Il Declino della Repubblica Romana: Le Riforme dei Fratelli Gracchi e la Crisi Agraria
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Le Cause del Crollo della Repubblica Romana
Dopo il completamento della sua espansione nel Mediterraneo, nel **146 a.C.**, emerse la necessità di adeguare le istituzioni della città-stato alle esigenze di un impero e di far fronte a gravi problemi sociali e politici interni (disoccupazione, povertà, mancanza di terra che portava alla crisi nel settore agricolo).
Fattori Politici e Sociali del Declino
- Vi era scarso interesse per il benessere dei soggetti provinciali.
- Il governo provinciale peggiorò, poiché i governatori, i **pubblicani** e i soldati sfruttavano le province.
- Le virtù tradizionali (lealtà, spirito civico, patriottismo, armonia sociale) iniziarono a declinare dopo la fine della minaccia di Cartagine e della Macedonia.
- Si sviluppò una competizione per lo status sociale; la **ricchezza** superò il patriottismo civico e la cooperazione sociale si deteriorò.
- La sete di dominio, inizialmente rivolta verso i nemici esterni, si rivolse contro gli stessi Romani, e la competizione esterna fu sostituita dalla **guerra civile**.
- La massa dei **senza terra**, la povertà e la disoccupazione destabilizzarono lo Stato.
- Emersero individui che attaccarono l'autorità del Senato per acquisire potere e grandezza personale.
- Il Senato degenerò in un'oligarchia di interessi costituiti che resistette a qualsiasi riforma e lottò per conservare il proprio potere e i propri privilegi.
- Non si riuscì a ripristinare la Repubblica a causa delle **tensioni sociali**, della debolezza della leadership, della demagogia di coloro che bramavano il potere e della guerra civile.
La Crisi del Settore Agricolo
Dopo la guerra con Annibale, i campi furono trascurati (i soldati-contadini erano in guerra), così come le case e le macchine agricole. I contadini che tornavano non riuscivano a recuperare le loro terre e furono costretti a venderle ai ricchi. Molti caddero in miseria e si trasferirono a Roma per cercare lavoro. A causa di ciò, gli agricoltori divennero un **sottoproletariato urbano**, amareggiato e alienato.
Le Riforme dei Fratelli Gracchi
Tiberio Gracco (Tribuno nel 133 a.C.)
Quando **Tiberio Gracco** fu eletto tribuno (133 a.C.), propose una soluzione al problema dei contadini senza terra:
- Reintrodusse una vecchia legge che impediva a qualsiasi cittadino romano di utilizzare più di **300 ettari** di proprietà statale (ager publicus).
- Propose all'Assemblea di utilizzare il tesoro di Pergamo per dare denaro agli agricoltori bisognosi.
- Ciò violava il diritto del Senato di controllare e gestire le casse delle province. Per questo motivo, le famiglie leader romane videro in Tiberio un rivoluzionario che minacciava la loro proprietà e la loro autorità politica.
- Cercò anche la rielezione a Tribuno.
- Ciò violava la tradizione costituzionale. Per mantenere il potere e la ricchezza, concentrati nelle mani di un centinaio di famiglie, i **senatori estremisti assassinarono Tiberio**.
Gaio Gracco (Tribuno nel 123-122 a.C.)
Successivamente, **Gaio Gracco** fu eletto tribuno (123-122 a.C.). Le sue riforme furono più ampie:
- Fornì sostegno ai poveri delle aree urbane.
- Promise la piena cittadinanza ai Latini.
- Reintrodusse la distribuzione delle terre ai poveri (Lex Agraria).
- Come per Tiberio, questo scatenò l'ira della classe senatoria. Ne seguì una guerra civile a Roma, durante la quale Gaio Gracco morì (forse suicida).