L'Età d'Oro della Cultura Italiana: Lorenzo il Magnifico, Umanesimo e Rinascimento
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Nel 1466, a 17 anni, Lorenzo de' Medici divenne signore di Firenze. Lorenzo aveva già ottenuto una formazione politica e diplomatica e una buona educazione umanistica, grazie alle quali divenne un principe abile e accorto, ma anche un letterato e poeta di valore. Lorenzo, detto il Magnifico, fu anche un generoso mecenate: si circondò di artisti, letterati e filosofi e ospitò nella villa l'Accademia Platonica. Questa Accademia reintrodusse in Italia lo studio del greco, consentendo la lettura delle opere di Platone.
I principi di Milano, Verona, Ferrara, Mantova, Urbino e Rimini presero esempio da Lorenzo e fecero delle loro corti luoghi di promozione di una nuova cultura e di una nuova visione della vita. Anche i papi fecero a gara con i signori laici nel dare alla propria corte splendore e ricchezza. La spinta a un rinnovamento della cultura partì dal mondo delle città, dove la circolazione delle idee era libera e apprezzata come quella delle merci.
Le istituzioni e le corti erano piene di intellettuali che volevano creare professionisti dotati di competenze per incarichi amministrativi e diplomatici da svolgere per il comune o il principe. Serviva però anche un'educazione nuova, fondata sullo studio di lettere, grammatica, retorica e filosofia. A partire dalla fine del XIV secolo si cercò di rileggere testi classici con il loro significato autentico. Nacque così una nuova disciplina, la Filologia, cioè la scienza che studia i testi antichi con lo scopo di ricostruire i contenuti originali ed eliminare errori.
Umanesimo: La Riscoperta dell'Antichità Classica
In quei testi venne trovata nel XV secolo la risposta alla domanda di rinnovamento che giungeva dal mondo della borghesia cittadina e dagli ambienti di corte degli stati principeschi italiani. Dalla riscoperta della classicità nacque un nuovo movimento culturale che propose un nuovo modo di concepire l'uomo e il suo rapporto con natura e mondo. Si tratta dell'Umanesimo e fu chiamato così perché si ispirava ad alcuni valori dell'antichità classica.
Fu un vasto movimento europeo, ma le origini erano in Italia. Si diffuse soprattutto a Firenze dei Medici, a Roma di alcuni papi e a Napoli degli Aragonesi, ma anche in corti di piccole signorie come Ferrara e Mantova. Verso la metà del XV secolo l'interesse degli umanisti passò alla lingua e alle opere greche. Questo fu favorito da due fattori: il Concilio delle Chiese di Occidente e Oriente (1438-1439) a Ferrara e Firenze, e la caduta di Costantinopoli nel 1453. Il recupero della cultura greca classica permise una conoscenza migliore di quella latina e questo consentì la lettura di testi filosofici greci, come quelli di Aristotele e Platone.
Rinascimento: L'Apice della Cultura e della Società Italiana
La scoperta della cultura classica contribuì alla rinascita della letteratura, dell'arte, della filosofia e delle scienze. Da qui nasce il termine Rinascimento, che definisce il breve periodo storico tra la fine del XV secolo e la metà del XVI, che parte dall'Italia e si diffonde poi in Europa. È anche il periodo nel quale si affermano le forme di stato moderno, riprendono le attività economiche e commerciali dopo la lunga crisi, le strutture feudali vengono abbandonate e i confini si allargano grazie alle scoperte geografiche.