Comprensione delle Aritmie Cardiache: Meccanismi e Trattamenti Farmacologici

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Aritmie da Rientro

B: Rappresenta l'interruzione momentanea dello stimolo (di breve durata) a causa di un danno tissutale, che prolunga il periodo refrattario. Questo tessuto non è morto, ma presenta un allungamento del periodo refrattario, probabilmente a causa di un'interruzione nella fornitura di ossigeno in quel punto. L'impulso nel ramo destro viene interrotto, mentre quello nel ramo sinistro prosegue normalmente, ma non si ricongiunge con l'impulso principale come nella figura A. Questo accade in millisecondi, consentendo al tessuto di recuperare.
C: Rappresenta lo stimolo quando il tessuto si è ripreso dal periodo refrattario. Essendosi il tessuto ripristinato, l'impulso può propagarsi nuovamente, generando un impulso rientrante (D), che rappresenta una condizione patologica, ovvero un'aritmia.
Dal punto di vista clinico, non è possibile distinguere se si tratta di un disturbo dell'impulso o di una condizione anomala di ingresso.
Cosa si cerca di ottenere con i farmaci antiaritmici? Abbreviare il periodo refrattario insolitamente lungo. Abbreviando il periodo refrattario, si ripristina il circuito A. Alcuni farmaci agiscono selettivamente nelle zone con un ritardo del periodo refrattario e sono impiegati in questi casi.
Alcuni farmaci producono una bradicardia profonda. In questi casi, si parla comunque di aritmia, usando lo stesso termine anche quando c'è un aumento dei battiti al minuto.
Un'altra classe di farmaci prolunga ulteriormente il periodo refrattario nell'area già patologicamente allungata, bloccando il rientro dell'impulso.
Questi sono i due approcci terapeutici.
In sintesi, le aritmie da rientro sono caratterizzate da un allungamento del periodo refrattario in un settore specifico. Dal punto di vista clinico, è possibile intervenire normalizzando il periodo refrattario o allungandolo ulteriormente.

Depolarizzazioni Precoci e Tardive

EAD (Early Afterdepolarizations): Sono depolarizzazioni precoci che si verificano durante la fase 3 di ripolarizzazione, prima della completa normalizzazione del potenziale di membrana. Una nuova scarica si verifica quando la frequenza cardiaca è piuttosto lenta.
DAD (Delayed Afterdepolarizations): Si verificano nella fase 4 e corrispondono a una depolarizzazione ritardata. Sono associate a catecolamine e digitale e si manifestano con extrasistoli.

Effetti dei Farmaci Antiaritmici

I farmaci antiaritmici possono ridurre le scariche spontanee attraverso diversi meccanismi, con l'obiettivo di ottenere un effetto bradicardizzante, ritardando l'insorgenza del secondo stimolo.

La correzione farmacologica agisce come segue (in nero):
A: Rallentamento della fase 4, con conseguente allungamento dei tempi di depolarizzazione diastolica, senza modificare la soglia.
B: Modifica della soglia, senza alterare la fase di depolarizzazione diastolica.
C: Il potenziale diastolico diventa più negativo, allungando il tempo necessario per raggiungere la soglia.
D: Aumento della durata del potenziale d'azione, prolungando la ripolarizzazione.

Voci correlate: