Errori Comuni e Punteggiatura nella Lingua Italiana: Come Evitarli

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Definizione dei Servizi Linguistici

Si definiscono servizi linguistici tutte quelle peculiarità o alterazioni che possono presentare le parole o le frasi.

Vizi del Linguaggio

I seguenti sono alcuni dei vizi del linguaggio più comuni:

  • Cacofonia: È un errore molto evidente, che consiste nella ripetizione di sillabe o suoni, contigui o molto vicini.
  • Monotonia: Vizio prodotto dall'uso frequente delle stesse parole per riferirsi a situazioni diverse.
  • Ambiguità o anfibologia: Vizio che consiste nell'esprimere le idee in modo poco chiaro o che si prestano a due o più interpretazioni.
  • Solecismi: Sono errori di costruzione sintattica o errori grammaticali. Possiamo raggrupparli fondamentalmente in due tipi:
    1. Uso improprio delle preposizioni.
    2. Mancanza di concordanza.
  • Dequeísmo: Vizio del linguaggio che consiste nell'inserire indebitamente la particella "di" prima della congiunzione "che" in una frase subordinata oggettiva, di solito introdotta da verbi come "dire", "pensare", "credere" e simili.
  • Queísmo: Si chiama 'queísmo' il fenomeno che comporta l'omissione impropria della preposizione "di" quando precede una frase subordinata oggettiva.
  • Barbarismo: Vizio che corrisponde all'uso improprio delle parole per diverse cause.

Tipologie di Barbarismi

  1. Barbarismi ortografici: errori di ortografia causati dall'uso errato di lettere o dall'errata accentazione.
  2. Barbarismi morfologici: alterazioni delle parole causate da: combinazioni errate, genere grammaticale errato o alterazione del numero.
  3. Barbarismi sintattici: scorrettezze nella costruzione della frase dovute a ripetizioni o tautologie.
  4. Barbarismi lessicali: uso di parole improprie o obsolete.
  5. Barbarismi fonetici: chiamati anche metaplasmi o difetti di pronuncia. Sono errori causati dall'aggiunta, dall'eliminazione o dall'alterazione di lettere in una parola.

I Segni di Punteggiatura

I segni di punteggiatura sono fondamentali per la corretta comprensione di un testo. Ecco una breve guida al loro utilizzo:

  • Virgola (,):
    • Il vocativo è sempre separato da virgole.
    • Quando si interrompe il senso logico della frase e si inseriscono incisi esplicativi, questi vanno tra virgole.
    • Quando si inverte l'ordine regolare della frase, ovvero la proposizione subordinata precede la principale.
    • Si usa per separare proposizioni con participio assoluto o gerundio.
  • Punto e virgola (;): Rappresenta una pausa maggiore della virgola e minore del punto. Si usa per separare proposizioni di un periodo composto da diverse frasi già separate da virgole, o quando la frase successiva si riferisce a tutte le precedenti.
  • Due punti (:): Servono per evidenziare ciò che segue.
  • Puntini di sospensione (...): Indicano una sospensione di parole o idee.
  • Trattino breve (-): Si utilizza per separare e mettere in relazione dati o espressioni.
  • Trattino lungo (—): Permette di inserire una spiegazione o un inciso.
  • Parentesi ( ): Permettono di inquadrare un dato facoltativo o di citare date di interesse.
  • Virgolette (" "): Sono necessarie per delimitare o evidenziare un'espressione o una citazione.
  • Punto interrogativo (?): Indica che la frase inclusa tra essi è una domanda.
  • Punto esclamativo (!): Inquadra un contenuto che esprime un sentimento o un'emozione forte.

Punto:

  • Punto e a capo: Usato per separare proposizioni all'interno di un paragrafo in cui si tratta dello stesso tema.
  • Punto finale: Indica che un paragrafo o un testo è terminato.

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