L'Espansione Coloniale e la Spartizione del Mondo nel XIX Secolo

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Organizzazione delle Colonie e Tipologie

L'organizzazione coloniale stabiliva diverse tipologie di colonie, gestite in base agli interessi della metropoli:

Colonie di Popolamento (o di Regolamento)

Territori governati e gestiti direttamente dalla metropoli. La popolazione indigena era sottoposta a un rigido sistema di regolamentazione.

Dominions

Caratteristici dell'Impero britannico, erano colonie abitate prevalentemente da popolazioni bianche emigrate, che mantenevano il loro stile di vita. Per quanto riguarda la politica interna, la metropoli concedeva l'autogoverno (self-government, con parlamenti locali), ma la politica estera restava di competenza esclusiva della metropoli (es. Australia, Nuova Zelanda).

Protettorati

Territori controllati dagli europei attraverso dirigenti e consiglieri militari. Veniva rispettato, almeno formalmente, il governo e l'organizzazione statale indigeni (es. Egitto, controllato dalla Gran Bretagna).

Colonie di Sfruttamento

Quelle colonie in cui la madrepatria si dedicava soprattutto allo sfruttamento economico. I coloni si insediavano per sfruttare le ricchezze naturali e utilizzare la manodopera indigena a basso costo. Gli europei esercitavano una vera e propria politica di occupazione: un governatore, militari e funzionari dell'amministrazione mantenevano l'ordine. Queste colonie non erano autorizzate a commerciare con altri paesi, poiché la metropoli ne deteneva lo sfruttamento esclusivo.

Basi Strategiche

Colonias posizionate in punti geografici chiave, destinate esclusivamente al controllo commerciale e militare (es. Gibilterra).

Cessioni (o Territori Affittati)

Territori ottenuti attraverso trattati al fine di conseguire vantaggi economici (es. Hong Kong).

Mandati (XX Secolo)

Colonias create dalla Società delle Nazioni dopo la Prima Guerra Mondiale. Le potenze vincitrici venivano designate per gestire le colonie sottratte alle potenze sconfitte.

Divisione del Mondo e l'Espansione Imperialista

Le conquiste europee si diffusero nel mondo nel XIX secolo. Le grandi potenze arrivarono a controllare la maggior parte dell'Africa, dell'Asia, dell'Oceania, delle Isole del Pacifico e vaste zone dell'America.

La "Corsa all'Africa" (Scramble for Africa): Eventi Principali

Nel 1830 l'Africa era un continente praticamente sconosciuto, ma dopo il 1870 iniziò la colonizzazione. Fu il processo più rapido e brutale, che portò al dominio totale del continente, con l'eccezione della Liberia e dell'Etiopia (o Abissinia), che rimasero indipendenti.

Inglesi e francesi avevano il sopravvento, poiché possedevano basi in Africa fin dal XVIII secolo, ma parteciparono anche belgi, tedeschi, italiani, spagnoli e portoghesi. Gli imperi francese e britannico sognavano di creare imperi continui (che dominassero vaste zone ininterrotte, da un capo all'altro): gli inglesi da nord a sud, i francesi da ovest a est. Il Belgio, con Re Leopoldo II, mirava ad acquisire una grande colonia lungo il fiume Congo, una zona molto contesa anche da portoghesi, inglesi e francesi. Germania e Italia arrivarono in ritardo, e gli scontri di interesse minacciavano un confronto militare.

1 La Conferenza di Berlino (1885)

Lo scontro di interessi tra potenze rivali richiese la convocazione della Conferenza di Berlino (1885), organizzata da Bismarck in Germania. L'incontro vide la partecipazione delle potenze europee al fine di evitare conflitti. Furono stabilite due decisioni principali:

  1. Definire le regole da seguire da parte delle potenze europee durante l'occupazione dell'Africa.
  2. Stabilire le aree che ciascuna potenza poteva occupare.

Questa conferenza fu il punto di partenza per la vera e propria corsa alla colonizzazione.

1.1 Accordi Conclusi

  • La potenza europea che occupava un pezzo di costa aveva il diritto di occupare l'intero territorio interno.
  • I grandi fiumi africani furono considerati internazionali; non era necessario chiedere il permesso per navigare, indipendentemente dalla potenza europea che dominava la zona.
  • L'occupazione effettiva di un territorio era ciò che conferiva il diritto di sfruttare la colonia.

