Cronologia e Culture del Paleolitico Superiore Europeo: Interpleniglaciale e Tardiglaciale Würmiano
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I Complessi del Paleolitico Superiore Europeo
I complessi del Paleolitico Superiore Europeo si sviluppano nella parte recente dell’Interpleniglaciale würmiano, nel II Pleniglaciale e nel Tardiglaciale.
Nell’Interpleniglaciale le aree glacializzate erano un po’ più grandi delle attuali. Le linee di costa si trovavano 20 metri più in basso di quelle attuali.
Il II Pleniglaciale Würmiano (20.000 anni B.P.)
Il II Pleniglaciale würmiano (20.000 anni B.P.) vede una grande trasgressione dell’inlandsis. Nel Pleniglaciale il clima, freddo e con la tendenza a divenire sempre più continentale e arido, determina attorno alle aree glacializzate la formazione di un paesaggio di tundra e più a sud di steppe fredde e di steppe arborate. Nel Sud-Ovest della Francia e nella Penisola iberica prevale la foresta di conifere, e le foreste miste nelle aree di rifugio.
Il Tardiglaciale Würmiano e la Transizione all'Olocene
L’abbandono definitivo dell’Europa media da parte dell’inlandsis segna l’inizio del Tardiglaciale würmiano. Questo periodo è caratterizzato da una successione di fasi climatiche:
- Dryas Ia (15.000-14.000 B.P.)
- Pre-Bølling (14.000-13.700 B.P.)
- Dryas Ib, freddo (13.700-13.000 B.P.)
- Bølling, caldo (13.000-12.000 B.P.)
- Dryas II, freddo (12.000-11.700 B.P.)
- Allerød, caldo (11.700-10.900 B.P.)
- Dryas III, freddo (10.900-10.200 B.P.)
La fine del Tardiglaciale e l’inizio dell’Olocene vengono collocate attorno a 10.000 anni B.P., quando il ritiro dell’inlandsis consentì l’entrata dell’acqua salata del Mare del Nord nell’area del Baltico, con trasformazione del lago glaciale nel Mare a Yoldia. Nel Tardiglaciale vengono distinte delle zone a clima freddo e arido intervallate da zone temperate-umide.
Le Culture Archeologiche del Paleolitico Superiore
L’Aurignaziano
L’Aurignaziano (27.000 anni B.P.) dura fino all’inizio del II Pleniglaciale (20.000 anni B.P.). Alcuni complessi aurignaziani significativi sono Fumane, Riparo Mochi, Grotta Marin (Spagna: due deposizioni) e Sunghir (Russia: arte mobiliare).
Solutreano, Maddaleniano ed Epigravettiano
Nell’area occidentale atlantica si sviluppano il Solutreano e il Maddaleniano, distinti dai complessi precedenti e tra loro. Nelle penisole iberica, italica e balcanica e nell’Europa orientale si sviluppa l'Epigravettiano, con modificazioni territoriali e ambientali. Le fasi climatiche calde di Bølling e Allerød determinano migrazioni di gruppi umani in ampie regioni dapprima spopolate.
Schemi Interpretativi
I principali complessi corrispondono ad altrettante ondate migratorie provenienti dalle regioni mediterranee (Aurignaziano, Aziliano) o dall’Europa centro-orientale (Solutreano e Maddaleniano).
La Proposta di H. Breuil
H. Breuil propone un primo schema organico dove al Musteriano (Must) seguono:
- L’Aurignaziano, suddiviso in tre livelli:
- Inferiore (a punte di Châtelperron)
- Medio (a bulini carenati e a grattatoi carenati)
- Superiore (a punte di La Gravette)
- Il Solutreano, anch’esso suddiviso in tre livelli:
- Inferiore (a punte a faccia piana)
- Medio (a punte a foglia di lauro)
- Superiore (a punte di foglia di salice e a punte a cran)
- Il Maddaleniano, suddiviso in molti livelli sulla base dello strumentario in osso o avorio.
- L’Aziliano.
La Classificazione di G. Laplace
Laplace, attraverso industrie più differenziate, distingue i complessi a:
- Punte a dorso (Castelperroniano)
- Carenati (Aurignaziano)
- Lamelle a dorso marginale (Aurignaziano con forte componente lamellare)
- Denticolati