Concetti Universali e la Nozione di Dio in Nietzsche: Realismo, Nominalismo e Critica alla Metafisica
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I "Concetti Più Elevati" e il Concetto di "Dio" in Nietzsche
Uno dei problemi classici della filosofia è noto come il problema degli universali, che solleva la questione circa la natura dei concetti universali: il buono, il vero, il perfetto, ecc. I filosofi hanno proposto tre soluzioni a questo problema:
- Realismo estremo: rappresentato da Platone, affermava l'esistenza di universali come entità separate e indipendenti dagli oggetti singolari.
- Realismo moderato: Aristotele difende l'esistenza di una cosa universale, in particolare, sostanzialmente, solo logicamente separabili, e non un'entità separata dalla sostanza naturale, che è un'entità specifica e l'unica cosa reale.
- Nominalismo: sostenuto da Ockham, ritiene che un concetto universale sia un nome universale che si è sviluppato dopo la cosa particolare.
La Critica di Nietzsche al Realismo e la Prospettiva Nominalista
Nietzsche identifica l'idiosincrasia di altri filosofi con il realismo e la critica dal punto di vista del nominalismo radicale degli empiristi. In questo senso, sviluppa una filosofia linguistica che demistifica il sostanzialismo metafisico, presentandolo come un semplice prodotto del linguaggio. Secondo Nietzsche, la metafisica è vittima del feticismo del linguaggio.
Il Linguaggio e la Creazione di Illusioni Metafisiche
Tuttavia, le parole non possono garantire l'esistenza di ciò che nominano (nemmeno la parola "Dio"). In breve, i filosofi confondono quello che viene dopo con quello che viene prima, confondono quest'ultimo con il primo. Questo perché si sono attaccati a una spiegazione idealista che spiega il meno come un prodotto del più elevato. Secondo Nietzsche, in realtà, il "superiore" è sempre un prodotto dell'"inferiore" e dovrebbe essere spiegato dal basso, optando per una spiegazione materialista. Dato questo, si dovrà spiegare Dio come un'invenzione dell'uomo e non a partire da se stesso, come qualcosa di eterno.
La Confusione Metafisica: i Concetti Supremi come Causa di Sé Stessi
I filosofi confondono, secondo Nietzsche, il primo con l'ultimo, a condizione che i concetti più elevati siano spiegati come causa di sé stessi, come qualcosa che non poteva provenire da cose viste sotto tali concetti. Il prototipo sarebbe il super-concetto di "Dio". La metafisica che è guidata dai concetti supremi e generalissimi è un pensiero che si muove tra concetti vuoti. Concetti come "buono", "incondizionato" e "perfetto" sono le ultime astrazioni, ripetute astrazioni dalla realtà, "il fumo ultimo della realtà che evapora", cioè, qualcosa di molto successivo e tardivo.