Evoluzione Politica Spagna: Isabella II, Biennio Progressista, Unione Liberale (1843-1868)
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Il Regno di Isabella II: Tra Moderatismo e Progressismo (1843-1868)
Sostenuta dalla borghesia reazionaria, la monarchia di Isabella II vide un moderato ritorno al potere. Furono promulgate nuove leggi, limitando il ruolo progressista, e fu ripristinato il rapporto con la Chiesa con la firma del Concordato con la Santa Sede, precedentemente indebolita dalla confisca di Mendizábal. Con una politica centralizzata, si unificò il sistema fiscale e l'istruzione, e fu creata la Guardia Civil.
La Costituzione del 1845 fu rapidamente adottata per sostenere i principi del liberalismo basato sul censimento, la sovranità condivisa tra la Corona e le Cortes. Era bicamerale, composta da un Senato i cui membri erano nominati dal re a vita, e da una Camera dei Deputati i cui membri erano eletti con voto censitario. La milizia fu soppressa, l'autonomia comunale ridotta e alcune competenze furono rimosse ai comuni. Al termine di questo periodo, gli scandali di corruzione e la dissidenza interna al partito causarono la perdita del potere.
La situazione europea era caratterizzata da rivolte popolari (1848) che chiedevano il suffragio universale, dalla pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista e dal trionfo degli ideali democratici.
Biennio Progressista (1854-1856)
La Vicalvarada portò al potere Serrano e O'Donnell, che si basarono su forze moderate. Antonio Cánovas del Castillo scrisse il Manifesto di Manzanares, in cui si invitava il popolo alla rivolta sociale. Isabella II affidò il governo a Espartero, dando inizio a un rapido progresso e alla stesura di una nuova costituzione.
Le misure del governo furono: la desamortización di Madoz (che colpì beni comunali ed ecclesiastici), l'espulsione dei Gesuiti, il divieto di processioni, l'approvazione della legge sulle ferrovie. Si registrarono i primi passi del movimento operaio e la creazione del Partito Democratico. La milizia fu ripristinata e si ebbe un aumento dell'autonomia comunale.
Unione Liberale (1856-1868)
Il Biennio Progressista si concluse quando O'Donnell fu posto a capo del governo, sostenuto da un nuovo gruppo che riuniva i moderati più avanzati e i progressisti meno radicali, sostituendo Espartero. Il suo governo promosse l'espansione ferroviaria (favorendo lo sviluppo del capitalismo e dell'industria), aumentò la colonizzazione (Messico, Marocco, Cocincina) e influenzò l'amministrazione comunale con ristrutturazioni urbane.
Nel 1861, Narváez, militare moderato, prese il potere, espellendo l'Unione Liberale. Iniziò una repressione contro i progressisti, che erano costantemente coinvolti in cospirazioni. Nel 1866, la società civile desiderava una maggiore partecipazione alla vita politica e vi fu una crisi di sussistenza. Per screditare il governo di Isabella, fu siglato il Patto di Ostenda tra l'Unione Liberale e il Partito Democratico Progressista, che accettarono un cambiamento di regime.
Con la Gloriosa Rivoluzione, che vide la maturazione di commissioni militari e organizzazioni rivoluzionarie (anche a Córdoba), si causò l'esilio di Isabella II.