Costituzione di Cadice del 1812: Principi Liberali e Impatto Storico in Spagna
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Voce 8: "Giudici di Cadice e la Costituzione del 1812" (per testare)
Il 19 marzo 1812 fu promulgato uno statuto popolarmente conosciuto come "La Pepa". Questa fu la prima costituzione liberale del paese, uno dei grandi testi liberali della storia e molto famosa ai suoi tempi.
Figure Chiave e Contesto Storico
I deputati liberali Agustín Argüelles, Diego Muñoz Torrero e Pérez de Castro furono le figure più importanti nel suo sviluppo. La Costituzione di Cadice non fu un atto rivoluzionario, né una rottura con il passato. Essendo i legittimi rappresentanti del tempo, la loro legittimità fu riconosciuta e accettata.
Gli eventi di quel 24 settembre 1810 iniziarono con una processione civica, una messa e la forte richiesta del presidente della Reggenza, Pedro Quevedo y Quintana, vescovo di Orense, affinché l'assemblea adempisse ai propri doveri fedelmente ed efficientemente.
Principi Fondamentali e Compromesso
Pur accogliendo lo spirito liberale, vi fu solo una concessione agli assolutisti, riconoscendo che la religione di Stato era unicamente il cattolicesimo. "La religione della nazione spagnola è e sarà per sempre la cattolica, apostolica e romana, l'unica vera."
La Costituzione fu il risultato del compromesso tra la borghesia liberale e gli assolutisti. Contiene quattro principi fondamentali:
- Proclamazione della sovranità nazionale: Il potere risiede nel popolo, un'idea opposta alla sovranità monarchica.
- Dichiarazione dei diritti di cittadinanza:
- Articolo 4: "La nazione è tenuta a conservare e proteggere, mediante leggi giuste e sagge, la libertà civile, la proprietà e gli altri diritti legittimi di tutti i cittadini che la compongono."
- Libertà di stampa.
- Uguaglianza di fronte alla legge.
- Diritto di proprietà (liberalismo economico).
- "La nazione spagnola è formata da tutti gli spagnoli dei due emisferi."
- Inviolabilità del domicilio.
- Suffragio universale maschile indiretto di quarto grado. Tutti gli uomini oltre i 25 anni eleggevano un certo numero di elettori che, a loro volta, eleggevano i deputati.
- Sistema di governo: Istituzione di una monarchia costituzionale limitata, sulla base della ripartizione delle competenze.
- Divisione dei poteri:
- Preambolo: "Fernando VII re di Spagna... per la grazia di Dio e la Costituzione".
Potere Legislativo
Il potere legislativo risiedeva nelle "Cortes con il Re" (Cortes monocamerale). Esse rappresentavano la volontà nazionale e detenevano ampi poteri:
- Elaborazione di leggi.
- Approvazione dei bilanci.
- Approvazione dei trattati internazionali.
- Controllo del complesso militare.
- Decisioni riguardanti la successione della corona (si parlava di escludere l'erede al trono per invalidità o indegnità e di nominare la reggenza in caso di minoranza).
Il mandato dei deputati durava due anni ed essi erano inviolabili nell'esercizio delle loro funzioni. Il loro mandato era incompatibile con qualsiasi altra nomina regia. La residenza era l'unica condizione per essere elettore e candidato. Sistema di voto: universale, indiretto e maschile.
Le Cortes si riunivano annualmente per un periodo determinato dalla Costituzione, per timore che il re non le convocasse o le sospendesse.
Potere Esecutivo
I poteri del monarca, nella Costituzione, furono ispirati dalla diffidenza verso un eventuale ritorno all'assolutismo. Erano nelle mani del re e dei ministri. Essi erano nominati dal re. Dovevano essere spagnoli e non potevano essere contemporaneamente deputati.
Il governo, responsabile, poteva partecipare allo sviluppo del diritto attraverso l'iniziativa e la sanzione. Il re aveva un veto sospensivo per due anni, dopodiché la decisione del Parlamento diventava legge. Ogni decisione del re doveva essere controfirmata (approvata) dai ministri, che erano soggetti a responsabilità penale. Senza la firma del ministro, l'atto era nullo.
La Costituzione includeva un lungo articolo, il 172, che descriveva dodici limitazioni espresse all'autorità reale ("Il Re non può..."): tra queste, l'impossibilità di sospendere o sciogliere il Parlamento, di rinunciare o lasciare il paese senza il suo permesso, di condurre una politica estera non sotto la supervisione delle Cortes, di sposarsi senza il loro permesso o di imporre tasse.
Potere Giudiziario
La competenza era (solo) dei giudici; non potevano partecipare né il re né le Cortes. I codici erano unificati con le nuove leggi (che costituivano lo Stato di diritto): civile, penale e commerciale. Erano garantiti i processi civili. C'erano anche tribunali militari ed ecclesiastici, con competenze speciali.
Altri Aspetti della Costituzione
- Religione: Era esplicitamente affermata l'esclusività e la confessionalità della religione cattolica: "è e sempre sarà cattolica, apostolica, romana, l'unica vera."
- Esercito e Milizia Nazionale: La Costituzione stabiliva un esercito permanente, le cui truppe, le ordinanze e la fornitura erano regolate dalle Cortes, in quanto dipendente dai fondi pubblici. Accanto ad essa era stabilita la Milizia Nazionale, organizzata nelle province, con due obiettivi: rafforzare l'esercito in caso di guerra e difendere lo Stato liberale. Essa rispondeva direttamente al re e alle Cortes, non alla catena di comando militare. Fu creato l'obbligo del servizio militare.
- Amministrazione Locale e Provinciale: I governanti (sindaci) erano eletti dal popolo. Furono stabiliti i capi politici provinciali (governatori civili), come un passo verso l'Amministrazione Provinciale.
- Istruzione: L'istruzione pubblica primaria era obbligatoria.