L'Epica Romantica Ispanoamericana: Eroi, Storia e Poesia Gauchesca
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Definizione di Poema Epico Romantico
Poema narrativo, ampio, con forte carattere nazionale, interpretato da un eroe.
Caratteristiche dell'Epica Romantica
- Visione critica della realtà
- Empatia
- Supporto su fonti documentarie
- Visione soggettiva del fatto storico
Poetica
Venezuela Eroica di Eduardo Blanco (1881)
Struttura e Accoglienza
L'opera fu composta da cinque quadri (o canti) in cui vengono narrate queste battaglie della nostra indipendenza: La Victoria, San Mateo, Las Queseras, Boyacá e Carabobo. Quest'opera raggiunse la sua consacrazione fin dall'inizio e fu accolta con l'elogio del grande scrittore cubano José Martí, il quale affermò che, quando si lascia questo libro in mano, sembra di aver vinto una battaglia.
Nella seconda edizione, pubblicata nel 1883, furono aggiunti sei nuovi quadri: Assedio di Valencia, Maturín, L'invasione dei Cento, La Casa Fuerte, San Félix e Matasiete.
Materia e Stile
La materia prima di quest'opera sono gli eventi bellici più significativi per il Venezuela e gli eroi immortali più brillanti della nostra indipendenza. I fatti storici sono narrati con spirito romantico, ma con il fuoco della sua passione.
Tematica e Contesto Storico
È un'opera che riflette lo spirito e i sentimenti venezuelani in un preciso momento storico: quando Eduardo Blanco pubblicò la prima edizione di Venezuela Eroica, mancavano solo due anni alla celebrazione del centenario della nascita del Libertador. L'opera invita a una rivalutazione di questo vasto lavoro e delle gesta compiute. I giovani di quella generazione, che avevano sentito dai loro dirigenti la storia di queste imprese, sentivano il bisogno che qualcuno traducesse in un'opera d'arte questi sentimenti elevati, ed è questo che Eduardo Blanco si propose di fare in letteratura.
Personaggi Principali
Il Libertador Simón Bolívar, José Félix Ribas, Generale Mariano Rivas Montilla, Dávila, Soublette, Ayala, Adrián Blanco e [giocato club e cannelloni], Boves, Golf, Elías Morales, Araure e Vigirima, Eluire D', Urdaneta.
La Poesia Gauchesca
Questo è un sottogenere letterario sudamericano che cerca di ricreare il linguaggio dei gauchos e raccontare le loro usanze. Le storie di questo tipo di scrittura si svolgono in spazi aperti e aree rurali, mettendo in luce la cultura locale. Sebbene questi testi abbiano come tema centrale lo stile di vita gaucho, sono spesso scritti da autori provenienti da un alto sviluppo socio-economico.
Sintesi de Il Martín Fierro
Martín Fierro, il gaucho, desidera sinceramente la vita felice che un tempo conduceva nella pampa. L'opera non inizia con il grande verso omerico di «Canta, o Musa, l'ira di Achille», ma con un vero cantore del popolo che espone i suoi problemi e grida: «Qui comincio a cantare / al ritmo della vihuéla...»
Dal secondo canto inizia la narrazione vera e propria. In particolare, a partire dalla quarta strofa, il cammino porta il gaucho al «confine», la terra degli indiani.
Le Sofferenze di Martín Fierro
- Canto III: Il protagonista affronta la miserabile sofferenza nel suo nuovo incarico. La guerra con l'indiano è irta di pericoli indicibili.
- Canti IV e V: Decide di disertare. La fuga dura tre anni, seminando privazioni indicibili. Povero e nudo, torna al suo ranch, che è stato distrutto, e deve rifugiarsi in una caverna.
- Canto VII: Le pene non sono finite: Fierro subisce persecuzione ed è considerato un vagabondo. Si ribella e diventa un "cattivo", frequentando le "botteghe di alimentari", ubriacandosi e, in una rissa chiassosa, uccide un uomo di colore.
- Canto VIII: La polizia lo insegue. Esausto ma valoroso, lotta fino allo stremo, ottenendo l'ammirazione del sergente di polizia Cruz.
- Canto IX: Cruz ascolta attentamente la sua storia, ha pietà di lui e, a sua volta, racconta la propria storia. Essendo entrambi spiriti affini, decidono di andare nella terra degli indiani.
Si arriva così al Canto XIII, che completa la prima parte. Hernández, parlando attraverso il suo protagonista, annuncia: «romperò la chitarra per non ri-accordarla». Nell'ultima strofa è contenuta tutta la protesta e la denuncia socio-politica: «...ho accennato nei miei versi / mali che conoscono tutti / ma nessuno ha mai detto.»