Diritti Fondamentali e Uguaglianza: Procedure di Amparo e Requisiti Anti-Discriminazione
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Articolo 33: Tutela Giurisdizionale dei Diritti Fondamentali
L'Art. 53, comma 2, prevede che i diritti di cui agli artt. 14-30 siano protetti da una procedura sommaria speciale che richiede una tutela giurisdizionale. Tali procedure erano disciplinate dalla Legge 62/1978 (precedente alla CE), ma tale legge è stata abrogata. La tutela giurisdizionale è ora regolamentata da numerose leggi specifiche:
- Contenzioso Amministrativo: Legge 29/1998.
- Via Civile: Regola 1/2000 di Procedura Civile.
- Materia Penale: Legge di Riforma 38/2002, parte LEC (con normativa e doveri specifici). Esempio: LO 1/1982 sulla protezione civile, l'onore, l'intimità e l'immagine di sé.
- Posto di Lavoro: Regio Decreto Legislativo.
- Giurisdizione Militare: LO 2/1985 della Giurisdizione Militare.
- Procedura di Habeas Corpus: LO 6/1984.
- Diritto di Correzione: LO 2/1984.
- Materia Elettorale: LOREG 5/1985.
Caratteristiche Generali dell'Amparo Giudiziario
- Si tratta di una procedura eccezionale, diversa da quella ordinaria.
- Ha un obiettivo molto limitato (la protezione dei diritti fondamentali).
- In questa procedura, i vantaggi che ne derivano sono maggiormente protetti.
- È una procedura sommaria (ha uno scopo limitato).
- Si tratta di una procedura di emergenza (i termini sono più brevi).
- È una procedura preferita (il giudice darà la preferenza a qualsiasi altra questione).
- È una procedura alternativa (alla procedura standard). Il TC ha stabilito quanto segue: "Si possono usare entrambe le vie, ma non in successione".
La sua regolamentazione richiede l'approvazione da parte del Parlamento.
Articolo 34: Il Principio di Uguaglianza Costituzionale
Evoluzione e Proiezione del Principio di Uguaglianza
Il diritto all'uguaglianza ha avuto un'evoluzione storica. Nello Stato liberale era concepito solo come uguaglianza davanti alla legge, intesa come una norma di carattere generale e astratto applicabile a tutti in modo uguale. Oggi non è considerato solo davanti alla legge, ma anche all'interno della legge. Il legislatore può introdurre disparità di trattamento tra persone che si trovano in situazioni diverse (uguaglianza davanti alla legge), promuovendo l'uguaglianza materiale. Questo principio (PPO) è stato introdotto nei doveri fiscali. Ciò si basa sull'Art. 9, comma 2, della CE.
Le Manifestazioni dell'Uguaglianza nella CE
L'uguaglianza si manifesta:
- Come un valore superiore.
- Come principio promozionale (Art. 9.2).
- Come un diritto fondamentale (Articolo 14).
L'uguaglianza ha tre contenuti principali:
- Uguaglianza formale.
- Uguaglianza materiale.
- Divieto di discriminazione.
Contenuto del Principio di Uguaglianza
L'uguaglianza è un diritto fondamentale. Si tratta di un diritto autonomo, sebbene relazionale. Si invoca sempre in caso di violazione in relazione a un altro diritto (una situazione particolare).
Il diritto all'uguaglianza non è il diritto di essere uguali, ma è il diritto alla parità di trattamento, nel rispetto della pari dignità e il diritto di essere diversi in situazioni giuridiche differenti.
Attenzione alla Discriminazione
Secondo il Principio di Uguaglianza Materiale, il legislatore può stabilire differenze di trattamento, ma in nessun caso queste devono essere discriminatorie.
Requisiti per la Disparità di Trattamento Non Discriminatorio
- Che si tratti di diverse condizioni di fatto, poiché se si tratta in modo diseguale coloro che si trovano in situazione simile, si incorre in discriminazione.
- Chi invoca la disparità di trattamento deve avere una base di confronto.
- La differenza di trattamento deve avere uno scopo, e tale finalità non può essere contraria alla CE.
- Deve esserci congruenza: Ci deve essere una relazione logica tra la differenza e lo scopo perseguito (ST. 1144/1985).
- Deve esserci proporzionalità tra l'eventuale differenza di trattamento e lo scopo perseguito.
Categorie Sospette di Discriminazione
L'Articolo 14 vieta la discriminazione fondata su una serie di motivi:
- Nascita, razza, sesso, religione, opinione.
- E qualsiasi altra circostanza personale o sociale.
Quando la differenza di trattamento si basa su una di queste cause, si sospetta che vi sia discriminazione. Ciò richiede un particolare rigore da parte del giudice nell'esaminare il caso.
Nel diritto del lavoro, vige l'inversione dell'onere della prova: se il lavoratore rivendica che la causa del trattamento è la discriminazione, spetta al datore di lavoro fornire la prova che il trattamento non è discriminatorio.
La discriminazione può essere diretta o indiretta, una distinzione che proviene dalla Corte di Giustizia dell'UE:
- Diretta: Si basa su un motivo espressamente vietato.
- Indiretta: Si basa su un criterio apparentemente neutro, ma che si traduce in una discriminazione come conseguenza pratica.