Declino e Caduta dell'Impero Bizantino: Dalle Invasioni Longobarde alla Conquista Ottomana
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Il Declino Occidentale: Visigoti e Longobardi
La crisi dell'Impero sotto Giustiniano e la perdita della Spagna iniziano con la controffensiva visigota. Alla fine del VI secolo e nel VII secolo, i Bizantini sono espulsi dalla Spagna.
L'Invasione Longobarda in Italia (568-569)
I Longobardi invadono l'Italia (arrivando fino a Ravenna) e spostano la capitale da Milano a Pavia. I Longobardi conquistano rapidamente buona parte d'Italia, prendendo Aquileia, Treviso, Milano (569) e Pavia.
- Il re Alboino è assassinato (572).
- Nel 574 è assassinato il suo successore, Clefi.
- Segue l'Interregno: il governo dei Duchi (Ducti).
Verso la fine del VI secolo, l'Italia è suddivisa tra la dominazione bizantina (circa 1/3, orientata alle coste) e quella longobarda (la parte restante).
La Presenza Bizantina e il Corridoio
I Bizantini mantengono alcune città del Veneto, la Liguria costiera, l'Emilia-Romagna (Ravenna), Rimini, Pesaro, Ancona. I Bizantini controllano un corridoio attraverso gli Appennini, collegando l'Adriatico a Roma, e mantengono Napoli, la Calabria e la Puglia. Questo “Corridoio Bizantino” è vitale.
L'Espansione Longobarda e la Caduta dell'Africa
I Longobardi, dopo aver stabilito Pavia come capitale, conquistano il centro e il sud, creando i Ducati di Spoleto e Benevento, che rappresentano un pericolo per i Bizantini, fungendo da contrappeso politico al regno di Pavia. I Franchi conquisteranno il regno longobardo nel secolo VIII.
I Bizantini mantengono inizialmente l'Africa, ma ci sono rivolte (Berberi, Mauri). Il secolo successivo segna la fine della dominazione bizantina nell'Africa romana sotto la dominazione araba. Nel 698, avviene la conquista di Cartagine.
Le Invasioni Balcaniche e la Crisi Orientale
Slavi e Bulgari
La presenza bizantina si restringe alla Penisola Balcanica, devastata da incursioni di popoli provenienti dal Danubio: Slavi e Bulgari. Queste incursioni, inizialmente temporanee, si intensificano nella seconda metà del VI secolo.
- Nel 711, i Bulgari saccheggiano i sobborghi di Costantinopoli.
- Nel IX secolo, lo stato bulgaro occupa il territorio tra il Danubio, l'Adriatico e il Mar Nero.
L'Insediamento degli Slavi
Gli Slavi si insediano nella Penisola Balcanica. Gli Avari, una popolazione turca proveniente dalla Russia, si insediano nel Danubio. Popolo aggressivo, sottomettono gli Slavi e fanno incursioni in territorio imperiale. Si verifica un cambiamento etnico: le popolazioni illiriche sono sostituite dalle popolazioni slave, lasciando territori non controllati da Bisanzio.
Il Regno di Eraclio e la Minaccia Persiana
Nel VII secolo, Eraclio si trova di fronte a gravi problemi: i Persiani avanzano e gli Slavi non vogliono guerre. Il territorio bizantino si riduce.
- 626: Assedio di Costantinopoli da parte degli Avaro-Slavi, che fallisce grazie alla difesa e alla flotta imperiale. Il regno avaro sarà poi distrutto da Carlo Magno.
- Guerra contro i Persiani: vittoria bizantina.
L'Ascesa dell'Islam e la Controffensiva Araba
Un nuovo nemico emerge: gli Arabi, guidati da Maometto. Dopo la morte di Maometto (632), i Califfi mettono in pratica la sua dottrina e si espandono. Il regno persiano viene sottomesso dagli Arabi.
- 633: Primo attacco arabo a Bisanzio, contro Siria, Palestina ed Egitto. Poi si espandono anche nella Mesopotamia bizantina e in Armenia.
Eraclio cerca di contrastare il loro espansionismo, ma i Bizantini sono sconfitti nella battaglia di Yarmuk (Palestina). L'Impero resta sulla difensiva perché:
- Gli Arabi sono fanatici (Guerra Santa).
