono quindi essere state poste in me da un essere infinito e perfetto. A partire da esse, Cartesio dimostra l'esistenza di Dio. Dall'esistenza di Dio, Cartesio trae alcune conclusioni:
- Se Dio esiste, non esiste il genio maligno. Il problema del male, che tanto preoccupava Sant'Agostino, non è fonte di preoccupazione per Cartesio.
- Le mie idee chiare e distinte sono vere, quindi ritrovo la fiducia nella ragione. Dio è la garanzia della certezza.
- Ora che ho di nuovo fiducia nella ragione, posso indagare qualsiasi ambito e verificarlo con il metodo.