2 La Vera "Corsa all'Africa" tra le Potenze Imperialiste

I possedimenti principali furono:

  • Francia: Insieme alla Gran Bretagna, fu la potenza più beneficiata. I suoi possedimenti erano predominanti nell'Africa occidentale: Africa Occidentale Francese (Marocco, Algeria, Tunisia nel Mediterraneo e la zona tra i fiumi Niger e Senegal, ovvero l'attuale Mauritania, Mali, Niger, Senegal e Guinea), Africa Equatoriale Francese (oggi Ciad e Gabon), Somalia Francese e Madagascar.
  • Gran Bretagna: La potenza dominante più beneficiata, i cui possedimenti si concentravano nell'Africa orientale: dominio nel nord (Egitto e Canale di Suez), Sudan Anglo-Egiziano, Uganda, Kenya e Somalia Britannica. A sud, controllava la Rhodesia del Nord (oggi Zambia), la Rhodesia del Sud (Zimbabwe), il Bechuanaland e l'area che divenne l'Unione Sudafricana. Aveva anche possedimenti sulla costa occidentale africana: Sierra Leone, Costa d'Oro e Nigeria.
  • Belgio: Il Congo divenne proprietà personale di Re Leopoldo II, che lo cedette al Belgio nel suo testamento (Congo Belga).
  • Germania: Possedeva Togo, Camerun, Tanganica e l'Africa del Sud-Ovest.
  • Italia: Ottenne la Libia nel Mediterraneo e, sulla costa orientale africana, l'Eritrea e la Somalia Italiana.
  • Portogallo: Possedeva la Guinea Portoghese, l'Angola e il Mozambico.
  • Spagna: Mantenne Ceuta e Melilla sul Mediterraneo e, sulla costa atlantica, il Sahara Spagnolo e la Guinea Spagnola.

3 Impatti e Conflitti

  • Rivalità Franco-Italiana: Conflitto di interessi in Tunisia.
  • Gran Bretagna e Francia: Il desiderio dei due imperi di collegare le loro colonie africane (Francia dall'Atlantico al Pacifico, Regno Unito dall'Egitto al Sudafrica) portò nel 1898 a un confronto a Fashoda (Sudan).
  • Il Canale di Suez: GB e Francia avevano interessi nel Mediterraneo. Le due potenze si contesero il controllo del Canale di Suez, un passaggio strategico tra il Mediterraneo e il Mar Rosso che permetteva l'accesso all'India senza circumnavigare l'Africa. Gli inglesi fecero importanti investimenti nel canale e finirono per controllare l'Egitto.
  • Portogallo e Gran Bretagna: Lo scontro noto come "Mappa Rosa" vedeva il Portogallo intenzionato a unire Angola e Mozambico. Il Portogallo perse prestigio e la Gran Bretagna ottenne la Rhodesia.
  • Gli Stati Boeri: L'intenzione degli inglesi di occupare il Sudafrica incontrò resistenza nella zona del Capo, dove risiedeva una numerosa popolazione bianca di origine olandese (i Boeri), emigrata a causa dell'industrializzazione, che aveva fondato stati indipendenti (Orange e Transvaal). Ne scaturì la dura Guerra Anglo-Boera (1899-1902). Gli stati boeri finirono sotto la corona britannica, perdendo l'indipendenza, ma la GB permise loro una certa autonomia, inclusa l'uso della propria lingua. Con l'annessione di questi territori, la GB creò l'Unione del Sudafrica.
  • Gli Zulu in Sudafrica: Prima dell'arrivo di olandesi e britannici, esistevano diversi gruppi etnici nel Sudafrica. Il più forte era quello degli Zulu, che avevano un impero militare a est della colonia britannica del Capo. Gli Zulu combatterono sia contro i Boeri che contro gli inglesi. La loro resistenza agli europei richiese tempo per essere sottomessa.
  • La Conferenza di Algeciras (1906): La Germania si oppose all'occupazione francese del Marocco, un territorio che fino ad allora era rimasto indipendente. La Conferenza di Algeciras fu convocata per risolvere il problema dell'occupazione del Marocco. Fu approvato il protettorato franco-spagnolo sul Marocco, diviso in due zone: il nord dominato dalla Spagna e il resto dalla Francia. La Gran Bretagna sostenne la Francia in cambio della non opposizione al dominio britannico in Egitto. La Germania non ottenne ciò che desiderava, fermando l'espansione francese.