- I Bizantini erano diventati più deboli dopo la guerra persiana.
- Le disidenze religiose (Siria, Egitto, Palestina) portano all'accettazione della dominazione islamica. I Cristiani dovevano solo pagare un'imposta e non erano perseguitati, mentre Bisanzio perseguitava le eresie.
La Rinascita Bizantina (Secoli VII-X)
Le Guerre contro gli Arabi
Nei Secoli VII-VIII, Arabi e Bizantini si affrontano in Asia Minore.
- Nel 740, l'imperatore Leone III vince gli Arabi.
- Costantino V riconquista Siria, Cipro, Macedonia e Tracia.
Nei Secoli IX-X, l'Impero inizia una forte controffensiva: le truppe si spingono fino alla Siria e Gerusalemme. Niceforo II recupera Creta, Siria, Antiochia e Cipro. Si assiste alla sottomissione dell'impero bulgaro. La supremazia bizantina si basa sulla solidità interna, la tradizione culturale, l'ortodossia religiosa e il potere militare.
Basilio II e la Dinastia Macedone
Basilio II (morto nel 1025) completa la sottomissione dei Bulgari. La frontiera settentrionale dell'Impero torna al Danubio (seconda espansione dopo Giustiniano).
Sotto Michele III, si verifica una controffensiva contro gli Arabi di Baghdad e i Califfi di Spagna. Questa ripresa continua sotto i Macedoni.
Nonostante una sconfitta iniziale contro i Bulgari nell'811 (Niceforo I), Basilio II conduce una campagna destinata a distruggere l'impero bulgaro. Basilio II intendeva anche fare una campagna contro gli Arabi di Sicilia con l'aiuto di Venezia, ma muore prima di realizzarla. Con i suoi successori inizia il periodo di decadimento.
Crisi Dinastica e Ascesa dell'Aristocrazia (XI Secolo)
Costantino VIII (1025-1028) regna dopo un'epoca di principi consorti (non essendoci più rappresentanti maschili diretti della dinastia). Sua figlia Zoe (che appare nel mosaico di Santa Sofia a Istanbul) e un dignitario di corte (Romano Argiro o Romano III, prefetto di Costantinopoli ed esponente dell'aristocrazia romana) detengono il potere. Si produce un cambio di regime: l'Impero diventa aristocratico, segnando l'inizio della decadenza (ipotesi in discussione).
Nel 1034, Romano III muore (si dice che sua moglie lo avesse fatto assassinare), e Zoe si sposa con Michele IV, un buon imperatore, che muore nel 1041. Dopo un breve interregno, Michele V è proclamato imperatore, ma viene detronizzato. Regnano Zoe e Teodora (sua sorella). Zoe si sposa poi con Costantino IX Monomaco, che muore nel 1055. In seguito, Teodora regna e adotta Michele VI come imperatore.
Il Potere Femminile e la Questione Occidentale
Si rafforza il sentimento dinastico: il regno è nelle mani di figure femminili (solo tre in tutta la storia bizantina: Zoe, Teodora e Irene nel 797).
Irene fu reggente di Costantino VI. Quando questi reclamò i suoi diritti, si scatenò un conflitto nel 797, con la vittoria di Irene, che accecò il proprio figlio, Costantino VI, e si fece chiamare imperatore e imperatrice. Nel culto ufficiale appare come Basileus (maschile). Deposta da un colpo di stato (802), si fece monaca e morì in esilio. Si ipotizzò un suo matrimonio con Carlo Magno. Secondo gli Occidentali, ciò avrebbe riunificato l'Impero (idea non accettata in Oriente, dove la territorialità prevaleva sulla persona). I Bizantini riconoscono Carlo Magno come “imperatore”, ma non come “imperatore dei Romani”. Riconoscono la Pace di Aquisgrana dell'812.
La Crisi Territoriale e i Nuovi Nemici (1025-1081)
Il periodo 1025-1081 è segnato da una crisi interna dopo la morte di Basilio II e da un forte arretramento territoriale. La causa principale è l'avanzamento dell'aristocrazia terriera, che distrugge lo sforzo di Basilio II per limitare la crescita delle grandi proprietà. L'esercito di coloni viene sostituito da uno di mercenari.
Emergono nuovi nemici, più aggressivi, sia occidentali che orientali.
La Minaccia Orientale: I Turchi Selgiuchidi
I nemici orientali sono i Turchi Selgiuchidi, che cercano di espandersi contro il territorio imperiale negli anni '60 del secolo XI. Nella battaglia di Manzikert (1071), l'esercito imperiale di mercenari viene sconfitto. L'imperatore Romano IV è fatto prigioniero. Dopo essere stato rilasciato, torna in patria, ma viene catturato dal suo nemico interno. Si perde l'Asia Minore (il territorio più ricco dell'Impero), che passa al Sultanato di Rum.
La Minaccia Occidentale: I Normanni
I nemici occidentali sono i Normanni. I Bizantini dominano parte dell'Italia meridionale (Puglia, Calabria, Basilicata) per difendersi dai Longobardi di Benevento e dagli Arabi di Sicilia. In piena fioritura dell'Italia bizantina, arrivano i Normanni (1009) come mercenari di un nobile ribelle contro i Bizantini. Affluiscono in numero crescente e nel 1031 il Duca di Napoli inizia un'espansione verso il territorio imperiale. Il governatore bizantino viene sconfitto.
I Normanni prendono in poco tempo la Basilicata e la Calabria. Roberto il Guiscardo conquista Bari, capitale bizantina, nel 1071 dopo un assedio di tre anni, ponendo fine alla presenza imperiale nell'Italia meridionale.
Si verifica un forte restringimento territoriale dopo la perdita dell'Asia Minore e dell'Italia. Manuele I cercherà in seguito di intervenire in Italia.
La Dinastia dei Comneni e le Crociate (1081-1204)
Nel 1081, Alessio I Comneno arriva al potere. Alessio I apparteneva a una stirpe di proprietari terrieri di impronta militare, e si sviluppa un fenomeno simile al feudalismo. Si produce una lotta tra aristocrazia civile e militare, e l'aristocrazia militare sale al potere con Alessio I, durando fino al 1204. I militari devono ora salvare l'Impero per garantirne la sopravvivenza.
Turchi e Normanni inviano un corpo di spedizione per prendere Creta e Corfù e mettere l'assedio nel 1081. Durazzo ha importanza strategica perché la strada militare romana passa per Tessalonica e raggiunge Costantinopoli.
Una Nuova Epoca: Apertura all'Occidente
Prima l'Impero era chiuso in sé stesso. Ora entra nei conflitti occidentali, producendo un'apertura culturale (Crociate) e contatti più frequenti. I Comneni (1081-1185) rappresentano l'ultimo tentativo dell'Impero di ricostruirsi come grande potenza con uno sforzo eccessivo, ma tutto lo sforzo risulta vano.
Alessio I (1081-1118) ha avuto una storiografa eccellente: sua figlia Anna Comnena, che scrive l'Alessiade, fonte principale per lo studio dell'atteggiamento verso le Crociate, viste come un movimento pericoloso. Alessio concede privilegi commerciali a Venezia per combattere i Normanni.
La Quarta Crociata e l'Impero Latino
Successivamente, c'è un conflitto con Venezia, elemento determinante per l'evoluzione successiva dell'Impero, culminato con la IV Crociata che conquista e saccheggia Costantinopoli (1204).
Baldovino è l'imperatore latino, e sostituisce il Patriarca Greco con un Patriarca latino (Tommaso Morosini). L'Impero viene spartito tra i vincitori. La conquista è facile per i Latini perché i signori bizantini accettano i nuovi padroni.
La Frammentazione e la Restaurazione Paleologa
I Regni Occidentali e Greci
Vengono costituiti regni occidentali:
- Regno di Tessalonica: Bonifacio di Monferrato (Macedonia, confinante con la Grecia Continentale).
- Venezia: Ottiene territori che andavano da Costantinopoli alla Grecia Continentale. Rinuncia al continente, ma si assicura una serie di sedi fiscali e commerciali, tra cui Corfù e Durazzo, Corone e Modone (Peloponneso), centri minori di navigazione, l'arcipelago greco, Creta, e mantiene una presenza a Costantinopoli.
