Esplorazione Musicale: Prélude à l'après-midi d'un faune di Debussy

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Prélude à l'après-midi d'un faune di Debussy

Ritmo

Il ritmo trova un "prezzo politico", che evita accuratamente l'alternanza meccanica tra accenti forti e deboli. Debussy non elimina la barra, ma si indebolisce e diventa impreciso, sottoposto a continui cambiamenti di metro: 9/8, 6/8, 9/8, 12/8, 9/8. In questa prima parte le pulsazioni sono sempre in ottavi ternari come unità, ma nella sezione centrale del lavoro (che non è inclusa nella partitura d'esame o nell'ascolto) è dominata dai metri 3/4 e 4/4.

A sua volta, il ritmo della melodia è appena percettibile, dato che l'intervallo di valori delle note è ampio e a volte le note o gli accordi cadono su parti deboli (come nelle seguenti quattro battute), sempre con l'intenzione di diluire il senso ritmico di uniformità. Il brano inizia con l'indicazione di velocità Très modéré, ma poi si ritrovano gli stessi cambiamenti volti a un allentamento generale del tempo. Così, alla battuta 20 indica Retenu, e subito dopo, alla 21, légèrement et expressif. Così, resta inteso che il direttore d'orchestra deve fare un uso appropriato del "rubato".

Melodia

La linea melodica è molto importante e, infatti, si può affermare che le melodie sono prevalenti in tutto il lavoro. Si inizia con la melodia principale, un assolo di flauto che porta una sfumatura dolce ed espressiva. Si tratta di una melodia languida, ma tesa e suggestiva, con un certo gusto per gli arabeschi, caratterizzata da colore tonale e incertezza.

La sua enfasi sul tritono Do diesis - Sol indebolisce, in ognuna delle sue apparizioni, la gravitazione verso la tonalità di Mi maggiore, come indicato dall'armatura di chiave. In realtà, questa tonalità si afferma solo alla fine della partitura. Gli accordi, nonostante la loro natura affascinante, occupano un posto subordinato, esaltando ulteriormente l'ambiguità della melodia che fornisce la direzione.

Al contrario, la sezione centrale del brano (che non compare nella nostra partitura), sebbene anch'essa intensamente melodica, è timbricamente molto più stabile, situata sulla tonalità di Re bemolle maggiore.

Tessitura

Prevalentemente armonica. Utilizzando gli accordi, crea un'atmosfera suggestiva in cui la melodia si evolve in modo ondulato. Qui la maggior parte degli accordi non ha valore per la sua funzione in un processo armonico, ma in sé, per la particolare bellezza del suo suono (si veda l'esempio dei due accordi concatenati alle battute 4 e 5, effetto puramente sensoriale, ripetuto dopo una pausa alle battute 7 e 8, ma che non si lega in alcun modo alla melodia).

Un'altra procedura tipicamente impressionista è l'uso di progressioni armoniche per movimenti paralleli (si noti ad esempio, alle battute 24 e 27 negli archi), che introducono un sapore arcaico suggestivo. Esempi di passaggi polifonici trattati in questo lavoro si trovano soprattutto nella parte centrale (che non è inclusa nel nostro ascolto o registrazione). In ogni caso, queste linee compaiono per un istante negli archi e poi ritornano.

In questa prima sezione si può segnalare, in particolare, la breve battuta 22, dove i violoncelli eseguono un disegno melodico discendente contro la melodia principale del flauto, su una linea mantenuta dal corno inglese, dai secondi violini e dagli altri violoncelli divisi.

Timbro

L'estrema raffinatezza nell'uso dei timbri è una delle caratteristiche principali di questo lavoro, rappresentativo dello stile impressionista. L'insieme orchestrale riflette la ricchezza della scrittura e il buon trattamento riservato alla famiglia dei legni, a cui si aggiunge un quartetto di corni. Molto importanti per il carattere generale del lavoro sono le due arpe, di cui la prima presenta un'accordatura speciale.

Con le arpe si eseguono in genere due procedure tipicamente impressioniste: gli ampi glissandi (battute 4 e 8) e i cosiddetti "suoni liquidi", che si ottengono dall'arpeggio rapido di un accordo dissonante nel registro superiore (battute 21, 23 e 26). La seconda arpa più spesso rimane nel registro basso ed esegue una linea più lunga, ma entrambe portano l'indicazione di arpeggio.

La sezione degli archi, che non presenta solo linee sempre diverse per violoncelli e contrabbassi, ma spesso fa uso della scrittura in "divisi", utilizza anche l'uso delle mute per un suono scintillante e fluido, e l'indicazione, in certi momenti, di suonare "sul ponticello" in modo da ottenere un suono un po' asciutto e scuro.

Il colore riveste una particolare importanza, raggiunta dal flauto, che fin dall'inizio si identifica con il carattere del fauno. Altri strumenti si alternano sulla linea melodica: l'oboe la riprende e viene poi rafforzato dai clarinetti, dalla battuta 17, e dai violini, dalla 18, che applicheranno progressivamente combinazioni di colori differenti alla melodia. L'ultima occorrenza della melodia principale alla fine del lavoro coinvolge uno strumento a percussione, una sorta di címbali antichi, la cui funzione è quella di evocare, così come il flauto, il mondo dionisiaco del fauno.

Forma

Poiché si tratta di una composizione legata a un particolare testo letterario, "Il Pomeriggio di un fauno" di Stéphane Mallarmé, è accettabile considerare questo lavoro un piccolo poema sinfonico. Ma è importante notare che il compositore non è qui interessato allo sviluppo programmatico di un argomento letterario, ma ha semplicemente tradotto in suoni il tono speciale, languido e voluttuoso, della poesia.

Se avessimo la partitura o ascoltassimo il pezzo completo, potremmo indicare la struttura come AA'BA, che appare piuttosto spesso in questo compositore. In questo caso, dato che Debussy utilizza il suono del flauto come simbolo del sogno del fauno, sarebbe possibile considerare le successive variazioni su A come un processo di composizione musicale onirica, in cui le stesse idee appaiono in modo ricorrente, ma rivestite ogni volta in modo diverso. Si tratta di musica a programma, con le qualifiche che abbiamo delineato nel paragrafo precedente.

Cronologia

Periodo: Impressionismo, ultimo decennio del XIX secolo.

Titolo

Prélude à l'après-midi d'un faune.

Autore

Claude Debussy.

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