Ergonomia e Sicurezza sul Lavoro: Valutazione dei Rischi e Prevenzione

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Criteri per la Qualifica di Lavoratore Utente di Videoterminali (VDU)

Sono considerati **lavoratori utenti di attrezzature munite di videoterminali** coloro che superano le **4 ore al giorno** o le **20 ore settimanali** di lavoro effettivo con tali apparecchiature.

Coloro che, a determinate condizioni, possono essere considerati lavoratori utenti sono quelli che svolgono tra le **2 e 4 ore al giorno** (o tra le 10 e 20 ore a settimana) di lavoro effettivo con i videoterminali.

Obbligo di Valutazione Ergonomica

Tutte le **aziende**, indipendentemente dalla loro attività, devono effettuare la **valutazione ergonomica** in virtù del **principio di precauzione**, come stabilito dagli articoli pertinenti della normativa sulla prevenzione dei rischi lavorativi (es. Art. 14, commi 2 e 3; Art. 15, comma 1, lettere d) e g)). Questo definisce un regime di prevenzione obbligatorio in tutti i casi.

Il primo obbligo aziendale consiste nell'**individuare e analizzare i potenziali rischi ergonomici**. Solo in presenza di tali rischi si dovrà procedere alla loro valutazione approfondita.

Protocolli di Sorveglianza Sanitaria Specifica: Definizione e Utilizzo

I **protocolli di sorveglianza sanitaria specifica** sono una serie di misure o azioni il cui obiettivo è **guidare il personale sanitario** responsabile della sorveglianza di tutti i lavoratori esposti a specifici rischi professionali.

Carichi di Lavoro Fisico: Concetto e Classificazione

Definizione

Il **carico di lavoro fisico** è l'insieme dei **requisiti psicofisici** ai quali il lavoratore è sottoposto durante la giornata lavorativa.

Il lavoro muscolare comporta l'attivazione di una serie di muscoli che forniscono la forza necessaria. A seconda del modo in cui si producono le contrazioni muscolari, il lavoro svolto può essere considerato **statico** o **dinamico**.

  • Il **lavoro muscolare statico** si verifica quando la contrazione muscolare è **continua** e si protrae per un certo periodo di tempo.
  • Il **lavoro muscolare dinamico**, invece, produce una **successione regolare di tensioni e rilassamenti** dei muscoli, tutti di breve durata.

Vantaggi e Svantaggi dei Metodi Tabellari per la Determinazione del Carico di Lavoro Fisico

Vantaggi

  • La stima del **tasso metabolico** tramite **tabelle** implica l'accettazione di **valori standardizzati** per diversi tipi di attività, sforzi e movimenti.
  • Questi metodi sono validi a condizione che la popolazione in esame sia coerente con quella utilizzata come base per la preparazione delle tabelle, e che le azioni che generano dispendio energetico siano le stesse di quelle espresse nelle tabelle.
  • Sono **molto più facili da implementare** e, di conseguenza, **generalmente più utilizzati**.

Svantaggi

  • I fattori di cui sopra (discrepanza tra popolazione e attività reali e quelle standardizzate) rappresentano **importanti deviazioni dalla realtà**.
  • Queste deviazioni motivano il fatto che i metodi di stima del tasso metabolico basati su tabelle offrono una **precisione inferiore** rispetto a quelli basati su misurazioni dirette di parametri fisiologici.

Principali Condizioni del Luogo di Lavoro per la Prevenzione delle Lesioni Muscolo-Scheletriche

Per prevenire le **lesioni muscolo-scheletriche**, è fondamentale considerare le seguenti condizioni nel luogo di lavoro:

  • **Attività ripetitive**: quelle attività il cui ciclo è inferiore a 30 secondi, o lavori che ripetono gli stessi movimenti di base per oltre il 50% del ciclo.
  • Lavori che richiedono **sforzi prolungati o ripetitivi** che superano il 30% della capacità muscolare massima del lavoratore.
  • **Posture estreme** di alcuni segmenti corporei.
  • **Mantenimento prolungato** di qualsiasi posizione.
  • Lavori con **utensili vibranti**.
  • **Esposizione** di alcune parti del corpo al freddo o al contatto con superfici dure.

Motivazioni della Scarsa Valutazione dei Luoghi di Lavoro con Alta Occupazione Femminile

Una delle conclusioni della relazione dell'Agenzia europea è che vi è stata una **sottostima dei rischi per i lavoratori** e una **mancanza di riconoscimento degli effetti del lavoro sulla salute delle donne**. Ciò è dovuto alla combinazione di diversi fattori:

  • **Luoghi comuni e preconcetti** secondo cui le donne svolgono lavori più leggeri, strettamente legati alla forte segregazione occupazionale.
  • Il **modello tradizionale di prevenzione**, spesso considerato di genere neutro, ma in realtà basato sullo standard del lavoro maschile.
  • **Mancanza di rappresentanza delle donne** negli organi decisionali, anche per quanto riguarda la loro salute.

Si giunge quindi alla conclusione errata che gli uomini svolgono lavori duri e pericolosi, mentre le donne svolgono lavori leggeri e sicuri, e che di conseguenza gli uomini sono più a rischio di sviluppare **Disturbi Muscolo-Scheletrici (DMS)**. Seguendo questa logica, poiché il lavoro delle donne è considerato leggero e sicuro, e le donne sono percepite come più deboli e inclini a lamentarsi più spesso, non vi è necessità di studiare altro, in quanto le eventuali differenze vengono attribuite a fattori biologici o psicologici.

Il Metodo della Mappa Corporea: Descrizione e Funzionamento

Questa tecnica è utilizzata principalmente per la **valutazione della progettazione ergonomica** di vari elementi (posti di lavoro, macchine, tavoli, sedie, strumenti, ecc.), basandosi sul **disagio avvertito dalle persone** che li utilizzano. È particolarmente utile per i lavoratori che adottano **posture incongrue**.

Per la localizzazione del disagio (o dolore), si possono seguire due procedure differenti:

  1. A intervalli regolari durante la giornata lavorativa, si chiede alla persona di **disegnare sulla mappa corporea** i punti in cui avverte fastidio o dolore in quel momento. Successivamente, si chiede di valutare l'intensità del disagio percepito in ciascun punto su una scala di 5 o 7 punti. È preferibile utilizzare una **scala continua**, rappresentata sulla mappa, che va da 0 = "Non sento alcun disagio" a 5 (o 7) = "Disagio estremo o massimo".

  2. Quando i partecipanti non possono interrompere facilmente il lavoro per il test, è possibile seguire una procedura più semplice. A intervalli, per tutta la giornata, si chiede al soggetto di indicare il luogo in cui sente il disagio maggiore, poi il secondo maggiore, e così via, fino a quando non indica più punti (raramente vengono indicati più di 5 o 6 punti).

Voci correlate: