Donde habite el olvido di Luis Cernuda: Profondità e Temi dell'Oblio Poetico

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Luis Cernuda e "Donde habite el olvido": Un Viaggio nell'Oblio Poetico

Luis Cernuda (1902-1963) è stato un importante poeta e critico letterario spagnolo, membro della cosiddetta Generazione del '27. La sua omosessualità, che non negò mai, lo portò a essere considerato nel suo paese un "diverso" e un ribelle, data la mentalità chiusa della Spagna dell'epoca. Come affermò in La desolazione della Chimera: "un paese in cui tutto ciò che nasce è morto, morti viventi morti e morenti". Le vicende legate all'omosessualità di Cernuda, spesso causa di sofferenza, divennero un tema ricorrente in diverse sue poesie, come "Donde habite el olvido". Cernuda si vedeva "come un mazzo di carte smarrito".

Il Tema Centrale: La Fine dell'Amore e la Ricerca dell'Oblio

Questa poesia esplora la fine dell'amore, di cui solo il ricordo persiste. L'oblio vince sulla passione, lasciando l'individuo in uno stato di infelicità. Cernuda desidera ardentemente un luogo dove l'amore non esista, dove il desiderio smetta di tormentare, per raggiungere così la libertà tanto agognata.

Struttura e Influenze Poetiche

La poesia è composta da versi liberi, con la presenza di occasionali alessandrini (14 sillabe). Presenta rima assonante in alcune strofe, con versi sciolti, anche se ciò si verifica solo in alcune parti del componimento, come nel finale, dove il verso è libero. È significativo l'uso del titolo "Donde habite el olvido", con il quale Cernuda rende omaggio a Gustavo Adolfo Bécquer e alla sua Rima XLIV, in cui si trova il verso "el olvido en que vivimos". Ciò dimostra la profonda devozione di Cernuda per la poesia di Bécquer. L'oblio è qui concepito come un luogo, un rifugio per il poeta. Questa visione è condivisa con la poesia di Bécquer; in questo componimento, il poeta sembra rivisitare quel quadro e trarre ispirazione da quello spazio che è l'oblio.

Analisi Strofa per Strofa

Strofa Prima: La Metonimia della Pietra

Nel primo verso, la "pietra" è la metonimia della tomba. Cernuda non è semplicemente "una pietra", ma la "memoria di pietra", e il poeta ne presenta lo status simbolico. La pietra è qualcosa di eterno, quindi la sua memoria è duratura. Si può anche trovare una metafora che esprime i propri sentimenti, come in "Nei giardini vasti senza alba".

Strofa Seconda: L'Importanza della Memoria e la Negazione del Desiderio

Nella seconda strofa viene sottolineata l'importanza della memoria. La negazione, espressa in "dove il desiderio non c'è", indica l'impossibilità di ottenere ciò che si desidera.

Strofa Terza: L'Amore Tormentato

Nella terza strofa si cerca di esprimere quella parte dell'anima tormentata dal sentimento d'amore e il tentativo di non far crescere questo sentimento non corrisposto. È significativa l'immagine dell'amore come qualcosa di "stregato", una similitudine di dolore e tristezza.

Strofa Quarta: Possesso e Perdita d'Identità

Nella quarta strofa appare il tema del possesso. L'amore cerca di creare uno scudo per proteggersi. Il poeta mostra la natura negativa dell'amore: sottomissione, perdita di identità.

Strofa Quinta: L'Assenza e il Rifugio nell'Infanzia

Nella quinta strofa viene data poca importanza alle passioni, poiché hanno una data di scadenza. Il poeta associa l'amore all'assenza. Egli evoca il tempo dell'ignoranza infantile. L'immagine dell'innocenza infantile è sempre fonte di conforto, un rifugio costante per il poeta.

Conclusione: Oblio e Autodistruzione

Il poema si conclude con un riferimento all'infanzia, attraverso la ripetizione dell'avverbio "là". Con questa poesia si inaugura il tema dell'oblio e del desiderio di autodistruzione, scaturito dal crepacuore. La poesia esprime il dolore e la miseria di un amore non corrisposto, un sentimento che il corpo desidera ma che la mente non riesce a dimenticare, rendendo vana ogni speranza di oblio.

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