Concetti Fondamentali del Diritto Civile: Decadenza, Comorienza, Capacità e Danno Morale
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Concetti Fondamentali del Diritto Civile
La Decadenza: Concetti e Differenze con la Prescrizione
Concetto: Estinzione di un diritto per il suo mancato esercizio entro un periodo di tempo predeterminato, non suscettibile di interruzione. Si verifica in una fase della procedura. La decadenza è un istituto del diritto processuale.
Differenze con la Prescrizione nel Diritto Civile:
Secondo la costante giurisprudenza della Corte Suprema, le principali differenze sono:
- I termini di decadenza non sono suscettibili di interruzioni o sospensioni, operando in termini rigorosi di tempo.
- I termini di decadenza sono di solito molto brevi; va osservato che in alcuni casi il requisito può essere limitato a brevi periodi di tempo.
- La decadenza può essere dichiarata d'ufficio dal giudice, il quale osserva che la base della decadenza è l'interesse pubblico a che alcuni diritti siano esercitati entro un tempo predeterminato.
La Comorienza
Situazione: Si verifica quando due o più persone, aventi diritto reciproco di ereditare l'una dall'altra, muoiono simultaneamente (ad esempio, in un incidente in cui periscono genitori e figli).
Evoluzione Storica e Normativa:
Tradizionalmente, prima dell'approvazione del Codice Civile, si facevano una serie di ipotesi per stabilire chi fosse morto prima ai fini successori:
- Tra marito e moglie, si facevano ipotesi sulla successione.
- Tra genitori e figli, la presunzione dipendeva dall'età dei figli: se maggiori di quattordici anni, si presumeva la morte dei genitori; in caso contrario, la presunzione era inversa.
Il Codice Civile introduce una regola diversa: salvo prova contraria, si presume la morte simultanea e, di conseguenza, nessun trasferimento di diritti tra loro.
Questo principio si applica ogni volta che si verifica la morte simultanea, anche se la causa e il luogo sono diversi, e si applica non solo agli eredi comorienti tra loro, ma in ogni caso in cui la sopravvivenza di uno di essi comporti l'acquisizione di un potere o diritto in possesso dell'altro, o di entrambi.
Capacità Giuridica e Capacità di Agire
Alla nascita si diventa persona, parte della società come soggetto di diritti e doveri. Tuttavia, ci sono occasioni in cui la persona non è in grado di esercitare i propri diritti e doveri, come nel caso del neonato. Pertanto, si distingue tra:
- Capacità Giuridica: Avere la capacità o la possibilità di essere titolare di diritti e obblighi.
- Capacità di Agire: Possibilità, capacità o idoneità di una persona di esercitare o attuare tali diritti e obblighi.
A questo proposito, la capacità giuridica si ha o non si ha, senza gradazioni. Invece, la capacità di agire ammette gradazioni e suddivisioni.
Quindi, da un punto di vista pratico, l'importante è la capacità di agire, poiché essa determina se un soggetto può compiere un atto con effetti giuridici.
La Nascita e i Suoi Requisiti
L'acquisizione della personalità giuridica da parte dell'uomo avviene alla nascita. Affinché ciò avvenga, il Codice Civile impone due requisiti:
- Avere figura umana.
- Vivere per 24 ore completamente separato dalla madre.
La personalità si acquista dal momento della nascita, ma per gli effetti giuridici è necessario vivere per 24 ore dal grembo materno.
Protezione del Nascituro
Fin dall'epoca romana, si è iniziato a considerare lo status giuridico del nascituro, conferendogli una protezione speciale. Le attuali disposizioni sono volte a "riservare" determinate prestazioni o effetti positivi.
Nel Codice Civile spagnolo, la regola di base è rappresentata dalla seconda parte dell'articolo 29 che recita:
«Il concepito si considera nato per tutti gli effetti che gli siano favorevoli, purché nasca con le condizioni espresse nell'articolo seguente.»
Questo è confermato dall'Art. 30. Sebbene la personalità si acquisisca solo attraverso la nascita effettiva.
L'Alias o Pseudonimo
Il termine "alias" si riferisce al prefisso "pseudo-" con il significato di "falso", ovvero diverso dal vero, con l'intenzione di celare l'identità personale o di renderla più evidente.
L'uso di uno pseudonimo è consentito, purché non sia destinato a soppiantare o escludere il nome ufficiale o a compiere atti amministrativi.
Il Danno Morale
Per molto tempo, si è ritenuto che il danno morale non potesse avere conseguenze economiche, in quanto lesivo di diritti di tipo extra-patrimoniale (della personalità).
Ma questo sillogismo è stato smentito per quasi un secolo dalla Suprema Corte (sentenza del 12/06/1912), la quale ha stabilito che, nonostante il pregiudizio di tali diritti si riduca a un danno morale, questo debba essere risarcito per la sua causa.