Esplorando la Filosofia di Kant: Conoscenza, Morale e Politica
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Kant esamina le condizioni che hanno permesso alle scienze fisiche e matematiche di svilupparsi e cerca di applicare queste condizioni alla metafisica.
Classificazione delle prove
Lo studio della fisica e della matematica richiede un'analisi delle prove utilizzate in queste discipline. Questo porta Kant a una classificazione delle prove basata su due criteri:
In base al rapporto tra soggetto e predicato:
- Giudizi analitici: Il predicato è già contenuto nel soggetto. Questi giudizi sono strettamente universali e necessari, ma non ampliano la nostra conoscenza.
- Giudizi sintetici: Il predicato fornisce nuove informazioni sul soggetto, ma non è strettamente necessario.
Secondo la relazione con l'esperienza:
- Prove a priori: La verità è indipendente da qualsiasi verifica sperimentale. Sono giudizi universali e necessari.
- Prove a posteriori: La verità può essere stabilita dopo una verifica sperimentale. Questi giudizi non possono essere né universali né strettamente necessari.
Sensibilità
La percezione di una sensazione da parte di un soggetto è una conoscenza immediata che Kant chiama intuizione sensibile, e l'oggetto di questa intuizione è un fenomeno. Un fenomeno è composto di materia, che è il contenuto della sensazione, e forma, che è il modo in cui la sensazione viene percepita dal soggetto. Spazio e tempo sono i due elementi della nostra sensibilità attraverso cui formiamo intuizioni sensibili. Sono forme a priori della sensibilità o intuizioni pure (indipendenti dalla materia).
La base dei giudizi della matematica:
- I giudizi sintetici a priori della matematica (aritmetica e geometria) si basano sulle forme a priori della sensibilità (spazio e tempo).
- La geometria studia le proprietà dello spazio e l'aritmetica del tempo.
Qualsiasi prova valida in relazione a una o l'altra disciplina sarà a priori e, quindi, strettamente universale e necessaria.
Il ragionamento
La nostra conoscenza non si limita alla costruzione di prove, ma le incatena ragionevolmente. I sillogismi sono il tipo di ragionamento in cui la verità della conclusione è vera a condizione che le premesse siano vere.
Gli esseri umani tendono a superare i limiti della loro capacità di comprendere e applicare le categorie a ciò di cui non hanno intuizione sensibile. Secondo Kant, ci sono tre tipi di sillogismi, ciascuno dei quali porta a un'idea della ragion pura:
- Sillogismi categorici: conducono all'idea di anima.
- Sillogismi ipotetici: conducono all'idea del mondo nel suo complesso.
- Sillogismi disgiuntivi: conducono all'idea di Dio.
Poiché non abbiamo un'impressione sensoriale di nessuna di queste tre idee, si commette un errore. La funzione delle categorie è ordinare ciò che è intuito nello spazio e nel tempo; quindi, se applicate al noumeno, si fa un uso illegittimo di esse e i risultati sono illusioni, cioè falsa conoscenza.
La ragione pratica
La critica della ragione non si limita al regno della conoscenza teorica della realtà, ma copre anche il campo pratico della moralità. L'universalità è per Kant un prerequisito della morale (la legge morale, per essere accettabile, deve essere valida per ogni essere umano).
Etiche materiali
Le etiche materiali hanno un contenuto, proponendo un fine da raggiungere e gli standard per realizzarlo. Kant ritiene che questo tipo di etica abbia tre difetti fondamentali:
- Sono empiriche: possiamo proporre un fine come bene e gli standard per raggiungerlo solo dopo averlo sperimentato.
- Presentano imperativi ipotetici: le regole proposte sono valide solo se si accetta il fine proposto.
- Sono eteronome: la ragione non si dà le regole da sé, ma le riceve dal sentimento o dalle inclinazioni.
L'etica formale
L'etica formale è un'etica vuota. Non dice cosa fare, ma come agire. Non ha nessuno dei tre difetti delle etiche materiali:
- È a priori, piuttosto che empirica.
- I suoi imperativi sono categorici e non ipotetici.
- È autonoma, in quanto la ragione si dà la legge da sé.
Il dovere
Ciò che determina il valore morale di un'azione è il rapporto con il dovere:
- Le azioni contrarie al dovere sono azioni immorali.
- Le azioni conformi al dovere sono azioni legali ma non morali, perché compiute per un motivo estraneo al dovere (per non essere puniti, per ottenere riconoscimenti, ecc.).
- Le azioni compiute per dovere sono azioni veramente morali.
Il dovere è rispettare la legge pratica, che si esprime nell'imperativo categorico: "Agisci sempre secondo una massima che tu possa volere che diventi una legge universale". Questo imperativo è universale e formale, in quanto non dice cosa fare, ma come agire. Secondo l'imperativo categorico, ciò che è decisivo per l'azione morale non è ciò che si fa realmente, ma l'intenzione con cui lo si fa.
Politica all'interno della ragione
La speranza dell'uomo è trascendere gli obiettivi di trattare la religione immanente e gli obiettivi che sono il compito proprio della politica. Quella speranza razionale posta nella politica è riassunta nelle seguenti idee:
- Raggiungere un'era illuminata, in cui tutti gli esseri umani adulti siano in grado di usare la ragione senza la guida di altri.
- Costruire uno Stato che liberi i cittadini che usano la loro ragione e rispettano le leggi.
- Creare una federazione di stati liberi in modo da scongiurare il pericolo di guerra.