I Greci formano tre stati autonomi:
- Despotato d'Epiro
- Impero di Nicea
- Impero di Trebisonda
Epiro e Nicea contendono l'uno con l'altro per la riconquista di Costantinopoli. L'Impero Latino era molto debole, sostenuto dalla flotta veneziana. I Nicei riconquistano Costantinopoli e continuano la sequenza imperiale e patriarcale.
La Restaurazione (1261)
La Restaurazione avviene con Michele VIII Paleologo nel 1261. Generale, fonda la sua dinastia, l'ultima. Michele cerca di ripristinare la potenza imperiale. La fine dell'Impero Latino non significa la riconquista di tutti i territori di Bisanzio. I Francesi mantengono il Peloponneso, dove si crea il Despotato di Morea. Epiro e Trebisonda ritornano sotto Costantinopoli. I territori rimangono molto ridotti.
L'Agonia Finale e la Conquista Ottomana
Dopo la morte di Michele VIII, la crisi si intensifica. Si può fare poco contro le potenze ostili: Venezia, Genova, e soprattutto i Turchi. Subentrano gli Ottomani, molto più aggressivi rispetto ai Selgiuchidi. I Turchi conquistano l'Asia Minore e nel 1352 passano in Europa. Adrianopoli diventa la capitale turca. Si assiste alla sottomissione progressiva degli stati balcanici. Bayezid conquista Serbia, Bulgaria, Tracia, Macedonia e Tessalonica.
L'Ultimo Sguardo all'Occidente
Alla fine del Trecento, l'Impero è costituito solo da Costantinopoli e la Morea. Nonostante il declino politico, mantiene una grande potenza artistica e culturale (diffusione della filosofia platonica). Gli ultimi sovrani guardano all'Occidente: gli imperatori si recano personalmente (Giovanni V Paleologo, Manuele II, Giovanni VIII Paleologo). La moneta di scambio è la conversione al rito romano.
I viaggi sono culturalmente fecondi. Giovanni V fu deposto da Giovanni VI Cantacuzeno, da suo figlio Andronico IV e dal suo nipote Giovanni.
Gli scambi culturali sono evidenti, specialmente nel viaggio di Manuele I, che arriva a Venezia nel 1349. I risultati politici sono modesti. Giovanni VIII (penultimo sovrano) si reca in Occidente (1438), a Venezia, Ferrara, e poi a Firenze per il Concilio per l'unificazione delle Chiese.
Nel 1439, a Firenze, viene stabilita la riunificazione religiosa: il riconoscimento del primato papale. Tuttavia, c'è molta resistenza nel clero e nella popolazione di Costantinopoli, che preferisce la dominazione dei Turchi alla riunificazione della Chiesa. La conseguenza politica è una Crociata con contingenti occidentali. La Crociata di Varna (1444) è l'ultimo tentativo occidentale per salvare Costantinopoli.
La Caduta di Costantinopoli (1453)
Nel 1451, sale al potere Maometto II. Egli ritiene che Costantinopoli debba abbandonare la religione cristiana. Si decide a porre fine a quella sopravvivenza storica e inizia il blocco del Bosforo e l'assedio a Costantinopoli. Maometto rivela un'energia indomita. Nel 1453, di fronte all'inefficacia dell'artiglieria, ordina la costruzione della Grande Bombarda.
Tra aprile e maggio 1453, Maometto II (con 100.000 uomini) intensifica l'assedio e la lotta contro i difensori di Costantinopoli: Veneziani residenti, mercenari Genovesi, e 5000 Bizantini al comando di Giustiniani Longo (che muore) e poi dell'imperatore Costantino XI. Gli Occidentali si ritirano, e la popolazione superstite viene fatta prigioniera dai barbari.
Il 29 maggio 1453, i Turchi aprono una grossa breccia nella Porta di San Romano. I Turchi compiono una carneficina terribile. La resistenza crolla. La conquista arriva senza l'aiuto occidentale sperato. Era stata sollecitata una flotta veneziana, ma arrivò troppo tardi.
La Fine di Costantinopoli segna la fine della storia dell'Impero di Bisanzio. Sopravvivono Morea e Trebisonda (conquistate nel 1460-1461), ma sopravvivono la cultura bizantina e la Chiesa Ortodossa. La Russia si considererà la successora di Costantinopoli.