Esplorando l'Anima e la Conoscenza in Platone: Un'Analisi Approfondita
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L'Anima e la Conoscenza: Platone e il Mondo delle Idee
Platone interpreta l'anima principalmente in due sensi: l'anima come ciò che permette agli esseri attività vitali, e, nel caso dell'anima umana, come principio divino e immortale che ci permette di sapere e di vivere una vita buona. Grazie alla scienza possiamo raggiungere e compiere il bene; l'anima, o almeno la sua parte più eccellente, ci lega al mondo divino ed è dotata di un destino immortale. Allo stesso modo, nella maggior parte delle sue apparizioni, questo termine non ha valore semantico aggiunto ed è di fatto equivalente all'avverbio "allo stesso modo". È possibile che questo sia il caso del libro VI della Repubblica. Inoltre, anche se un po' forzata in questo caso, si può parlare di analogia di proporzionalità. Questa analogia richiede quattro condizioni per esprimersi ed è la stessa ragione o del rapporto di alcune delle sue parole prese a coppie. Così, nel libro VI della Repubblica, il mondo è comprensibile per il mondo sensibile come la conoscenza lo è per il sensibile intelligibile. Un'altra analogia potrebbe essere: le idee sono per il mondo intelligibile come le cose lo sono per il mondo sensibile. Troviamo anche analogie di questo tipo quando, nel libro VI, Platone rimanda all'allegoria della linea e dei diversi gradi dell'essere e del sapere.
Scienza e Opinione: La Gerarchia della Conoscenza
La scienza (o episteme) è conoscenza perfetta, basata sul mondo delle idee, ottenuta attraverso l'esercizio della ragione. Platone distingue due tipi fondamentali di conoscenza: la scienza (episteme) e l'opinione. A sua volta, il tipo di conoscenza chiamato scienza si divide in scienza in senso stretto (o intelligenza (nous) o dialettica o filosofia) e pensiero discorsivo, in credenze e opinioni e congetture. La nozione attuale della scienza non coincide appieno con la concezione platonica della scienza, per la quale essa era la conoscenza oggettiva (universale e necessaria) dell'assoluto, dell'eterno (che si identifica con le idee) e un compito eminentemente razionale. Solo ciò che noi chiamiamo scienza matematica coincide quasi completamente con questa comprensione della scienza, ma ormai molte delle cosiddette conoscenze scientifiche rientrerebbero in quella che Platone chiamava mera opinione; ad esempio, sono poco più che mera speculazione, in un caso, o generalizzazioni empiriche in un altro, come la sociologia, la psicologia, l'economia... Al contrario, la fisica teorica potrebbe essere a metà strada tra opinione e scienza, dal momento che è essenzialmente matematica e razionale: conoscibile è ciò che può essere conosciuto. Le idee possono essere conoscibili perché risplende la verità che viene dall'idea del Bene. La concezione platonica della conoscenza è dettagliata (vedi "scienza") e le sue caratteristiche.
L'Allegoria della Caverna e la Dialettica
Quanto detto si riferisce all'allegoria della caverna, al di fuori di essa. Se teniamo presente che Platone usa un linguaggio simbolico per esporre i suoi pensieri, riusciamo a identificare il significato di questa espressione con le idee.
La Dialettica come Metodo Filosofico
La dialettica, rigorosamente scienza o filosofia o intelligenza (nous), è la conoscenza razionale e pura delle relazioni essenziali tra le idee, in particolare l'idea di Bene, proposta da Platone come metodo filosofico per accedere al mondo delle idee. La dialettica, intesa come un approccio razionale, si identifica con la filosofia e la scienza. Le caratteristiche che Platone attribuisce a questo tipo di conoscenza sono le seguenti:
- Si tratta di un'attività cognitiva in quanto è l'esercizio della ragione.
- Il suo scopo è la conoscenza del mondo intelligibile, le relazioni tra le idee.
- Il suo obiettivo finale è la conoscenza dell'Idea del Bene e il senso che è il fondamento ultimo di ogni realtà.
- Quindi, Platone definiva la filosofia come "l'ascesa".
- Essendo strettamente razionale, non si basa sulla percezione, ma usa la conoscenza pura della ragione.
- La conoscenza che ne risulta è la conoscenza oggettiva e necessaria, la conoscenza universale.
- Non accetta ipotesi: non accetta come vera qualsiasi premessa che non sia stata messa in discussione, cercando il significato ultimo, la ragione più profonda di ogni argomento.
In questo termine è di solito preceduto dagli scritti di Platone, uno il cui primo script è in maiuscolo. Così troviamo "la Bellezza stessa", "la Giustizia stessa", "la Verità stessa", ecc. Ogni volta che si trova un'espressione di questo tipo, il termine "come" valore assoluto è attribuito al termine che lo precede, quello che noi indicherà che Platone non parla di cose belle, giuste o vere, ma la stessa idea di bellezza, di giustizia o di verità. Nella filosofia platonica, le idee sono le essenze delle cose, anche se separate da loro e situate nel Mondo delle Idee.
Episteme: La Vera Conoscenza
Episteme è una parola greca che significa la cui radice è "sapere" o "conoscenza", spesso tradotto come "scienza", e con la quale i filosofi greci si riferivano alla vera conoscenza, al contrario della conoscenza apparente, una fede ragionevole. Per Platone, la vera conoscenza è episteme, che può solo essere di immutabile, la vera realtà delle idee, in contrapposizione alla "doxa", il "parere", alla conoscenza della realtà sensibile. Per Aristotele, però, sarebbe episteme la conoscenza acquisita attraverso la dimostrazione.