Evoluzione del Rock Messicano: Dalle Origini ai Giorni Nostri

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Le Radici del Rock Messicano: Dagli Anni '50 al Movimento Underground

Negli anni '50 e '60, il Rock and Roll, proveniente dagli Stati Uniti (in particolare Elvis Presley), arrivò in Messico e imitatori apparvero ovunque.

La figura di Presley fu decisiva, tanto quanto quella dei Beatles. Tuttavia, dopo il movimento studentesco del '68 (culminato nella Plaza de Tlatelolco), il rock fu vietato e passò in clandestinità, ma iniziò la genesi del suo movimento, con base a Tijuana.

L'Età d'Oro e la Nascita di un Fenomeno

Già nel 1961, gruppi come Los Rebeldes del Rock, Los Teen Tops, Los Locos del Ritmo, Los Hooligans, Los Hermanos Carrion, Los Crazy Boys, Las Camisas Negras, tra molti altri, cominciarono a registrare in castigliano e a conquistare la fascia alta e media dei giovani interessati a questo nuovo fenomeno.

Gli Spiders, gruppo originario di Guadalajara, si distinsero con una prodezza musicale sconosciuta ai giovani dell'epoca. Tra il 1968 e il 1971 ci fu un picco di creatività e colore con la nascita di decine di band come Toncho Pilatos, The Ritual, Amore, Pace e Amore, Plum, The Spiders, Three Souls in My Mind, Dug Dug's, Love dell'Esercito, Emiliano Zapata's Revolution, mentre altri attribuirono il successo a Carlos Santana.

Il Periodo Underground e la Resilienza

L'evento di Avándaro (1971), spesso paragonato a Woodstock, tenutosi vicino a Toluca, segnò un punto di svolta: il rock fu vietato e il movimento incipiente divenne underground. Pochi gruppi sopravvissero alla crisi. La maggior parte dei musicisti finì per suonare in gruppi di musica romantica o tropicale. Uno dei sopravvissuti fu Three Souls in My Mind, che riuscì a diventare molto popolare cantando in castigliano e che in seguito sarebbe diventato noto come El Tri.

Gli Anni '80 e la Diversificazione del Suono

Il Rock Progressivo e le Nuove Tendenze

Negli anni '80, il rock progressivo fiorì con la comparsa di decine di band, tra cui Iconoclast, Chac Mool, The High Fidelity Orchestra, Nobilis Factum, Cast, Aleación 0.720, Carlos Beltrán, Delirium, Kromlech e Praxis. Altri gruppi degni di nota furono Nazca, Adoración de los Nameless e Vector Cincel.

Lo stesso vale per il Punk e la New Wave, tra cui i Dangerous Rhythm, considerati la prima band punk messicana. Inoltre, comparvero gruppi di chitarra acustica accompagnata solo ("Movimento Rock"), tra cui Rockdrigo, Jaime López, Eblen Macari, Roberto Ponce, Cecilia Toussaint e Nina Galindo.

L'Influenza Argentina e la Rinascita

Il successo e la diffusione del rock in lingua spagnola e del rock argentino accesero i riflettori sulle band messicane che avevano cambiato i loro nomi: El Tri, Dangerous Rhythm e Kenny y los Eléctricos, rispettivamente. Iniziarono a fiorire gruppi di diverse tendenze: pop, new wave, progressive, metal, blues, come Juan Hernández y la Banda Real de Blues.

Il Rock Messicano tra gli Anni '80 e '90: L'Esplosione Commerciale e l'Internazionalizzazione

Il Movimento "Rock en tu Idioma"

Alla fine degli anni '80, iniziò il "movimento" rock "en tu idioma", un fenomeno commerciale influenzato dagli argentini. Nacquero gruppi messicani nelle università della classe media. Caifanes, Maldita Vecindad, Café Tacvba e Maná ottennero vendite esorbitanti e riconoscimento internazionale.

Il Rock Progressivo e le Nuove Fusioni

Negli anni '90, continuò la fioritura del rock progressivo, ora a livello internazionale, riconosciuto da vari forum ed etichette provenienti da Europa e America, che mostrarono interesse per i gruppi nazionali. Alcuni di questi gruppi furono Banda Elástica, Frolic Spuma, Cabezas de Cera, The Whip, Galimberti, Humus, Ulises, José Luis Ledesma, Jaime Villarreal, Nirgal Vallis, Fumo Il Secolo Away.

