Diritti Fondamentali: Obblighi, Limiti ed Efficacia nell'Ordinamento Giuridico

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Obblighi delle Autorità Pubbliche nell'Attuazione dei Diritti Fondamentali

È chiaro che tutti i poteri della Costituzione hanno non solo l'obbligo negativo di non ledere i diritti individuali o istituzionali protetti dai diritti fondamentali, ma anche l'obbligo positivo di contribuire all'efficacia di tali diritti e dei valori che essi rappresentano, anche quando non c'è l'intenzione soggettiva del cittadino.

Dimensione Oggettiva e Soggettiva dei Diritti Fondamentali

I diritti fondamentali e le libertà civili non sono solo diritti degli individui. Oltre a questa dimensione soggettiva, presentano un'altra dimensione oggettiva in quanto rappresentano un elemento strutturale del nostro sistema giuridico e del nostro sistema politico. Questo è ciò che predica la "duplice dimensione soggettiva e oggettiva":

"In primo luogo, i diritti fondamentali sono diritti individuali, diritti dei cittadini non solo in termini di 'diritti dei cittadini in senso stretto', ma come uno status giuridico o di garanzia della libertà in un campo di esistenza. Ma allo stesso tempo sono elementi essenziali di un ordine oggettivo della comunità nazionale, configurata come parte di una coesistenza giusta e pacifica. Storicamente, nello Stato di diritto e, più tardi, nello stato sociale di diritto, secondo la formula della nostra Costituzione (...). (...) Questo tipo di diritti fondamentali è menzionato nell'art. 10.1 del trattato CE."

Principio "Pro Libertate" ai sensi dell'Articolo 10 CE

"La Costituzione è inserita in un contesto internazionale in cui i diritti fondamentali e le libertà civili devono essere interpretati in conformità con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dei trattati e degli accordi internazionali di cui all'art. 10.2 CE."

Sia i diritti individuali che le loro limitazioni, in quanto derivano dal rispetto del diritto e dei diritti, sono ugualmente considerati dall'art. 10.1 della CE come "il fondamento dell'ordine politico e della pace sociale". Si verifica un sistema di concorrenza di regole, non di esclusione, in modo che sia le norme che disciplinano il diritto fondamentale sia quelle che fissano i limiti per il suo esercizio devono essere ugualmente vincolanti e interagire. Come risultato dell'interazione, la forza espansiva di tutti i diritti fondamentali limita, a sua volta, la portata delle norme che agiscono su di esso, e quindi l'obbligo di interpretare i limiti dei diritti fondamentali in modo restrittivo e nel modo più favorevole per l'efficacia e l'essenza di tali diritti (STC 159/1986, tra gli altri).

Requisiti per Limitare l'Esercizio di un Diritto Fondamentale

Quando si limita l'esercizio di un diritto fondamentale, devono essere osservati tre requisiti essenziali:

  • a) Che il limite sia giustificato dalla necessità di tutelare altri diritti o beni costituzionali;
  • b) Che ci sia adeguatezza e proporzionalità tra la misura di limitazione e il bene (costituzionalmente legittimo) perseguito;
  • c) Che la misura di limitazione non violi l'essenza del diritto. Questo concetto di "sostanza", incarnato nella nostra Costituzione come nella Legge Fondamentale di Bonn, funzionerebbe come una sorta di "limite dei limiti".

Efficacia dei Diritti Fondamentali

I diritti e le libertà fondamentali sono vincolanti per tutte le autorità pubbliche e sono fonte diretta di diritti e doveri, e non solo principi di programmazione.

Interpretazione Restrittiva dei Limiti dei Diritti Fondamentali

La forza espansiva di tutti i diritti fondamentali limita, ovviamente, la portata delle norme che agiscono su di esso, da qui l'esigenza che i limiti dei diritti fondamentali siano interpretati in modo restrittivo e nel senso più favorevole all'efficacia e all'essenza di tali diritti.

Concetto di "Sostanza" di un Diritto

Il legislatore evita che i limiti costituzionali svuotino il diritto costituzionale: protegge il diritto del contenuto minimo non disponibile.

  • Limite disponibile per tutti gli enti pubblici.
  • Identificazione della sostanza: criteri stabiliti dal TC nella sua giurisprudenza [STC 11/1981 (Tol 109 335)]:
    • Criterio di "riconoscibilità": idee generalizzate o credenze generalmente accettate dagli esperti di diritto che sono le caratteristiche di un diritto fondamentale.
    • Criterio di "interessi protetti": la determinazione dei poteri di legge o criteri aggiuntivi che si stanno perseguendo.
  • Se si viola il contenuto essenziale, si può ricorrere per incostituzionalità (RI o CI).

"Costituisce il contenuto essenziale di un diritto soggettivo quelle facoltà o corsi di azione necessari per garantire che il diritto sia riconosciuto come pertinente al tipo descritto, e senza le quali cessa di appartenere a tale tipo e deve passare ad essere inserito in un altro, per così dire, snaturato. Ciò dipende dal momento storico in cui ci si trova e dalle condizioni inerenti alla società democratica nel caso dei diritti costituzionali."

"È quindi possibile parlare di una sintesi della legge pertinente che è assolutamente necessaria per gli interessi giuridicamente protetti, che danno vita al diritto, e ne rendono reale, concreta ed efficace la tutela. Così, si capisce che la sostanza è violata quando il diritto è soggetto a limitazioni che lo rendono impraticabile, lo rendono difficile al di là della ragione o lo privano della protezione necessaria."

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