Evoluzione Costituzionale del Cile: Riforme Chiave e Impatto Storico (1833-1925)
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1. La Prima Riforma della Costituzione del 1833
Nel governo di José Joaquín Pérez, la riforma dell'8 agosto 1871 vietò l'immediata rielezione del presidente. Di conseguenza, i mandati presidenziali successivi ebbero una durata di cinque anni. Questa riforma rappresentò uno dei principali ostacoli al potere presidenziale, limitando di fatto la metà dei piani e dei progetti che il presidente avrebbe potuto realizzare.
2. La Riforma del 24 Ottobre 1874: Impatto sul Consiglio di Stato e sulla Commissione Conservatrice
Cambiamento nella Struttura del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato era un organismo consultivo di massima importanza per il governo presieduto dal Presidente. Tuttavia, i candidati liberali miravano a trasformare tale organismo in un organo di controllo della potente autorità presidenziale. La composizione del consiglio fu modificata come segue:
- a) Presidente
- b) Ministri di Stato (solo con diritto di parola)
- c) 3 consiglieri eletti dalla Camera dei Deputati
- d) 3 consiglieri eletti dal Senato
- e) 5 consiglieri nominati dal Presidente della Repubblica (1 membro delle Corti Superiori di Giustizia con sede a Santiago, 1 dignitario ecclesiastico, 1 generale dell'esercito o della Marina, 1 capo di un ufficio di finanza, 1 persona che avesse servito come ministro di Stato, diplomatico, sindaco, governatore o funzionario urbano)
Ciò modificò radicalmente l'equilibrio delle forze in seno al Consiglio, e il presidente si trovò in minoranza, poiché, mentre poteva designare solo 5 consiglieri di categorie specifiche, le Camere ne selezionavano 6 con completa libertà. Così, il Consiglio di Stato divenne un organo di pressione sul Presidente della Repubblica.
Nuova Composizione e Poteri della Commissione Conservatrice
Ai 7 membri del Comitato (eletti dalla Camera) furono aggiunti 7 senatori. Questo mirava a una maggiore rappresentanza della maggioranza parlamentare in questo organismo di controllo. Fu inoltre aggiunto il potere di richiedere al Presidente la convocazione di una sessione straordinaria del Congresso e di informare il Congresso sui passi compiuti durante il loro mandato. La Commissione fu anche incaricata della vigilanza su tutte le pubbliche amministrazioni.
3. La Costituzione del 1925: Obiettivi e Materializzazione
a) Obiettivi della Costituzione del 1925
- Cambiare il sistema di governo pseudoparlamentare, stabilendo un regime presidenziale. Ciò comportò la definizione dell'ambito d'azione dei poteri dello Stato per eliminare gli eccessi del pseudoparlamentarismo.
- Stabilire la libertà di culto.
- Adeguare la Costituzione ai diritti sociali.
b) Materializzazione degli Obiettivi in Relazione al Presidente della Repubblica
- Il Presidente sarebbe stato eletto direttamente, eliminando gli elettori di secondo grado. Lo scopo di questa riforma era evidente: sottolineare la leadership politica del presidente, rendendolo il leader indiscusso o il motore del processo di governo.
- Il mandato presidenziale fu aumentato a 6 anni, mantenendo il divieto di rielezione immediata.
- Il Presidente della Repubblica avrebbe scelto i suoi ministri in maniera indipendente e li avrebbe mantenuti in carica finché avessero goduto della sua esclusiva fiducia.
- Il Presidente avrebbe avuto ampia competenza legislativa, dall'iniziativa legislativa esclusiva in materia economica (escludendo tutti i parlamentari) al controllo del Congresso e al sistema di legislature straordinarie e veti.
4. Il Trattato di Amicizia e Pace tra Cile e Bolivia del 1904
Nell'ottobre del 1904 (Governo di Germán Riesco) fu firmato il Trattato di Pace e Amicizia con la Bolivia. Il Cile riconobbe la sua sovranità assoluta e perpetua sui territori occupati al momento della firma del patto di tregua nel 1884, ovvero la provincia di Antofagasta. Il Cile si impegnò a costruire a proprie spese una ferrovia tra Arica e La Paz e a pagare un risarcimento in denaro (la ferrovia fu aperta nel 1913, durante il governo di Ramón Barros Luco). Il Cile concesse inoltre alla Bolivia, in perpetuo, il libero transito delle merci da e verso gli altipiani (diritto di passaggio), permettendo alla Bolivia di stabilire le proprie dogane ad Antofagasta e Arica.
5. Genesi e Approvazione della Costituzione del 1925
Dopo il ritorno da Roma nel marzo 1925, il presidente iniziò immediatamente gli sforzi per cercare un emendamento costituzionale che avrebbe posto fine agli eccessi del parlamentarismo cileno. Alessandri si imbatté in un grosso problema: la mancanza di consenso tra i politici per portare avanti la riforma. Così, l'Alleanza dei Liberali, il partito del presidente, chiese la riapertura del Congresso (sciolto dalla prima riunione di governo) per via della sua maggioranza al suo interno, mentre l'Unione Nazionale chiese il rapido svolgimento di nuove elezioni, essendo in minoranza nel Congresso sciolto.
Alessandri non accettò nessuno di questi due criteri, optando per una riforma più rapida, poiché riteneva impraticabile modificare il meccanismo previsto dal testo fondamentale, che richiedeva l'approvazione di due Congressi successivi.
Il 4 aprile 1925, si riunirono nella sala del Palacio de la Moneda 108 cittadini che rappresentavano le varie sfumature della volontà nazionale, i quali concordarono, per lo più, sulla necessità di modificare la Costituzione.
Emersero diverse prospettive. Fu nominata una "Commissione consultiva incaricata di riferire al Governo su tutte le questioni relative alle procedure che l'organizzazione e il funzionamento dell'Assemblea Costituente Nazionale avrebbero dovuto seguire, e che avrebbe anche trattato questioni che il governo ritenesse opportune."
Il Presidente Alessandri accettò l'idea di nominare due sottocommissioni:
- a) La prima, denominata "sottocommissione di riforma", avrebbe avuto lo scopo di studiare una proposta di emendamento costituzionale da sottoporre all'Assemblea, una volta eletta.
- b) L'altra sottocommissione, denominata "sottocommissione di forma", avrebbe considerato la procedura più idonea per integrare l'Assemblea Costituente. Il Presidente nominò 15 persone di diverse ideologie.
La sottocommissione di forma non condusse lavori specifici. Tenne tre riunioni. Non furono nemmeno pubblicati i verbali delle tre sessioni menzionate; la cronaca è stata ricostruita.
Invece, la sottocommissione di riforma si impegnò con successo. Tenne trentatré sedute. Nel 1925 fu completato il primo studio del progetto di Costituzione e si decise di stampare il lavoro svolto con il nome di "Primo testo del progetto di modifica della Costituzione della Repubblica del Cile", al fine di distribuirlo tra i membri del comitato consultivo per raccogliere le osservazioni ritenute opportune. Le sessioni dalla 25 alla 30 della sottocommissione di riforma furono dedicate allo studio dei commenti e alla correzione del progetto originale. Fu stampato successivamente il "secondo testo", e fu invitata la Commissione integrale.