Detenzione Preventiva e Principi del Codice di Procedura Penale in Italia
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Detenzione Preventiva: Evoluzione Normativa
Nel vecchio sistema, il giudice poteva ordinare la detenzione di un individuo semplicemente sulla base della sottomissione a un altro processo, senza necessità di limitare la richiesta al processo stesso (articolo 264). Era sufficiente che l'esistenza del reato fosse dimostrata e che il soggetto avesse avuto un ruolo come autore, complice o favoreggiatore. Si procedeva quindi con l'atto di trasformazione e la detenzione.
Oggi, l'autorità non può imporre direttamente la custodia, ma deve richiederla, e l'imputato deve essere formalizzato.
Mentre nel vecchio sistema la detenzione preventiva era la regola generale nell'azione penale, oggi è considerata una misura eccezionale.
Principi Fondamentali del Codice di Procedura Penale
I principi cardine del codice di procedura penale includono:
- Unica prova e persecuzione
- Unico tribunale
- Esclusività dell'indagine
- Presunzione di innocenza
- Tutela della vittima
- Diffidenza verso le garanzie
La Fase Investigativa: Caratteristiche
La fase investigativa è una fase preparatoria caratterizzata da:
- Raccolta di indizi: Si raccolgono gli elementi indicativi del reato, ma non costituiscono ancora prove.
- Deformalizzazione e flessibilità: È una fase amministrativa e non giudiziaria, con libertà del pubblico ministero nella scelta della strategia investigativa.
- Oralità: Prevalenza della comunicazione orale.
- Pubblicità e segretezza: Bilanciamento tra trasparenza e riservatezza.
Modalità di Avvio dell'Indagine
L'indagine può essere avviata in diversi modi:
- D'ufficio: Il pubblico ministero, venuto a conoscenza di una notitia criminis non tramite terzi (ad esempio, in caso di eventi calamitosi con potenziale responsabilità di pubblici ufficiali), avvia l'indagine.
- Denuncia: Un terzo presenta la notitia criminis al pubblico ministero, mettendo in moto il meccanismo investigativo. Il denunciante non assume un ruolo nel processo, a meno che non si costituisca parte civile (querelante). Esistono casi di denuncia obbligatoria, con termini specifici.
- Querela: Simile alla denuncia, ma presentata dalla parte offesa.
- Richiesta del procuratore del tribunale: (Procuratore della Corte Suprema e procuratori della corte d'appello).
Archiviazione Provvisoria (Articolo 167)
Il pubblico ministero può disporre l'archiviazione provvisoria delle indagini quando non vi sono elementi sufficienti per intraprendere azioni volte a chiarire i fatti, *anche se non è ancora intervenuto il giudice di garanzia*.
- Se il reato è punibile con pena afflittiva (superiore a tre anni), la decisione deve essere approvata dal Procuratore Regionale.
- La vittima può chiedere la riapertura del procedimento e lo svolgimento di ulteriori indagini. Può appellarsi al rifiuto presso le autorità superiori.
Intervento del giudice di garanzia: La giurisprudenza ha stabilito che le indagini avviate da denuncia non possono concludersi con l'archiviazione provvisoria, poiché la denuncia è depositata presso il giudice di garanzia, che è quindi già intervenuto. Se l'indagine è avviata da querela presentata al giudice, la questione è dibattuta.
Assenza di elementi investigativi: L'archiviazione è possibile quando, pur essendo stato identificato il reato, non si è individuato l'autore, o viceversa.
Potere di Non Avviare l'Indagine (Articolo 168)
Il pubblico ministero può astenersi dall'avviare un'indagine quando:
- I fatti denunciati non costituiscono reato (es. inadempimento contrattuale erroneamente ritenuto truffa).
- È accertato che la responsabilità penale dell'imputato è estinta (es. ritrovamento di oggetti storici).
Questa decisione deve essere motivata e sottoposta all'approvazione del giudice di garanzia.
Principio di Opportunità (Articolo 170)
Il pubblico ministero può decidere di non avviare l'azione penale o di interromperla se il fatto non compromette gravemente l'interesse pubblico, a meno che:
- La pena minima prevista non sia superiore alla reclusione o alla detenzione nel suo grado minimo.
- Il reato non sia stato commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.
La decisione deve essere motivata e comunicata al giudice di garanzia, che informerà le parti interessate. Il giudice può annullare la decisione entro dieci giorni se ritiene che il pubblico ministero abbia ecceduto i suoi poteri.