Esplorando il Pensiero di Nietzsche: Nazificazione, Superuomo e Nichilismo
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Nazificazione e Denazificazione del Pensiero di Nietzsche
Il pensiero di Nietzsche venne collegato per lungo tempo alla cultura nazifascista. Il nazionalsocialismo ravvisava grandi affinità con: le idee di Nietzsche comprendenti attacchi alla democrazia, al cristianesimo, alle forme di governo parlamentariste; l'annuncio (contenuto in La volontà di potenza) dell'avvento di una razza dominante destinata a divenire il "signore della Terra"; l'esaltazione della guerra, il credo della razza padrona e del superuomo.
Ciò è stato agevolato dalla sorella del filosofo, la quale appoggiava l'ideologia nazifascista nascente in Germania e pubblicando le sue opere dopo la morte del fratello. Per di più, Mazzino Montinari, nel corso della pubblicazione di opere postume di Nietzsche durante gli anni 1960, scoprì che Elisabeth, "creando" - per così dire - La volontà di potenza mediante l'attività di revisione redazionale di frammenti postumi, ne aveva tagliato degli estratti, cambiato l'ordine, aggiunto titoli di sua invenzione, inserito passaggi di altri autori copiati da Nietzsche come se fossero stati scritti da Nietzsche stesso, e così via. L'interpretazione nazifascista del pensiero nietzschiano venne meno nel secondo dopoguerra, quando si attuò un processo di denazificazione, muovendosi verso una lettura di un Nietzsche progressista. Anche in questo senso, vi è una esagerazione, considerando Nietzsche come successore di Marx. Oggi si va affermando un punto di vista che cerca di analizzare la filosofia di Nietzsche per quello che realmente è, sottolineando la novità e la rottura al suo interno, senza però non riconoscerne le componenti reazionarie.
Le Caratteristiche del Pensiero e della Scrittura di Nietzsche
Il pensiero di Nietzsche è caratterizzato da una radicale critica verso le civiltà e le filosofie occidentali, con la conseguente distruzione delle certezze del passato. Egli sostiene che le civiltà occidentali si basino su delle menzogne millenarie vitali. Cerca di dimostrare come i valori assoluti (morali, religiosi e metafisici) occidentali siano una pura creazione umana al fine di dare un senso alla vita, la quale è vista come una cosa tragica. La filosofia di Nietzsche non possiede solo un aspetto distruttivo, ma anche uno costruttivo: alla civiltà occidentale ne contrappone una nuova, caratterizzata dalla figura del superuomo.
Ciò si accompagna a una continua ricerca di nuove forme di espressione e di comunicazione filosofica, che fa di Nietzsche un grande poligrafo. Infatti, rifiuta il metodo e il linguaggio della filosofia tradizionale, soprattutto la sistematicità e il valore assoluto della realtà. Il pensiero nietzschiano è programmaticamente asistematico, caratterizzato da una multidimensionalità e da una pluralità di significati, che ci permettono di dare solo delle tracce o ipotesi di lettura.
La Filosofia del Meriggio
Con l'opera intitolata "Così parlò Zarathustra" si ebbe l'inizio del terzo periodo della filosofia nietzschiana, caratterizzato dall'eliminazione della scissione dualistica della realtà, divisione tra mondo apparente e mondo reale, e l'individuazione delle due possibilità esistenziali, in seguito alla morte di Dio: l'ultimo uomo e il superuomo. Nietzsche usa la figura di Zarathustra come portavoce delle sue idee, poiché in un passo di Ecce homo viene interpretato come il primo teorizzatore della morale e del dualismo, di conseguenza, essendo stato il primo a tradurre la morale in termini metafisici, deve essere il primo ad accorgersi di questo errore. Quest'opera rappresenta una rivoluzione anche in campo stilistico, in quanto non è scritta in forma di saggio, bensì è una sorta di poema in prosa, caratterizzato dall'uso di un tono profetico, di forti immagini, di metafore, di parabole e costruito attorno ad una cornice: la vita di Zarathustra.
Da questa cornice, si definiscono i temi principali dell'opera: l'avvento del superuomo (prima parte), la volontà di potenza (seconda parte), l'eterno ritorno dell'uguale (terza parte).