Alla fine degli anni '90, con un'industria molto più sviluppata, emersero gruppi come Molotov, La Ultrasónica e Control Machete. Questi e molti altri gruppi lavorarono sulla fusione di stili, mescolando rock e hip-hop, con testi irriverenti e questioni personali, e una forte dose di critica sociale.

La Scena Contemporanea: Monterrey e Guadalajara

In quegli anni emerse la "avanguardia" di band che si affermarono a Monterrey (Zurdok, Plastilina Mosh) e a Guadalajara, che sarebbe diventata la culla del rock dopo Città del Messico (Dosis, Blue Violet). Questi gruppi si inserirono in tutte le tendenze: brit pop, indie, punk, punk rock, hardcore punk, ska, trip-hop, new punk e glam. Fino ad oggi, il mercato messicano è uno dei più visibili e importanti al mondo, e tra i suoi volti più noti ci sono Julieta Venegas, Ely Guerra, Maná, Zurdok, Jaguares (ex Caifanes), tra gli altri.

Un Quartetto Rivoluzionario: Innovazione e Identità Messicana nel Rock

Questo quartetto iniziò la sua carriera nel 1989, quando il rock messicano aveva già iniziato a sviluppare e prosperare la propria identità, ma riuscì ad approfondirla ulteriormente, valorizzando la musica messicana e ponendola in un luogo di privilegio.

Furono rivoluzionari fin dall'inizio: la loro formazione era innovativa e non convenzionale per gli standard USA. Un quartetto senza batteria, con un cantante, un bassista e due musicisti polifunzionali.

La rivalutazione del passato messicano e l'aggiornamento di questa eredità catturarono subito l'attenzione degli Stati Uniti e dell'Europa. La loro consacrazione arrivò con l'album Re (1994).

Boleros, Cumbias e altri ritmi popolari, suonati da un gruppo rock contemporaneo, affascinarono e sedussero il pubblico ovunque.

Con questo album, il quartetto si mostrò orgoglioso della propria cultura, della propria musica, delle proprie icone e tradizioni, ritenendo che il loro contributo fosse intrinseco e non basato su modelli standard del settore. Il rock messicano e latinoamericano portava con orgoglio le proprie radici e, tra l'altro, mise in chiaro quali fossero le mete di questa musica.

Poi venne l'album Avalancha de Éxitos, un tributo a canzoni latinoamericane di successo, con brani di Leo Dan, Juan Luis Guerra, Bola de Nieve, Alberto Domínguez.

Successivamente, un progetto ambizioso: Revés/Yosoy (1999), con brani strumentali e altri cantati.

Ma la politica delle quote non li lasciò indifferenti e accettarono una proposta di MTV per un'intervista con il Subcomandante Marcos nella giungla del Chiapas.

Anche in questo caso, con il meta-messaggio indigeno, sostenendo i loro antenati Maya e Aztechi, capitalizzando sull'inconscio collettivo messicano. E ciò è presente nell'estetica del gruppo, nelle "gurutalidades" del cantante e nella caducità del suo nome: Rubén Albarrán si è evoluto a un livello di appellativi molto sui generis: Cosme, Juan, Medardo, ILK, NRU, Rita Cantalagua, Gallo Gass, Sizu.

L'album Vale Callampa (2003), un omaggio a Los Tres. E Cuatro Caminos, che abbandonò la fusione per avvicinarsi al rock, con basso, batteria e chitarre. Spiccano "Zero e Uno", "Eo (El Sonidero)", "Eres".

Il loro ultimo album, Sino, presenta un suono potente, pieno di riff di chitarra, tastiere e programmazione, lontano dal folklore messicano e più vicino a un suono rock. L'album è stato prodotto dal re Mida della musica, Gustavo Santaolalla.

Il titolo Sino è sinonimo di destino (o "fato") o forse in contrasto con le parole "Sì" e "No", in quanto l'album è pieno di domande esistenziali, espresse in canzoni che non sono rimaste legate a uno stile particolare.

Spazia dalle armonie dei Beach Boys allo stile new-wave degli XTC, con echi degli Who e sintetizzatori alla Depeche Mode.

Tra i brani di spicco: "Volver a Comenzar", "Humor", "Auto-riflessión". La band continua il proprio stile.

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