L'Educazione Spagnola nel Franchismo: Ministri, Ideologia e Riforme Scolastiche

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Il Ministero della Pubblica Istruzione nel Regime Franchista: Ministri e Riforme

Il presente documento esamina il ruolo di tre ministri della Pubblica Istruzione e gli aspetti importanti che hanno caratterizzato le loro gestioni durante il regime franchista.

Pedro Sainz Rodríguez (Febbraio 1938)

Pedro Sainz Rodríguez fu nominato ministro della Pubblica Istruzione (nuovo nome, secondo l'ideologia nazionalista, che sostituiva la precedente denominazione) nella prima amministrazione del regime (febbraio 1938). Durante il suo breve soggiorno alla guida del ministero, introdusse una serie di misure finalizzate all'eliminazione del bilinguismo, della coeducazione e del laicismo, così come la censura dei libri di testo e la purificazione degli insegnanti. Il nuovo ministro, di tradizione cattolica e monarchica, procedette anche ad abrogare il decreto di espulsione dei gesuiti del 1931 e la Legge sulle Confessioni e Congregazioni religiose del 1933. Così, la Chiesa, che era stata identificata con la crociata, recuperò il suo potere politico ed educativo tradizionale e diede legittimità al nazional-cattolicesimo. Fu ripreso il legame secolare tra il fondamentalismo cattolico e lo Stato confessionale, affermando l'opportunità di insegnare i principi e la morale del cattolicesimo, rendendo l'educazione religiosa una materia obbligatoria in tutti gli istituti scolastici e rafforzando l'ispezione degli stessi.

Ibáñez Martín (Agosto 1939)

Dopo la guerra, nell'agosto del 1939, il Ministero fu affidato a un nuovo uomo del regime, Ibáñez Martín. Sotto la sua responsabilità, che si estese per un periodo di dodici anni, fu strutturato il modello di istruzione nazionale del nuovo stato, e diede un apporto politico notorio ad alcuni settori. La prima importante decisione del nuovo Ministro fu la creazione, nel novembre del 1939, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che, con un orientamento ideologico in linea con la nuova politica del paese, cercò di proseguire le conquiste scientifiche e tecnologiche del Consiglio di Studi Avanzati.

Nella stessa ottica, la vecchia scuola fu trasformata nell'Istituto Pilota "Ramiro de Maeztu" e furono purificati il Museo Pedagogico e l'Istituto Nazionale di Pedagogia "San Giuseppe Calasanzio". L'operazione di conversione colpì anche le cattedre. Morti, epurati o esiliati un gran numero di insegnanti, il personale docente delle università dovette essere rinnovato tra il 1939 e il 1945, per più della metà dei suoi componenti. Queste nuove strutture e disposizioni permisero ai rami politici del sistema di occupare le posizioni di primo livello nell'ambito della formazione intellettuale. La legge del 1940 rafforzò la politica precedente, con la Legge sulla soppressione della massoneria e del comunismo, che escludeva ogni professore sospettato di "infezione" con queste ideologie, e la riforma degli studi di formazione degli insegnanti, incentrata sulla formazione dei candidati per l'istruzione primaria secondo la morale dei vincitori e per renderli docili servitori del nuovo ordine politico nelle loro future destinazioni professionali. L'operazione di pulizia fu estesa ai docenti, un settore strettamente identificato con le riforme repubblicane, e l'assegnazione di insegnanti di questo livello al SEM (Servizio Estero della Falange Spagnola controllata) garantì la regolazione del settore secondo gli obiettivi del regime. Infine, la creazione, nel dicembre 1940, del Fronte della Gioventù, un'organizzazione falangista a cui dovevano necessariamente unirsi gli studenti dagli 8 ai 18 anni, garantì l'indottrinamento di tutti i bambini nel tessuto sociale secondo i valori del sistema.

Giménez Ruiz (1951)

Nel 1951 si aprì una nuova tappa nell'evoluzione del regime. Giménez Ruiz fu il nuovo ministro della Pubblica Istruzione. Il nuovo ministro, entro i limiti consentiti dalle strutture del sistema che non variavano nella sostanza, introdusse criteri di apertura e flessibilità, adottando posizioni ideologiche moderate e collegandosi anche con i dissidenti all'interno della Falange.

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