La Morte di Dio e la Fine delle Illusioni Metafisiche
Secondo Nietzsche, Dio possiede due significati:
FONDAMENTO OLTREMONDANO DELL'ESSERE -> Dio è il simbolo che pone il senso dell'essere aldilà dell'essere stesso, quindi la sua essenza si trova al di fuori dell'essere e della vita. Nasce l'opposizione tra questo mondo e l'altro mondo, da cui si ha il dualismo, per cui la vita in questo mondo è negativa e positiva quella dell'altro. Si ha allora una fuga dalla vita e una ribellione contro il mondo stesso.
STRATEGIA DELLE CERTEZZE -> Dio è la personificazione delle certezze ultime dell'umanità. Infatti essendo il creatore di tutto, è il fondamento di ogni certezza, dà un senso e un ordine al mondo, rendendo l'esistenza umana sopportabile. La religione e la metafisica sono un prodotto della mente umana al fine di rendere meno dura la vita, posseggono dunque una funzione consolatoria. Di conseguenza, sono delle menzogne vitali che occultano la tragica verità della vita.
Come per Schopenhauer, per il quale l'ateismo era qualcosa di dato; per Nietzsche, l'ateismo è la realtà stessa, poiché è la stessa essenza malefica e caotica del mondo che mette in discussione l'esistenza di Dio.
All'origine di questa identità trascendente vi è la paura dell'uomo di fronte all'essenza dell'essere. Nella Gaia Scienza, una tra le opere più importanti per la comprensione del pensiero nietzschiano, vi è l'aforisma che pone fine all’illusione della metafisica: "Dio è morto", meglio definito nel racconto dell'uomo folle. Questo racconto, come il mito della caverna di Platone, contiene una ricca simbologia filosofica:
- Uomo folle rappresenta il filosofo profeta, mentre gli uomini che lo deridono per le sue parole rappresentano l'ateismo ottimistico e superficiale ottocentesco, i cui seguaci sembrano impassibili davanti al messaggio e agli effetti della morte di Dio.
- Le difficoltà che gli uomini incontrano dopo la morte di Dio rappresentano lo smarrimento, provocato dalla distruzione di quei valori assoluti e certezze, che avevano edificato gli stessi uomini. Il fatto che l'uomo folle fosse giunto troppo presto indica che l'umanità non è completamente consapevole della morte di Dio, ma solo con il passare del tempo se ne potrà rendere conto.
- Le chiese, le quali vengono definite nel racconto come fosse e sepolcri di Dio, rappresentano la crisi della religione.
Nietzsche ritiene che la morte di Dio rappresenti un trauma solo per l'uomo, il quale è incapace di vivere senza di esso, ma da ciò si avrà l'avvento del superuomo, ossia colui capace di progettare liberamente la propria esistenza senza subordinare la propria esistenza a una struttura metafisica data. Il superuomo, infatti, lascia dietro di sé la morte di Dio e il suo trauma, per proiettarsi davanti a sé, alla libertà, con la quale potrà costruire la propria vita. Nietzsche non sostiene realmente la non esistenza di Dio, ma semplicemente che nella cultura del suo tempo, dove si è affermato l'idealismo e il positivismo, è una cultura che non lascia spazio a Dio, per cui è assente. Molti studiosi, però, come Vattimo, sostengono che Nietzsche intenda il mondo come caos dionisiaco e solo in questa realtà, dove non c'è nulla di già dato, abbia senso il superuomo. L'ateismo per Nietzsche è radicale, in quanto non contesta solo l'esistenza di Dio ma anche di ogni suo ipotetico surrogato, poiché è ben consapevole che gli uomini, abbattute le antiche divinità, tendono inevitabilmente a costruirne delle altre, non riuscendo a vivere senza nessun punto di riferimento. Infatti, in Così parlò Zarathustra, egli racconta che gli uomini iniziarono ad elogiare un asino, dopo che furono distrutte tutte le divinità. L'asino rappresenta il simbolo con il quale gli uomini colmarono il vuoto lasciato da Dio, e molto probabilmente allude alle varie forme di ateismo ottimistico ottocentesco, nelle quali il vecchio Dio veniva sostituito da altri elementi, come ad esempio la scienza.
Il Superuomo
Il Superuomo è un concetto filosofico, di cui Nietzsche si serve per esprimere un modello di uomo in cui si concretizzano le idee maggiori del suo pensiero: l'uomo che supera il trauma provocato dalla morte di Dio, che accetta la tragicità della vita e la concezione dionisiaca di questa, che si emancipa dalla morale, che accetta l'eterno ritorno dell'uguale, che esercita la volontà di potenza, che possiede una visione multi prospettica della vita e che supera il nichilismo. Il superuomo è un nuovo tipo di uomo che si proietta verso il futuro, poiché non è riducibile a nessun modello del passato. La parola tedesca con cui Nietzsche esprime tale concetto è Übermensch, che ci dà una piena coscienza della differenza tra uomo e superuomo: il prefisso Über non indica un uomo potenziato, ma un uomo oltre l'uomo. Per ciò, il superuomo rappresenta un nuovo tipo di uomo, mai prima esistito che va aldilà di ogni tipo antropologico dato, capace di creare nuovi valori e di rapportarsi in maniera nuova alla realtà. Secondo l'accettazione della vita dionisiaca.
L'uomo essendo nato in terra è fatto per vivere in terra, dunque non esiste una vita ultraterrena. La piena coscienza di ciò appartiene di fatto solo al superuomo. Nel primo discorso di Zarathustra, intitolato "Delle tre metamorfosi", troviamo la genesi e il senso del superuomo, spiegati attraverso un processo di metamorfosi, che porta lo spirito da cammello a leone e poi a fanciullo.
- Il CAMMELLO rappresenta l'uomo che porta il peso della tradizione e si piega di fronte a Dio e alla morale, all'insegna del "tu devi".
- Il LEONE rappresenta l'uomo che si libera dall'oppressione dei valori metafisici ed etici, all'insegna dell'"io voglio", ma si tratta di una libertà ancora negativa, poiché è una libertà DA e non libertà DI.
- Il FANCIULLO rappresenta il superuomo, che come un fanciullo innocente affronta la realtà e ha voglia di viverla, incondizionatamente e senza obblighi.
Nel pensiero di Nietzsche si possono scorgere dei connotati antidemocratici e reazionari, poiché egli spera in una liberazione di tutte le autorità divine, che non interessa all'intera massa, ma soltanto a un'élite di individui superiori, che domina e schiavizza la massa. Dunque la filosofia antidemocratica e antiegualitaria di Nietzsche si riscontra nel riconoscere che solo poche persone superiori possono divenire superuomo.
Tutto ciò non va letto però come chiave di un pensiero politico, poiché si tratta di un pensiero puramente filosofico, infatti Nietzsche arriva a denunciare tutti gli idoli politici del suo tempo.
L'Eterno Ritorno
L'eterno ritorno dell'uguale, ovvero la ripetizione eterna degli avvenimenti, rappresenta la teoria più profonda del pensiero nietzschiano. Viene espressa nell'aforisma 341 della Gaia Scienza. Tale pensiero rappresenta lo spartiacque sostanziale tra uomo e il superuomo: infatti ogni uomo alla consapevolezza di rivivere in eterno sempre gli stessi eventi, come un circolo, gli produrrebbe terrore e un senso di oppressione, mentre nel superuomo rappresenta la maggior forma dell'accettazione della vita, in quanto vive il presente intensamente, tanto da desiderare di riviverlo nuovamente. Su cosa effettivamente sia l'eterno ritorno vi sono varie interpretazioni:
- CERTEZZA COSMOLOGICA -> Nietzsche in questo senso sembra dare una valenza scientifica alla propria opera, affermando che poiché nel mondo la materia è finita ed il tempo infinito, di conseguenza tutto si ripete (universo ciclico)
- IPOTESI ETICA -> secondo cui, si deve amare completamente la vita ed agire come se tutto dovesse ritornare
- ESPRESSIONE METAFORICA -> la quale annuncia un nuovo modo di essere dell'uomo
Porsi all'interno dell'ottica dell'eterno ritorno significa:
- Rifiutare la concezione lineare del tempo come una catena di momenti, in cui ogni singolo avvenimento ha senso solo se in funzione degli altri. Tale struttura venne definita da Vattimo "struttura edipica del tempo": ogni attimo è come un figlio che divora il padre (= attimo precedente) ed è destinato ad essere divorato dal proprio figlio (= attimo successivo). In una concezione del genere è impossibile il raggiungimento della felicità, anzi renderà l'uomo sempre infelice, poiché nessun avvenimento ha pieno significato in sé e piena autosufficienza.
- Ritenere che il senso dell'essere sia riposto nell'essere stesso (divenire dionisiaco e innocente delle cose).
- Scegliere di vivere la vita, in ogni suo attimo, in piena coincidenza tra essere e senso, realizzando in questo modo la felicità del circolo.
In questo racconto il filosofo ci fa capire come l'uomo (= il pastore) possa trasformarsi in una creatura splendida e ridente (= il superuomo) solo a patto di superare la paura del pensiero dell'eterno ritorno (= serpente), attraverso un'azione decisiva e coraggiosa (=morso alla testa del serpente).
La dottrina dell'eterno ritorno dell'uguale pone a capo una nuova concezione del mondo e dell'agire umano.
Per Nietzsche, ogni momento del tempo, cioè l'attimo presente, va vissuto in modo spontaneo, senza continuità con passato e futuro, perché passato e futuro sono illusori: infatti ogni momento si ripete uguale nel passato e nel futuro. La concezione ciclica del tempo è ripresa dalla Grecia presocratica e da antiche civiltà indiane.
Il Problema del Nichilismo e del suo Superamento
Il problema del nichilismo costituisce uno dei punti fondamentali del pensiero nietzschiano e sorge quando viene annunciata la morte di Dio: gli uomini, distrutte le loro certezze, non credono più in nulla. Nietzsche per nichilismo intendeva un comportamento di fuga e di disgusto nei confronti del mondo, incarnato nel platonismo e cristianesimo, oppure l'atteggiamento, che possedeva l'uomo moderno e contemporaneo, il quale non credendo più nei valori supremi di Dio, di fronte all'essere, provando uno sgomento del vuoto e del nulla.
Nietzsche si definisce il primo nichilista per eccellenza in Europa, che però avendolo vissuto fino in fondo, si ritiene al di sopra di questo, quindi di averlo superato. Ciò è collegato al fatto che l'uomo si è costruito delle realtà trascendenti e dei fini assoluti, ma successivamente, avendo compreso la loro inesistenza e che l'essere non è né uno, né vero, né buono, è piombato nel nichilismo. Quindi più l'uomo si è illuso, più sarà rimasto deluso e proverà un terribile senso di vuoto. L'equivoco del nichilismo consiste nell'affermare che il mondo, privo di quei valori assoluti metafisici, non abbia senso. I significati non esistono come strutture metafisiche già date, ma come prodotti della volontà di potenza, attraverso la quale il superuomo affronta il caos dell'essere e gli impone il proprio fine. Nietzsche è un nichilista radicale (in quanto nega l'esistenza di valori intrinseci alle cose), ma lo è a tal punto da superarlo, poiché egli considera il nichilismo solo come uno stadio intermedio, attraverso il quale l'uomo si prepara all'esercizio della volontà di potenza.
Nietzsche analizza a fondo il concetto del nichilismo, tant'è che distingue al suo interno una distinzione:
- NICHILISMO INCOMPLETO -> vengono distrutti i vecchi valori, ma quelli nuovi possiedono la stessa fisionomia di quelli precedenti, cioè si crede ancora in qualcosa: si sente ancora il "bisogno di verità". Le forme del nichilismo incompleto sono lo storicismo, positivismo, nazionalismo, anarchismo e socialismo.
- NICHILISMO COMPLETO -> considerato come il nichilismo vero e proprio, si distingue poi in nichilismo passivo e nichilismo attivo. Il nichilismo passivo rappresenta il declino e regresso della potenza dello spirito, poiché l'uomo prende atto del declino dei valori e rimane nel nulla; mentre il nichilismo positivo rappresenta la crescita della potenza dello spirito, in quanto l'uomo trova la forza di distruggere le antiche fedi. Il nichilismo attivo diviene "classico", quando, partendo dal presupposto di superamento di esso stesso e dell'esercizio della volontà di potenza, si passa dal momento distruttivo a quello creativo: l'uomo, rendendosi conto che i valori non sono ontologicamente dati, li inventa egli stesso.
Per Nietzsche, vivere senza nessuna certezza metafisica non significa distruggere ogni norma, ma semplicemente preparare l'uomo affinché possa essere lui stesso creatore di valori e di significati, prendendosi il rischio e la fatica di dare un senso al caos del mondo, in seguito alla morte delle antiche certezze metafisiche: ecco il significato ultimo del superamento del nichilismo.