Crisi del 1640 e Declino dell'Impero Spagnolo nel XVII Secolo

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La Crisi del 1640

Il sistema di governo, con regni che mantenevano proprie leggi e istituzioni, fu soggetto a una continua tendenza di centralizzazione e uniformità. Questo provocò rivolte e ribellioni che cercavano di preservare l'autonomia dei singoli regni. A ciò si collegava la denuncia dei membri della nobiltà.

Durante il regno di Filippo IV, il suo favorito, il Conte Duca di Olivares, cercò di coinvolgere altri regni, oltre alla Castiglia peninsulare, nello sforzo bellico. Questo progetto, conosciuto come l'Unione delle Armi, scatenò la crisi del 1640, che si manifestò su due fronti: la rivolta della Catalogna e l'indipendenza del Portogallo.

La Rivolta della Catalogna (1640-1652)

In Catalogna, la rivolta assunse un carattere anticentralista. L'agitazione culminò nel Corpus di Sangue, durante il quale fu assassinato il viceré. I catalani cercarono aiuto dalla Francia e si scontrarono con la Corona spagnola. Il malcontento dei catalani per la reazione francese portò alla resa di Barcellona nel 1652. La Pace dei Pirenei (1659) rappresentò la risoluzione internazionale del conflitto, con la perdita del Rossiglione e della Cerdagna.

L'Indipendenza del Portogallo (1640-1668)

In Portogallo, la rivolta fu causata dalla riscossione di nuove tasse, dall'Unione delle Armi e dall'incapacità delle truppe spagnole di difendere il commercio. Assunse un carattere decisamente aristocratico, anticastigliano e indipendentista. Fu sostenuta da Francia e Inghilterra. Il conflitto si sviluppò in diverse fasi:

  1. A Lisbona, il Duca di Braganza fu proclamato re del Portogallo con il nome di Giovanni IV.
  2. La Spagna riconobbe l'indipendenza nel 1668.

Si verificarono inoltre rivolte in Andalusia, a Napoli e in Sicilia nel 1647 al grido di: "Viva il re, abbasso le tasse e il malgoverno".

Il Declino dell'Impero Spagnolo in Europa

Il XVII secolo segnò la fine dell'egemonia degli Asburgo in Europa, con la perdita di influenza politica e di numerosi possedimenti. Si assistette inoltre all'ascesa della Francia a grande potenza europea. Il declino iniziò con Filippo III e un periodo di pace, dopo molti conflitti precedenti, noto come la Tregua dei Dodici Anni.

Filippo IV e il suo ministro, il Conte Duca di Olivares, puntarono a sostenere il prestigio della monarchia spagnola, impegnata nella difesa della religione cattolica e nella necessità di articolare i territori dell'impero. Questo scatenò la Guerra dei Trent'anni (1618-1648). La sconfitta ispanica portò alla Pace di Westfalia, che sancì la separazione dai Paesi Bassi e dalla Confederazione Svizzera.

La rivolta della Catalogna, appoggiata dalla Francia, si concluse con la Pace dei Pirenei e la perdita del Rossiglione, della Cerdagna e il riconoscimento della preponderanza della Francia come potenza europea.

La debole monarchia di Carlo II il Stregato (1665-1700) non riuscì a fermare l'espansionismo francese. La sua morte senza eredi provocò la Guerra di Successione Spagnola (1701-1713). Al conflitto interno si sovrappose la Pace di Utrecht nel 1713, che sancì la fine dell'Impero Spagnolo in Europa.

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