Comunicazione Efficace: Linguaggio Non Verbale, Paraverbale e Atti Linguistici

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Il Linguaggio Non Verbale

La comunicazione umana è complessa. Spesso, un messaggio ambiguo può avere molteplici significati, il che porta a confusione nell'interpretazione e a possibili equivoci. La comunicazione si manifesta in diverse forme, spesso agendo contemporaneamente per una maggiore efficacia:

  • Comunicazione Verbale: orale o scritta.
  • Comunicazione Non Verbale: iconica, cinesica (gesti), prossemica (uso dello spazio).
  • Comunicazione Paraverbale: tono, intonazione, ritmo, pause.

Nel linguaggio non verbale, è possibile distinguere diverse funzioni:

  • Ripetizione: I gesti che ripetono o rafforzano il significato di una parola, come annuire per 'sì' o scrollare le spalle per 'non so'.
  • Contraddizione: Un gesto che contraddice il messaggio verbale, ad esempio dire 'ottimo' con un'espressione di disgusto sul volto.
  • Sostituzione: Un gesto che sostituisce completamente una parola o una frase, come indicare un posto vuoto per chiedere 'Posso sedermi qui?'.
  • Rafforzamento: Un gesto che rafforza il messaggio verbale, ad esempio un professore che indica l'orologio per sottolineare che mancano solo 2 minuti alla fine di un esame.
  • Regolazione: Espressioni che regolano il flusso della conversazione, come annuire per mostrare grande interesse in ciò che dice l'altro, o cercare di intervenire dicendo 'Questo è interessante' o 'Centro molto bene'.

Il Linguaggio Paraverbale

Il linguaggio paraverbale include elementi come l'intonazione, l'onomatopea, l'enfasi, il tono (alto o basso), il ritmo, le pause e il silenzio. Questi elementi sono cruciali per la comunicazione: mantenere un tono di sicurezza, variare l'intonazione della voce o usare il silenzio possono comunicare molto.

Risorse della Comunicazione

Le risorse comunicative sono fondamentali per la persuasione, per mantenere l'attenzione, rafforzare le idee e garantire chiarezza e supporto alla tesi.

Risorse Visive e Grafiche

  • Grafici e Dati Statistici: Per rappresentare dati numerici in modo chiaro.
  • Grafici a Torta: Per mostrare la distribuzione o il rapporto tra elementi diversi, spesso con l'uso di colori.
  • Grafici a Barre: Per confrontare vari tipi di studi o fenomeni.
  • Grafici Lineari: Più efficaci per mostrare l'evoluzione lineare di un fenomeno nel tempo.
  • Schemi e Diagrammi: Per spiegare relazioni complesse e classificare molte idee, organizzando le informazioni in modo logico (es. da sinistra a destra per l'idea centrale, o in verticale per sistemi ausiliari).

Risorse Verbali

  • Esempi e Prove: Per illustrare, verificare l'esattezza e la fedeltà delle informazioni, come prove fisiche o dati concreti (es. CD musicali).
  • Aneddoti: Racconti curiosi per motivare il pubblico e rafforzare il messaggio, spesso usati da grandi oratori.
  • Citazioni: Frammenti testuali o riferimenti a esperti per supportare un'idea o dimostrare conoscenza in materia.

Mezzi di Comunicazione Visiva

  • Video: Da visualizzare in modo appropriato e preparato in anticipo.
  • Presentazioni: Con immagini, slide digitali, testo, musica riprodotta (es. da un computer o radio).

Le Modalità Narrative

Le modalità narrative sono meccanismi linguistici che permettono di riportare il discorso di altri all'interno di un testo, creando una polifonia di voci. Ogni testo narrativo presenta una specifica modalità di riportare il discorso.

  • Discorso Narrativizzato: Il narratore menziona il fatto che c'è stato un discorso del personaggio, ma non ne specifica la tessitura verbale o il contenuto esatto (es. "Josefina parlò a lungo con sua nonna").
  • Discorso Indiretto: Il narratore riporta il discorso del personaggio specificandone il contenuto, spesso con verbi dichiarativi (es. "Il narratore si rese conto che Josefina aveva parlato a lungo con sua nonna").
  • Discorso Indiretto Libero: Il narratore riporta le parole o i pensieri del personaggio senza introdurli con verbi dichiarativi o virgolette, creando una sovrapposizione tra la voce del narratore e quella del personaggio. È tipico della letteratura e permette di accedere alla coscienza del personaggio (es. "Era stanca, non doveva affrettarsi").
  • Discorso Diretto: Il narratore scompare e i personaggi parlano direttamente, con le loro parole, introdotte da virgolette o trattini (es. "Josefina disse: 'Nonna, devo...'").
  • Intervento del Narratore: Il narratore riassume o commenta il discorso di un altro, senza riportarlo direttamente.

Gli Atti Linguistici

Gli atti linguistici sono azioni che compiamo attraverso le parole (es. ringraziare, criticare, rammaricarsi, raccomandare, chiedere aiuto). È importante considerare che ogni atto linguistico ha un'intenzione e delle conseguenze.

Le principali categorie di atti linguistici sono:

  • Atti Assertivi

    Affermano o negano qualcosa con diversi gradi di certezza, sostenendo, credendo, informando, descrivendo (es. "L'essere umano è un mammifero", "Oggi è stata una giornata calda", "Non penso di venire").

  • Atti Direttivi

    Mirano a far compiere un'azione all'ascoltatore, come ordinare, chiedere, invitare (es. "Apri la finestra?", "Silenzio!", "Termina il tuo lavoro").

  • Atti Commissivi

    Impegnano il parlante a compiere un'azione futura, come promettere, giurare, scommettere (es. "Giuro che non ho detto nulla di male", "Lo prometto").

  • Atti Espressivi

    Esprimono uno stato emotivo o affettivo del parlante, come congratularsi, lamentarsi, ringraziare, scusarsi (es. "Ciao!", "Ti ringrazio", "Mi scuso", "Ho rabbia").

  • Atti Dichiarativi (o Performativi)

    Modificano la realtà attraverso la loro enunciazione, spesso in contesti istituzionali (es. "Vi dichiaro marito e moglie", "Decidiamo questo").

Il contesto sociale è fondamentale per l'interpretazione degli atti linguistici. Ad esempio, una richiesta può essere percepita diversamente a seconda del rapporto tra i parlanti (uguaglianza, subordinazione, ordine). Un atto linguistico può cambiare la sua natura a seconda della situazione: "Ho sete" può essere un atto espressivo (stato fisico) o una richiesta direttiva (chiedere da bere). Allo stesso modo, "La giornata è brutta" può essere un'affermazione o un suggerimento per fare qualcos'altro (es. "È più appropriato per un film"). La natura di un atto (richiesta, invito, ecc.) dipende dal rapporto e dall'intenzione comunicativa.

Voci correlate: