Evoluzione Sociale e Nascita del Movimento Operaio nell'Europa Industriale

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1. Le Città Europee e la Trasformazione Urbana

Il fenomeno della migrazione rurale-urbana è alla base della crescita delle città industriali. Si assiste alla formazione dei quartieri della classe operaia nei pressi delle fabbriche e alle nuove estensioni borghesi.

Le modifiche al paesaggio urbano includono l'introduzione di acqua corrente e fognature, i trasporti pubblici collettivi, l'illuminazione, la stazione ferroviaria, le banche, i viali e i teatri. Questi sono gli scenari della città moderna che la borghesia sta plasmando. La massa anonima della città comincia a prendere forma.

2. Vita e Cultura della Borghesia

La borghesia, salita al potere, sostiene il cambiamento delle abitudini e l'emergere di nuovi valori che diventano esemplari per tutta la società.

2.1. Stratificazione Borghese

  • La Grande Borghesia: Composta da grandi banchieri, industriali, imprenditori senior, alti funzionari. Essi controllano le decisioni di pianificazione urbana e detengono il potere.
  • Le Classi Medie Urbane: Proprietari di negozi al dettaglio, impiegati dell'amministrazione e dell'esercito, professionisti. Aspirano a raggiungere il "livello di vita" del gruppo superiore.

2.2. Espressione del Potere Borghese

La proprietà privata, la più alta aspirazione della borghesia, è visibile agli altri attraverso:

  • L'esibizione della "casa borghese".
  • L'abbigliamento e il consumo del tempo libero.
  • L'enfasi su una vita sana e sull'importanza dell'istruzione (l'analfabetismo è visto come un flagello).
  • Le mostre pubbliche.

3. Condizioni di Vita della Classe Operaia

La vita della classe operaia dipendeva da un salario insufficiente a soddisfare le necessità primarie. I lavoratori delle fabbriche, delle miniere e delle aree urbane costituiscono la base economica della classe borghese.

3.1. L'Ambiente Urbano Operaio

I quartieri operai erano improvvisati e situati vicino ai luoghi di lavoro. Le autorità comunali spesso ignoravano le esigenze di queste aree. Il luogo di lavoro era pericoloso, causando morti, malattie e disabilità come il rachitismo o la tubercolosi, comuni tra i lavoratori.

3.2. La Famiglia Operaia

La giornata media di lavoro superava le dodici ore, con pochissimi giorni di ferie. Donne e bambini lavoravano, ricevendo salari inferiori. Le condizioni di base erano vitto e alloggio, ma la condizione generale era segnata da povertà, malattia, alcolismo, prostituzione, arretratezza e ignoranza. Questa situazione portò la classe operaia a fondare la propria identità su valori diversi da quelli della borghesia.

4. Le Origini del Movimento dei Lavoratori

4.1. La Configurazione del Movimento Operaio

La configurazione del movimento operaio fu forgiata dalla migrazione dalle campagne e dalla disponibilità dei lavoratori a impiegarsi nelle nuove professioni della Rivoluzione Industriale, accettando in cambio di un salario. Poiché il lavoro era abbondante e mancavano diritti, le condizioni erano estremamente sfavorevoli. Ciò portò alla consapevolezza dello sfruttamento e alla necessità di organizzarsi per contrastarlo.

L'affermazione del movimento sindacale mirava a:

  • Migliorare le condizioni di lavoro.
  • Ridurre l'orario di lavoro e aumentare i salari.
  • Ottenere il diritto di voto, di riunione, di associazione e di espressione.

Questi diritti erano necessari per garantire la dignità dei lavoratori sottoposti a forme di produzione disumanizzanti. L'operaio era percepito come una minaccia da controllare con la polizia. Il proletariato, come classe rivoluzionaria, iniziò a proporre progetti per nuove forme di organizzazione sociale più giuste e inclusive.

4.2. Le Prime Associazioni (Gran Bretagna)

Le prime associazioni di lavoratori nacquero in Gran Bretagna, spesso come reazioni incontrollate dovute alle condizioni iniziali del processo industriale. La legislazione della prima Rivoluzione Industriale vietava espressamente ogni forma di collaborazione operaia (Combination Laws). Solo nel 1825 fu riconosciuto il diritto di associazione. I sindacati (Trade Unions) miravano a difendere gli interessi fondamentali dei lavoratori. Nel 1834 si verificò il primo sciopero generale.

4.3. Luddismo

Il Luddismo consisteva nella distruzione delle macchine, considerate nemiche. Questa pratica si diffuse nelle prime fasi dell'industrializzazione, portando la Gran Bretagna a legiferare la pena capitale per i responsabili. In Inghilterra tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, si moltiplicarono messaggi firmati da Ned Ludd, simbolo dell'operaio che odiava la macchina perché eliminava posti di lavoro e la necessità di competenze artigianali.

4.4. Cartismo

Il Cartismo (1838-1848) fu la prima azione operaia con un orientamento politico, volta a ottenere pari diritti per tutti i cittadini, partendo dal presupposto che senza cambiamento politico non ci fosse cambiamento sociale. La People's Charter, promossa da Lovett, richiedeva:

  • Suffragio universale maschile.
  • Voto a scrutinio segreto.
  • Uguali distretti elettorali.

La Carta fu respinta dal Parlamento e duramente repressa. Obiettivi secondari includevano la limitazione dell'orario di lavoro a dieci ore per donne e bambini.

5. Teoria e Dottrina Sociale

5.1. Il Socialismo Utopistico

A partire dagli anni '30 dell'Ottocento, il termine "socialismo" si associò alla disuguaglianza sociale. Queste proposte di riforma sociale si allineavano con le formulazioni teoriche del pensiero illuminista e romantico. Il socialismo utopistico fu una riflessione teorica che non nacque direttamente dai lavoratori.

Pensatori Principali:

  • Saint-Simon (1760-1825): La scienza come base per ogni cambiamento sociale. Il benessere di tutti i gruppi sociali doveva essere la priorità delle élite scientifiche e commerciali.
  • Fourier (1772-1837): Propose l'organizzazione del lavoro e della convivenza nel Falansterio.
  • Cabet (1788-1856): Autore di Viaggio in Icaria.
  • Owen (1771-1858): Scozzese, promotore delle colonie di lavoratori come New Harmony.

Dopo il fallimento delle rivoluzioni del '48, la classe operaia adottò un approccio più pragmatico:

  • Sostituzione del socialismo utopistico con le dottrine dell'anarchismo e del socialismo scientifico.
  • Consapevolezza di classe: creazione di sindacati e partiti politici di classe, indipendenti dalla borghesia.
  • Azione dei lavoratori a livello internazionale.
  • Richieste politiche come il suffragio universale o una legislazione sociale quasi inesistente.

5.2. L'Emergere del Marxismo

Nel 1836, esuli tedeschi a Parigi fondarono la Lega dei Giusti. Nel 1848, Marx ed Engels pubblicarono il loro Manifesto del Partito Comunista ("Proletari di tutti i paesi, unitevi!"). Il marxismo è un'ideologia rivoluzionaria che mira a trasformare la società.

Basi del Marxismo:

  • Materialismo Storico: L'evoluzione delle istituzioni e delle idee (religione, diritto, arte, ecc. - Sovrastruttura) è determinata dalla struttura economica (Infrastruttura) e dalla forma di produzione. La storia umana è vista come una transizione attraverso fasi che culmineranno inevitabilmente nella fase socialista.
  • Plusvalore: È la parte del lavoro del lavoratore di cui si appropria il datore di lavoro, non avendo mai ricevuto il pieno valore del proprio lavoro.
  • Lotte di Classe: Sono il motore della storia, poiché esistono sempre due gruppi contrapposti.
  • Dittatura del Proletariato (DOP): Lo Stato deve servire gli interessi del gruppo dominante. Il proletariato deve appropriarsi dei mezzi di produzione. Questa è una fase di transizione verso una società senza classi, che segnerà la fine del ciclo storico.

5.3. Le Origini dell'Anarchismo

Le aree di maggiore diffusione dell'anarchismo furono i paesi a prevalenza agricola del Mediterraneo (come la Spagna) e dell'Europa dell'Est. L'idea iniziale è che lo Stato e le istituzioni distruggono la possibilità della libertà umana; il compito principale è quindi recuperare l'uomo libero, senza Stato, che possa vivere in armonia con i suoi simili.

Teorici Anarchici:

  • Proudhon (1809-1865): Celebre per la frase "Che cos'è la proprietà? È un furto!".
  • Bakunin: Il grande teorico dell'anarchismo. Sosteneva che ogni Stato, inclusi quelli rivoluzionari, è uno strumento di oppressione. Promuoveva l'abolizione dell'eredità e della proprietà privata, valorizzando in particolare il ruolo dei contadini contro le basi della società borghese.

All'interno del movimento anarchico coesistono posizioni che vanno dall'azione diretta al pacifismo. Rispetto ai marxisti, gli anarchici li accusano di collaborare con lo Stato borghese e rifiutano ogni partecipazione politica, concentrandosi solo sui sindacati.

6. Associazione Internazionale dei Lavoratori

6.1. Creazione della Prima Internazionale

La I Internazionale fu fondata a Londra nel 1864. Fu un'organizzazione che proiettò a livello mondiale il coinvolgimento di diverse associazioni di lavoratori, concepita come organo di gestione comune per prendere accordi in cui tutte le organizzazioni si sentissero rappresentate. Grazie alla creazione di federazioni nazionali nei paesi europei, garantì una rapida espansione. Il suo funzionamento si basava su congressi per prendere decisioni.

Controllata dai marxisti, le loro proposte includevano:

  • L'emancipazione doveva essere opera della classe operaia stessa.
  • La classe operaia doveva partecipare alla lotta politica per il raggiungimento del potere.

Le risoluzioni più importanti riguardarono lo sciopero come strumento rivoluzionario, l'unità delle rivendicazioni per le otto ore lavorative e l'eliminazione del lavoro minorile.

Si verificarono aspri scontri tra marxisti e anarchici.

6.2. La Comune di Parigi e la Dissoluzione della Internazionale

La sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana portò alla caduta del Secondo Impero francese. Dopo la fuga del governo, a Parigi fu inaugurata nel 1871 la prima esperienza di governo operaio a carattere socialista: la Comune di Parigi. La neonata Terza Repubblica francese attuò una dura repressione contro i coinvolti nell'esperienza comunale.

Le differenze nell'analisi della sconfitta tra marxisti e anarchici portarono all'espulsione degli anarchici dalla I AIT. Da quel momento, l'organizzazione entrò rapidamente in declino, dissolvendosi di fatto entro il 1889.

6.3. La Seconda Internazionale

Nel 1889 nacque la Seconda Internazionale. I partiti socialisti accettarono il sistema democratico. Fu un periodo diverso, caratterizzato da una fase espansiva del capitalismo, con una forte crescita del numero di iscritti, soprattutto nei sindacati.

L'affermazione della giornata di 8 ore culminò nella celebrazione del 1° Maggio. Il 8 Marzo divenne la giornata della donna lavoratrice.

La Seconda Internazionale terminò a seguito del fallimento del suo slogan contro la partecipazione della classe operaia alla Prima Guerra Mondiale, che fu considerata un conflitto puramente imperialista.

Voci correlate: