Il Dubbio Cartesiano e la Ricerca del Primo Principio Filosofico

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Recensione su Descartes: Il Fondamento del Sapere

Posizione dell'Autore

Cartesio (René Descartes) appartiene al periodo della filosofia moderna, in particolare alla metà del XVII secolo, nel contesto del Barocco europeo. Egli è il padre di una delle correnti filosofiche più riconosciute di questo periodo, il Razionalismo. Ha difeso il processo del dubbio razionale come metodo per trovare la verità su cui erigere l'edificio della conoscenza umana. Ha modellato il suo procedimento sulla scienza matematica, poiché essa forniva le uniche verità solide, eterne e universali.

Tema Centrale del Testo

Il processo del dubbio come meccanismo per trovare il primo principio della filosofia, riassunto nella celebre formula: "Cogito ergo sum" (Penso, dunque sono).

Idee Chiave

  1. Poiché i sensi a volte ci ingannano, dobbiamo diffidare delle immagini delle cose che essi ci trasmettono.
  2. Dato che ci sono uomini che sbagliano anche nel ragionamento geometrico più semplice, e non essendo noi esenti da tale possibilità, sarà necessario rigettare tutti gli argomenti che erano stati provati.
  3. Incapace di distinguere i contenuti dei nostri pensieri nello stato di veglia da quelli che si verificano durante il sonno, Cartesio ha deciso di considerare che tutto potesse essere un sogno.
  4. L'autore si rende conto che, nel momento in cui pensava che tutto fosse falso, era necessario che egli, che pensava, fosse qualcosa.
  5. Si conclude che la verità "Penso, dunque sono" è così forte e sicura da poter diventare il primo principio della filosofia cercata.

Rapporto tra le Idee: Il Dubbio Metodico

Descartes nel suo testo presenta tre idee fondamentali che costituiscono il processo del dubbio metodico:

  • Dubitare delle informazioni che i sensi ci danno delle cose, perché a volte ci ingannano.
  • Dubitare dei propri ragionamenti (o argomenti), poiché spesso si sbaglia anche nelle questioni matematiche di base.
  • Dubitare della realtà stessa, non essendo in grado di distinguere il sonno dalla veglia.

Queste tre ipotesi conducono alla conclusione, o meglio, all'intuizione intellettuale, che l'unica cosa di cui non possiamo dubitare è che stiamo dubitando e, di conseguenza, che esistiamo. Questa è la prima verità, il primo assioma della filosofia che Cartesio intende costruire.

Spiegazione Dettagliata delle Idee

Nel testo, come rappresentante del lavoro di Descartes, è plausibilmente esposta l'essenza di come procedere nel modo di pensare cartesiano.

A seguito della crisi della Scolastica, con l'immagine della conoscenza in rovina, Cartesio si propose il difficile compito di ricostruire l'edificio del sapere dalle fondamenta. Egli prese come riferimento la scienza della matematica e le sue procedure deduttive. Pensando che questo modus operandi della matematica potesse essere applicato a qualsiasi disciplina, decise di intraprendere il progetto di unificazione di tutte le scienze. Questo progetto è simboleggiato dall'immagine di un albero le cui radici sono la Metafisica, il tronco la Fisica e i rami la Morale, la Meccanica e la Medicina. Ma per fare ciò, sarà necessario iniziare a costruire la base, che deve essere forte e sicura come una verità matematica.

Questo testo evidenzia, quindi, il processo che l'autore segue per costruire le radici dell'albero della scienza, partendo da un assioma ovvio e necessario dal quale dedurre tutti gli altri principi che formano la struttura della realtà.

L'Applicazione del Dubbio Iperbolico

Cartesio decide di dubitare di tutto, anche delle sue convinzioni più forti. Quindi, l'applicazione di questo brano comincia col dubitare delle informazioni che i sensi ci offrono sulle cose. Se a volte ci ingannano, chi ci dice che non lo facciano sempre? Cartesio è convinto che non siamo di fronte a una conoscenza certa e, pertanto, essa deve essere eliminata.

Inoltre, la questione si applica al ragionamento stesso o al ragionamento matematico, che è lo stesso della deduzione, dal momento che è possibile commettere errori logici. Per spiegare questo tipo di dubbio, l'autore, in un'altra delle sue più famose opere, le Meditazioni Metafisiche, ipotizza l'esistenza di un potente genio maligno che mi fa credere che il vero sia falso e il falso sia vero. Così non possiamo garantire che il ragionamento o l'intuizione che percepisce verità autoevidenti siano certi. Questo dubbio iperbolico richiede una prova dell'esistenza di Dio per assicurare che ciò che viene colto chiaramente e distintamente corrisponda alla realtà.

Poi il testo presenta il terzo elemento su cui Cartesio applica il processo di dubbio: la realtà che viviamo non potrebbe essere altro che un sogno, dato che molte volte non riusciamo a distinguere i pensieri nello stato di veglia da quelli che si verificano durante il sonno. Ciò conferma l'autore in una delle tendenze barocche nella percezione del mondo, che ebbe un grande significato nell'arte e nella letteratura. In Spagna abbiamo uno di questi esponenti: Calderón de la Barca con 'La vita è un sogno'.

La Certezza del Cogito

Ma alla fine, quando tutto sembrava perduto, Descartes si rende conto che c'è qualcosa di cui non possiamo dubitare: che, mentre dubita, colui che crede deve necessariamente esistere. 'Cogito ergo sum' sarà quindi la prima verità, il primo assioma della metafisica cartesiana da cui partire per costruire il nuovo edificio del sapere e della realtà.

Inoltre, dobbiamo dire che questo primo riposo indubitabile non è la conclusione di un argomento ottenuto per deduzione, ma questa verità è data dall'intuizione: l'io che dubita si rende conto di esistere. Questa è anche una verità che resiste a ogni dubbio, poiché se tutto fosse un sogno, il sogno sarebbe mio, e anche se fossi ingannato in tutto dal genio maligno, egli non potrebbe ingannarmi sulla mia esistenza.

Da questa prima verità, il nostro filosofo stabilirà i nuovi criteri e procederà a spiegare altre verità certe che compongono il resto del sistema: che Dio esiste e che il mondo esiste.

Come si vede, il dubbio cartesiano non è un dubbio scettico, perché Cartesio è convinto che la verità esista e il processo del dubbio è lo strumento utilizzato per trovarla. Il dubbio metodico, quindi, è il risultato dell'applicazione della prima regola del metodo, che indica la necessità di verità intuitive, chiare e distinte. È quindi un processo di ricerca filosofica che si propone di muoversi con sicurezza nel processo della conoscenza, proprio come l'alpinista è responsabile di stringere e assicurare bene la corda prima di intraprendere la dura salita verso la vetta.

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