L'Occupazione dell'Asia

L'Asia fu occupata sia dalle potenze europee occidentali (Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi e Spagna) sia da altri paesi desiderosi di espandersi al di fuori dell'Europa (Russia, Giappone e Stati Uniti). Già nei secoli XVII e XVIII, diverse potenze erano presenti in Asia:

1 Possedimenti e Influenza

  • Gran Bretagna: La più grande colonia di sfruttamento della GB fu l'India, il "gioiello della sua corona". Il rapporto metropoli-colonia tra GB e India era fondamentale; la GB modificò il sistema amministrativo a proprio beneficio e l'India riconobbe la Regina Vittoria come sua imperatrice. L'India divenne un importante mercato per le merci inglesi e un fornitore primario di materie prime a basso costo. Un conflitto significativo fu la Rivolta dei Sepoy (soldati indigeni al servizio della GB) che si ribellarono quando si diffuse la voce che le cartucce erano coperte di grasso di maiale o di mucca. Per proteggere questa preziosa colonia dalla Francia, la GB annesse la Birmania e, contro la Russia, stabilì un protettorato in Afghanistan. Dominava anche Australia, Nuova Zelanda, un terzo della Nuova Guinea e piccole aree costiere vicino all'India.
  • Francia: Si stabilì sulla costa del Sud-Est asiatico, creando l'Unione dell'Indocina (l'attuale Cambogia, Vietnam e Laos), dove stabilì protettorati.
  • Paesi Bassi: Controllavano le Isole Malesi (oggi Indonesia) e un terzo della Nuova Guinea.
  • Spagna: Possedeva le Filippine (fino al 1898).
  • Russia: Si espanse verso est, sottomettendo le popolazioni dell'Asia Centrale e colonizzando la Siberia fino al Pacifico.
  • Stati Uniti: Nel 1898 ottennero le Filippine e le Hawaii.

Gli imperi britannico e francese cercarono di proteggere i loro territori acquisiti dall'espansione russa e giapponese.

2 La Cina e le Guerre dell'Oppio

L'interesse europeo nel commercio con i paesi asiatici risaliva a tempi antichi. Gli europei acquistavano spezie, tè, seta e porcellana in cambio di oro e argento, ma riuscivano a introdurre pochi prodotti occidentali. In particolare, per tutte le potenze coloniali, la Cina era un mercato molto desiderabile. La Cina, sotto la dinastia Manciù, era molto popolosa e il suo mercato era cruciale.

La Gran Bretagna fu la pioniera nello stabilire relazioni commerciali con la Cina, ma il governo cinese si oppose all'ingresso di merci britanniche, in particolare l'oppio coltivato in India. A causa di questo rifiuto, gli inglesi affrontarono la Cina nelle Guerre dell'Oppio (1840-1859). Dopo la sconfitta, la Cina fu costretta a firmare i cosiddetti trattati ineguali. La GB impose le proprie condizioni, forzando la Cina al libero scambio attraverso cinque porti, obbligandola ad acquistare prodotti europei e a cedere Hong Kong per un secolo per lo sfruttamento delle sue ricchezze. La Cina non fu occupata territorialmente, ma fu dominata commercialmente dalle potenze europee guidate dalla GB, che controllavano ferrovie, mercati e dogane.

3 La Rivolta dei Boxer

L'interferenza straniera fu contrastata da rivolte sociali nazionalistiche, come quella dei Boxer, che esprimevano il loro malcontento contro lo sfruttamento da parte delle potenze straniere e contro il consenso del governo. Nel 1900 scoppiò la ribellione, che isolò le ambasciate straniere a Pechino. La rivolta fu fermata da un'azione militare combinata di diverse potenze: inglese, francese, giapponese, russa, tedesca e americana. Con questo trionfo, le potenze vincitrici ottennero ulteriori vantaggi commerciali e richiesero risarcimenti.

4 L'Imperialismo Giapponese

Il Giappone, un impero industriale povero di materie prime, dopo la Rivoluzione Meiji, iniziò una politica espansionistica alla ricerca di nuovi mercati e territori ricchi di risorse. Ciò portò a scontri con la Cina e la Russia:

  • Guerra Sino-Giapponese (1895): La vittoria del Giappone portò all'annessione dell'isola di Formosa (oggi Taiwan) e all'ottenimento dell'indipendenza della Corea (dalla Cina).
  • Guerra Russo-Giapponese (1905): Causata dallo zelo espansionistico di entrambi. Con la vittoria, il Giappone ottenne il protettorato sulla Manciuria. La Corea, nel frattempo, fu divisa tra Russia e Giappone.

Voci correlate: