Dosaggi di AST, ALT e LDH: Procedura e Significato Diagnostico
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8. Dosaggi di AST, ALT e LDH: Procedura e Significato Diagnostico
Le transaminasi sono usate soprattutto al fine di evidenziare la presenza o meno di un danno epatico, e i loro valori normali sono indicati nei referti di laboratorio e variano a seconda della metodica analitica adottata. Le transaminasi più note sono due: ALP e ASP.
La fosfatasi alcalina (ALP) comprende un gruppo di enzimi presente in diversi tessuti compresi il fegato, l'osso, l'intestino, i reni, la placenta, i leucociti e diverse neoplasie. L'osso e il fegato sono la maggior fonte di ALP sierica. Anche pazienti con insufficienza renale cronica possono avere incrementi dell’isoforma intestinale dell'ALP; inoltre i livelli sierici di ALP raramente possono essere aumentati su base genetica in assenza di una chiara malattia di fegato.
Nell'ambito delle epatopatie l'aumento dell'ALP deriva più da un aumento della sintesi e del rilascio dell'enzima nel siero che da un'alterata secrezione biliare. Gli acidi biliari, trattenuti nelle malattie epatiche colestatiche, possono solubilizzare la membrana plasmatica dell'epatocita e facilitare il rilascio di ALP. Poiché l'aumento dell'ALP sierica è secondario alla sintesi di nuovo enzima, l'ALP non aumenta uno o due giorni dopo un'ostruzione biliare acuta. Inoltre, poiché l'emivita dell'ALP sierica è di circa 1 settimana, il livello nel siero può rimanere elevato per diversi giorni dopo la risoluzione di un'ostruzione biliare. Incrementi significativi dell'ALP si osservano soprattutto nelle malattie epatiche infiltrative (per esempio, tumori primitivi o metastatici) o nelle ostruzioni biliari.
La lattico deidrogenasi (LDH) ha un'ampia distribuzione tissutale; livelli aumentati di LDH si osservano, oltre che nelle malattie epatiche acute e croniche, in caso di danno muscolare scheletrico o cardiopatia ischemiaca, emolisi. A causa di questa non specificità raramente il dosaggio delle LDH aggiunge utili informazioni a quelle ottenute dai soli valori delle transaminasi. Situazioni non comuni in cui i livelli sierici di LDH possono essere utili dal punto di vista diagnostico comprendono il massivo ma transitorio aumento della LDH caratteristico dell'epatite ischemica e l'incremento persistente della LDH, associato ad aumento dei livelli di fosfatasi alcalina, che suggerisce un'infiltrazione maligna del parenchima epatico.
9. Dosaggio della CK: Procedura e Significato Diagnostico
La creatinina chinasi, enzima che appartiene alla classe delle transferasi, ha un ruolo importante nei tessuti che hanno un fabbisogno energetico soggetto a rapide e temporanee fluttuazioni. La creatinchinasi è spesso un parametro di routine in pazienti in emergenza. Inoltre, rappresenta un'analisi specifica in pazienti con dolore toracico o nella diagnosi dell'insufficienza renale acuta. I valori normali rientrano solitamente nell’intervallo 60 - 190 U/L. Valori elevati di CK sono indice di danno muscolare. È quindi un indicatore di infortunio muscolare, rabdomiolisi, infarto del miocardio, miosite, miocardite, ipertermia maligna e sindrome neurolettica maligna. Quantitativi enormi si riscontrano nella distrofia muscolare; valori alti sono anche riscontrati nella sindrome di Mc Leod e nell’ipotiroidismo. Valori inferiori possono addebitarsi ad epatopatia alcolica o artrite reumatoide. La determinazione degli isoenzimi, di rilievo clinico notevole, si basa sulla quantificazione della CK-MB che, permettendo di interpretare ulteriormente la causa principale dell’aumento della CK totale, rende possibile discriminare l'eziopatogenesi cardiaca da quella muscolare. Valori normali di CK-MB sono inferiori alle 13 UI/L. Altri enzimi utilizzati per la diagnosi di infarto cardiaco sono LDH1 e le troponine cardiache. Alla nascita, un valore alto di CK (>180 U/L) ha significato di distrofia muscolare congenita.