La Costituzione Spagnola del 1978: Fondamenti, Struttura e Autonomie
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TEMA 2: La Costituzione del 1978
Contesto e Formazione
La Costituzione del 1978 ha significato l'instaurazione del quadro giuridico della democrazia in Spagna. Come antecedenti, si era già parlato del "Coordinamento Democratico" e del "Progetto di Legge per la Riforma Politica", entrambi a sostegno di elezioni libere, dell'amnistia e di un'Assemblea Costituente.
L'elaborazione della Costituzione fu affidata a una Commissione Costituzionale (Ponencia Constitucional) del Congresso dei Deputati, composta da rappresentanti di:
- UCD (Unión de Centro Democrático): Gabriel Cisneros, Miguel Herrero y Rodríguez de Miñón, José Pedro Pérez-Llorca
- PSOE (Partido Socialista Obrero Español): Gregorio Peces-Barba
- PCE (Partido Comunista de España): Jordi Solé Tura
- AP (Alianza Popular): Manuel Fraga Iribarne
- Minoranza Catalana (rappresentata da Pacte Democràtic per Catalunya): Miquel Roca i Junyent
L'elaborazione della Costituzione comportò, per la prima volta nella storia della Spagna, negoziati tra i principali partiti politici e fu il risultato di un grande patto nazionale. Dopo essere stata ampiamente dibattuta dalle Corti Generali (Parlamento), fu approvata il 31 ottobre 1978 con una grande maggioranza dei deputati; votarono contro solo l'estrema destra e l'estrema sinistra, mentre alcuni deputati dell'opposizione e il PNV (Partido Nacionalista Vasco) si astennero (secondo alcuni, l'astensione del PNV fu un errore, poiché la sua inclusione avrebbe potuto contribuire a risolvere il problema dell'ETA). Sottoposta a referendum, fu approvata dal popolo spagnolo il 6 dicembre 1978. Votò il 67,11% degli aventi diritto e l'87,78% dei voti furono favorevoli.
Problematiche Affrontate
Tra le varie problematiche che si dovettero affrontare, notevoli per la loro difficoltà, vi furono la forma di governo (monarchica o repubblicana) e il modello di Stato (centralizzato o decentralizzato).
La questione della forma di governo era stata dibattuta: i partiti di destra (UCD, AP) erano monarchici, mentre PSOE e PCE si dichiaravano repubblicani. Tuttavia, la monarchia parlamentare fu accettata dalla sinistra poiché l'obiettivo primario era consolidare la democrazia, non instaurare il repubblicanesimo. Un altro fattore che favorì questa scelta fu la lealtà dell'esercito al Re e alla monarchia, considerata garanzia di stabilità.
Riguardo al modello di Stato, durante il regime franchista la Spagna aveva avuto un modello unitario e centralizzato. Questo modello era accettato da una parte della popolazione, ma fortemente contestato da catalani e baschi, e in questo contesto di tensione si inseriva l'attività terroristica dell'ETA. Infine, si optò per un modello unitario ma decentralizzato: lo Stato delle Comunità Autonome.
Contenuto della Costituzione
La Costituzione spagnola del 1978 si compone di un Preambolo, 169 articoli, disposizioni addizionali, transitorie, abrogative e finali. Il Preambolo enuncia i valori di giustizia, libertà e sicurezza, con l'obiettivo di garantire la convivenza democratica, consolidare uno Stato di diritto, proteggere i diritti umani, promuovere il progresso della cultura e dell'economia, e stabilire una società democratica avanzata. Afferma la sovranità nazionale, che risiede nel popolo spagnolo, dal quale emanano i poteri dello Stato. Stabilisce la Spagna come uno Stato sociale e democratico di diritto e la forma politica dello Stato spagnolo è la monarchia parlamentare.
Sancisce la classica divisione dei poteri:
- Potere Legislativo: Attribuito alle Corti Generali (Parlamento), che rappresentano il popolo spagnolo e sono formate dal Congresso dei Deputati e dal Senato. Sono elette a suffragio universale, libero, uguale, diretto e segreto.
- Potere Esecutivo: Esercitato dal Governo, che dirige la politica interna ed estera, l'amministrazione civile e militare e la difesa dello Stato. Il Presidente del Governo è nominato dal Re previa fiducia del Congresso dei Deputati.
- Potere Giudiziario: Amministrato da giudici e magistrati indipendenti, sottomessi unicamente all'imperio della legge. Il Consiglio Generale del Potere Giudiziario (CGPJ) è l'organo di governo della magistratura.
