Il Contrasto Filosofico tra Locke e Hume: Impressioni, Idee Innate e Causalità
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Il Contrasto Filosofico tra Locke e Hume: Impressioni, Idee e Causalità
Somiglianza e Differenza tra Locke e Hume sulle Idee Innate (Punto 1)
Hume sostiene che Locke aveva ragione nel ritenere che non vi sono idee innate — tesi fondamentale dell'empirismo che afferma che l'esperienza è la fonte di ogni nostra conoscenza — perché tutte le nostre idee derivano dalle nostre impressioni e non possiamo concepire qualcosa di cui non avevamo l'impressione prima.
Tuttavia, Locke sostiene che tutti i contenuti mentali sono stati designati dal termine "idea", per cui sarebbe falso sostenere che non ci sono idee innate. Si può credere che Locke concorderebbe sul fatto che le nostre passioni (ma non le impressioni di sensazione provocate dal mondo esterno) sono innate, in quanto non sarebbero altro che istinti naturali derivati dalla nostra peculiare mentalità.
La Natura dell'Immaginazione e la Contradizione Apparente (Punto 4)
Spiegazione della contraddizione apparente in Hume: non vi è alcuna idea nell'immaginazione che non derivi dalla corrispondente impressione, eppure è possibile individuare idee che non derivano da alcuna impressione.
Questa apparente contraddizione (che non ci sia idea nell'immaginazione non derivata dalla sua impressione corrispondente, ma che esista la capacità di identificare idee non derivate da alcuna impressione) richiede una spiegazione:
- L'immaginazione può scomporre le idee complesse in idee semplici (che sono necessariamente copie rilevanti di impressioni semplici).
- Può ricomporre, con idee semplici, un'idea complessa che non è stata data prima alla mente, e che non ha alcuna correlazione con le nostre impressioni complesse o con la nostra esperienza.
Aspettative e Scetticismo
Come giustificare la continua corrispondenza tra le nostre aspettative (basate su una convinzione di natura psicologica) e le esperienze percepite? (Punto 15)
Hume non fornisce risposta. La mancanza di risposta a questa domanda darà impulso a nuovi sforzi per superare lo scetticismo, come quello di Kant.
Memoria, Immaginazione e Percezione
La differenza tra il comportamento della memoria e dell'immaginazione (Punto 23)
Le nostre percezioni sono le impressioni originali. Queste impressioni vengono copiate dalla memoria e dall'immaginazione e diventano idee.
Le idee della memoria sono molto più vivide e più forti di quelle dell'immaginazione e riproducono fedelmente, per quanto possibile, le impressioni da cui derivano, preservandone l'ordine e la posizione. L'immaginazione, invece, non è obbligata a farlo.
L'immaginazione può scomporre le idee complesse in idee semplici (che sono necessariamente copie rilevanti di impressioni semplici) e ricomporre, con idee semplici, un'idea complessa che non è stata data prima alla mente, e che non ha alcuna correlazione con le nostre impressioni complesse o con la nostra esperienza.
Il Nesso di Causalità e l'Abitudine
Il fondamento del nesso di causalità (Punto 28)
Questa convinzione è dovuta a un'abitudine o consuetudine, nata in noi tramite il processo psicologico di "associazione di idee". È un'abitudine o pratica priva di qualsiasi base oggettiva.
Questa certezza, di natura psicologica, deriva, secondo Hume, dall'abitudine di aver costantemente e ripetutamente osservato in passato gli stessi collegamenti tra due eventi. È la consuetudine che ci persuade che questi legami continueranno a verificarsi in futuro.
Il nesso causale è un mero prodotto soggettivo che si basa su alcuni pregiudizi, come:
- La convinzione che la natura non cambi.
- Che i fenomeni avvengano sempre nello stesso ordine.
- Che conosciamo i meccanismi di relazione.
Il nesso di causalità è quindi un'idea complessa elaborata dall'immaginazione nel riscontrare la congiunzione costante di due eventi che si verificano e che, spinta dall'abitudine e dalla consuetudine, viene necessariamente collegata. Ma non c'è impressione di questa connessione.