Costituzione di Cadice 1812: La Pepa, Storia e Impatto sulla Spagna Moderna
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Introduzione alla Costituzione di Cadice del 1812
Il testo che segue è un estratto della Costituzione del 1812, la prima Costituzione promulgata nella storia della Spagna, un'opera che ha completato l'attività legislativa e di affermazione della sovranità svolta dalle Cortes di Cadice durante l'invasione napoleonica della Spagna. È quindi un testo di carattere giuridico, nel senso più generale del termine "Costituzione" come legge fondamentale che definisce il quadro normativo di tutte le altre leggi che uno Stato si dà per regolare la distribuzione dei poteri e delle istituzioni, nonché l'insieme delle libertà e dei diritti dei cittadini.
Come sottolineato nel suo primo articolo, il suo destinatario è l'intero popolo della nazione spagnola, incluse le colonie americane.
Contesto Storico e Cause della Promulgazione
L'Arrivo di Ferdinando VII e le Abdicazioni di Bayonne
Per comprendere le cause e i fattori che portarono alla stesura di questa Costituzione, bisogna risalire all'arrivo sul trono di Spagna di Ferdinando VII, dopo l'ammutinamento di Aranjuez del marzo 1808 e lo storico episodio delle abdicazioni di Bayonne, in cui Napoleone ottenne da Ferdinando VII l'abdicazione del padre, Carlo IV, e la sua stessa abdicazione. Napoleone pose sul trono di Spagna suo fratello, Giuseppe Bonaparte, e fece redigere lo Statuto di Bayonne, un testo costituzionale che in realtà non era una vera Costituzione, ma piuttosto una carta concessa dalla Francia al popolo spagnolo.
Crisi Politica e Invasione Napoleonica
Nel frattempo, in Spagna, la giunta di governo che Ferdinando aveva lasciato in carica durante la sua assenza si dimostrò inefficace e incline a collaborare con il regime imperiale. Una crisi politica, dovuta al vuoto di potere, si unì al diffuso malcontento per la presenza delle truppe francesi nel territorio, risultato della strategia di Napoleone sancita dal Trattato di Fontainebleau, firmato con il primo ministro spagnolo di Carlo IV, Godoy.
Il trattato prevedeva solo il passaggio dell'esercito francese attraverso la Spagna per raggiungere il Portogallo, principale alleato dell'Inghilterra, nemica della Francia. Ma il piano di Napoleone andava ben oltre la semplice invasione del Portogallo, poiché le truppe napoleoniche cominciarono a muoversi in territorio spagnolo e a molestare la popolazione locale. Questo provocò una serie di rivolte popolari contro l'invasore, che ebbero origine con il bando del sindaco di Móstoles del maggio 1808.
Le Giunte e la Giunta Suprema Centrale
Furono istituite Giunte cittadine in diverse città, una serie di movimenti rivoluzionari che presero il potere per cacciare i francesi. I loro rappresentanti furono le Giunte Provinciali Supreme, e queste furono organizzate nell'ambito della Giunta Suprema Centrale, presieduta da Floridablanca.
Una delle sue funzioni, oltre a quanto sopra, fu la convocazione delle Cortes, che non fu mai pienamente realizzata a causa dei continui insuccessi militari che i francesi sfruttarono per guadagnare terreno e occupare Madrid, rendendo necessario il trasferimento della Giunta Centrale a Cadice. Una volta lì, nel 1810, nonostante l'aiuto della flotta britannica dato ai ribelli e a causa di perdite come quella subita a Ocaña, la Giunta Centrale si sciolse.
Le Cortes di Cadice e la Nascita della Costituzione
Convocazione e Obiettivi delle Cortes
Fu istituita una Reggenza che proseguì il processo di convocazione delle Cortes. L'obiettivo delle Cortes di Cadice fu l'unificazione dei criteri politici e ideologici per colmare il vuoto di potere e di avviare una serie di riforme politiche e sociali per far progredire la società spagnola, che sembrava in stallo sotto l'Antico Regime. Tutte queste riforme, secondo i deputati, furono fatte in nome del re borbonico Ferdinando VII, in quanto, tradizionalmente, le Cortes spagnole si erano sentite legittimate dal potere e dall'autorità reale.
Organizzazione e Composizione delle Cortes
Le Cortes di Cadice si riunirono a partire dal 24 settembre 1810. In un primo momento, il dibattito si concentrò su quale sistema adottare per l'organizzazione delle Cortes. Furono proposti il modello inglese e quello di Jovellanos, ma si optò per qualcosa di più rivoluzionario e meno convenzionale: il sistema monocamerale, adottato durante la Rivoluzione Francese, che significava l'eliminazione delle barriere imposte dagli strati sociali.
I membri furono divisi in "doceañistas", il gruppo più progressista, e un gruppo più moderato, ma comunque favorevole alle riforme illuministe, i "jovellanistas". Alla stesura del testo costituzionale parteciparono anche membri illuminati del clero e della nobiltà, nonché i rappresentanti delle colonie americane. Tuttavia, la maggior parte del popolo spagnolo, che ancora lottava per espellere l'invasore e per il ritorno di Ferdinando VII e la restaurazione dell'assolutismo, non era a conoscenza del processo costituzionale che si stava svolgendo a Cadice.
La Costituzione del 1812: "La Pepa"
Promulgazione e Struttura
La Costituzione del 1812, o "La Pepa", così chiamata perché la sua promulgazione coincise con la festa di San Giuseppe, fu promulgata il 19 marzo 1812. Fu una pubblicazione completa di trecentottantaquattro articoli, suddivisi in dieci titoli, di carattere complesso. La sua estensione era dovuta al fatto che fu il primo testo di questo tipo ad apparire in Spagna, per cui non si volle lasciare nulla in sospeso, mentre la sua rigidità (difficoltà di modifica) era dovuta alla paura diffusa di un ritorno all'Antico Regime.
Principi Fondamentali
Sovranità Nazionale
Uno dei principi fondamentali sanciti dall'articolo 3 fu quello della sovranità nazionale, secondo cui la sovranità risiedeva nella nazione, qualcosa di assolutamente rivoluzionario considerando la monarchia assoluta che aveva fino ad allora predominato in Spagna.
Divisione dei Poteri
La divisione dei poteri (articoli 15, 16 e 17) fu anch'essa rivoluzionaria, limitando il potere del re ai rami esecutivo e legislativo, quest'ultimo condiviso con le Cortes. Il potere giudiziario, nel frattempo, era affidato ai tribunali. Questa divisione delle competenze fu effettuata seguendo i principi di Montesquieu.
Le Cortes limitarono il potere reale in gran parte perché non potevano essere convocate o sciolte dal re e non potevano essere sospese con alcun pretesto legale, come stabilito dall'articolo 172. Il re, tuttavia, aveva il potere di sanzionare le leggi, ma era responsabile dinanzi alle Cortes.
Sistema Elettorale e Rappresentanza
I deputati erano inviolabili e si auto-definivano "rappresentanti della nazione" (art. 27), nominati dal popolo attraverso un sistema di elezione indiretta a quattro gradi, basato sul suffragio universale maschile, in contrasto con il voto censitario limitato. Ai candidati era richiesto un certo livello di reddito.
Altri Organi Costituzionali
Nel caso di altri organi costituzionali, i ministri erano nominati dal re ed erano responsabili dinanzi alle Cortes. Il Consiglio di Stato era un'istituzione dedicata a funzioni consultive.