Il Ruolo del Re
Il Re è il Capo dello Stato, simbolo della sua unità e permanenza. Arbitra e modera il funzionamento regolare delle istituzioni, assume la più alta rappresentanza dello Stato spagnolo nelle relazioni internazionali e svolge le funzioni che gli attribuiscono espressamente la Costituzione e le leggi. La sua persona è inviolabile e non è soggetta a responsabilità. I suoi atti sono sempre controfirmati. La Corona di Spagna è ereditaria. Tra i suoi compiti figurano: sanzionare e promulgare le leggi, convocare e sciogliere le Corti Generali, indire elezioni e referendum nei casi previsti dalla Costituzione, e il comando supremo delle Forze Armate.
Diritti e Libertà Fondamentali
La Costituzione riconosce e garantisce un ampio catalogo di diritti e libertà fondamentali, tra cui:
- Abolizione della pena di morte (salvo quanto possono disporre le leggi penali militari per tempo di guerra).
- Fissazione della maggiore età a 18 anni.
- Libertà ideologica, religiosa e di culto. Nonostante non vi sia una religione di Stato (aconfessionalità), i poteri pubblici tengono conto delle credenze religiose della società spagnola e mantengono relazioni di cooperazione con la Chiesa Cattolica e le altre confessioni.
- Introduzione della possibilità del divorzio.
- Libertà di insegnamento e diritto all'educazione.
- Libertà d'impresa nel quadro dell'economia di mercato.
- Diritti sociali come il diritto all'istruzione, alla protezione della salute, a un alloggio degno, rappresentando un impegno verso lo Stato Sociale (Welfare State).
Lo Stato delle Autonomie
Basandosi sull'indissolubile unità della Nazione spagnola, patria comune e indivisibile di tutti gli spagnoli, la Costituzione riconosce e garantisce il diritto all'autonomia delle nazionalità e regioni che la compongono e la solidarietà tra tutte loro. Attualmente, la Spagna è organizzata territorialmente in 17 Comunità Autonome e due Città Autonome (Ceuta e Melilla).
La Costituzione stabilì due vie principali per accedere all'autonomia:
- La via rapida (articolo 151): Permetteva alle "nazionalità storiche" (come Catalogna, Paesi Baschi e Galizia, a cui si aggiunse l'Andalusia) di raggiungere immediatamente il massimo livello di competenze.
- La via lenta (articolo 143): Prevedeva per le altre regioni un accesso graduale alle competenze, raggiungendo la pienezza dopo cinque anni e attraverso la riforma dei loro Statuti di Autonomia.
L'obiettivo era che, nel tempo, tutte le Comunità Autonome potessero raggiungere livelli di autogoverno simili, sebbene con percorsi differenziati.
Organizzazione e Competenze delle Comunità Autonome
La Costituzione stabilisce le istituzioni fondamentali di autogoverno per le Comunità Autonome:
- Un'Assemblea Legislativa, eletta a suffragio universale.
- Un Consiglio di Governo, con funzioni esecutive e amministrative, guidato da un Presidente.
- Un Presidente, eletto dall'Assemblea tra i suoi membri e nominato dal Re, che detiene la suprema rappresentanza della Comunità e quella ordinaria dello Stato in quel territorio.
- Un Tribunale Superiore di Giustizia, che culmina l'organizzazione giudiziaria nell'ambito territoriale della Comunità Autonoma, fatte salve la giurisdizione e competenza della Corte Suprema spagnola.
Definisce inoltre le competenze che possono essere assunte dalle Comunità Autonome (ad esempio: pianificazione territoriale, urbanistica ed edilizia abitativa, opere pubbliche di interesse regionale, trasporti, agricoltura e pesca, turismo, cultura, istruzione, politica e protezione ambientale, igiene e sanità) e quelle che sono esclusive dello Stato (ad esempio: relazioni internazionali, difesa e Forze Armate, giustizia, regime doganale e tariffario, sistema monetario e finanza generale dello Stato).
Viene istituito un Fondo di Compensazione Interterritoriale destinato a finanziare spese di investimento al fine di correggere gli squilibri economici tra i diversi territori e rendere effettivo il principio di solidarietà.
Conclusioni e Questioni Aperte
In sintesi, la Costituzione del 1978 riuscì ad articolare uno Stato unitario ma profondamente decentralizzato. Tuttavia, alcune questioni rimangono oggetto di dibattito:
- Il ruolo del Senato, concepito come camera di rappresentanza territoriale, ma la cui effettiva funzionalità in tal senso è spesso discussa e considerata migliorabile.
- La questione dei diritti storici (fueros) dei territori forali (Paesi Baschi e Navarra), che la Costituzione riconosce e tutela, ma la cui interpretazione e compatibilità con il principio di uguaglianza e l'unità dello Stato sono talvolta fonte di tensione, specialmente in relazione a rivendicazioni di maggiore sovranità o del diritto all'autodeterminazione non contemplato dalla Costituzione.